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                                                        <font size="3"><em><strong>LA
BUFFONATA DEI LAVORI USURANTI CONTINUA, AVEVAMO RAGIONE COME OPERAI A
BOCCIARLI NELLE FABBRICHE PERCHE' NON C'ERA NESSUNA USCITA ANTICIPATA
DI PENSIONE PER CHI REALMENTE SOTTOPOSTO AL LAVORO PRODUTTIVO, MA SOLO
PALLIATIVI A RISTRETTE "CATEGORIE" DI "LAVORATORI" E NON OPERAI COME :
GUARDIANI E PORTIERI NOTTURNI, CONDUCENTI. OPPURE A "CATEGORIE OPERAIE"
MOLTO RISTRETTE COME: OPERAI DELLE GALLERIE, MINATORI DELLE CAVE...</strong></em></font><BR><font size="3"><em><strong><br></strong></em></font><BR><font size="3"><em><strong>MA
ANCHE QUI LA BEFFA: 1 ANNO DI ANTICIPO DI "FINE PENA DEL
LAVORO"...</strong></em></font><BR><font size="3"><em><strong>NESSUN VOTO A CHI CI CONDANNA A VITA NELLE FABBRICHE E NEI
CANTIERI.</strong></em></font><BR><font size="3"><em><strong> ORGANIZZIAMOCI DIRETTAMENTE IN FORZA POLITICA CHE RIUNISCE GLI OPERAI IN UN UNICA CLASSE CONTRO I PADRONI PUBBLICI E PRIVATI E I LORO SERVITORI POLITICI E SINDACALI...</strong></em></font><BR>
<font size="3"><em><strong>        </strong></em></font><font size="3"><em><strong>Il minimo della pena di Loris Campetti su Il Manifesto del 20/03/2008 </strong></em></font><BR>
<font size="3"><em><strong>        </strong></em></font><font size="3"><em><strong>Se
il lavoro è una pena, il decreto varato ieri dal governo Prodi sui
lavori usuranti rappresenta uno sconto di pena. Rispetto alle promesse
vendute agli operai turnisti, quelli inchiodati alla catena di
montaggio, quelli che fecero scandalo per i loro fischi «politicamente
scorretti» ai segretari sindacali e ai politici di sinistra, si tratta
però di una riduzione dello sconto di pena. </strong></em></font><BR>
<font size="3"><em><strong>        </strong></em></font><font size="3"><em><strong>A
usufruire dell'anticipo della pensione saranno in pochi. In fabbrica
gli unici garantiti sono i guardiani notturni, i manutentori fissi e i
cosiddetti pipistrelli, cioè i lavoratori che scelgono di timbrare il
cartellino sempre di notte, pur di trasformare un salario di merda in
un salario appena decente. Parliamo di un tema sensibile, la pensione,
per chi vive soltanto in attesa di appendere la tuta al chiodo nella
speranza di riprendersi l'ultimo pezzo di vita. Sono decenni che di
governo in governo viene rimandata la soluzione del problema, che si
riduce alla semplice domanda: quali lavori vanno definiti usuranti, e
di conseguenza, quali e quanti sono i lavoratori usurati? C'è la
Cayenna: palombari, minatori, operai nelle cave e nelle gallerie, chi
tratta lo smaltimento dell'amianto, chi opera sottoposto ad alte
temperature, così come già definito da un decreto di nove anni fa. A
questi si aggiungono i conducenti che trasportano persone su mezzi
pubblici pesanti, ma non quelli che trasportano merci, quelle merci
che, per una volta e a sproposito, diventano meno impegnative e dunque
meno usuranti delle persone fisiche. E' lo stesso criterio caino che
divide chi nei call center effettua le telefonate da chi le riceve. </strong></em></font><BR>
<font size="3"><em><strong>        </strong></em></font><font size="3"><em><strong>Poi
ci sono i turnisti, in fabbrica come nelle corsie d'ospedale. Per
costoro sono stati applicati gli scalini, un mezzo per scendere tra i
bisogni delle masse diventato modello generale per il morente governo
Prodi. Chi ha lavorato tra le 64 e le 71 notti l'anno, per almeno metà
della vita o per 7 anni negli ultimi 10 di lavoro, avrà un anno di
sconto di pena e andrà in pensione un anno prima. Due anni di sconto a
chi ha lavorato tra le 72 e le 77 notti, e infine, tre anni di bonus a
chi ha lavorato più di 78 notti l'anno. Le maestre d'asilo, a cui
persino il ministro Damiano aveva ammiccato, non si usurano mai. Sono
fatte di una materia speciale. </strong></em></font><BR>
<font size="3"><em><strong>        </strong></em></font><font size="3"><em><strong>Ai
fischi degli operai di Mirafiori risposero sindacalisti e politici:
vedrete, il testo del protocollo su welfare e pensioni sarà migliorato;
vedrete, tutti i turnisti, tutti i «catenari» saranno compresi nella
platea - così la chiamano - dei lavoratori usurati. </strong></em></font><BR>
<font size="3"><em><strong>        </strong></em></font><font size="3"><em><strong>Gli
operai della Fiat non credettero a quelle promesse e votarono contro il
protocollo perché capivano che comunque si sarebbe allontanato nel
tempo il giorno della liberazione. Ma la consultazione sindacale sortì
un risultato opposto a quello di Mirafiori, quello voluto da Cgil, Cisl
e Uil, dal governo e dalle organizzazioni padronali. Così è aumentata
la solitudine di quella classe operaia (ci consenta Veltroni), così è
cresciuta la percezione del fallimento dell'esperienza di un governo
che pure quegli operai, che producono automobili o lavatrici per
quattro soldi e per troppi anni, avevano contribuito a costruire. Il
decreto varato ieri in zona Cesarini - ammesso che concluda
positivamente il suo iter parlamentare - è una metafora del governo
Prodi, che pure potremmo arrivare a rimpiangere, persino se a vincere
non fosse Berlusconi. Non si poteva fare di più: i rapporti di forza...
le divisioni interne... le forze sociali... la Confindustria...
Sappiamo quante divisioni ha la Confindustria, ma quanti voti porta,
ieri al centrosinistra e oggi al Pd? Più o meno degli operai dipendenti
e usurati?</strong></em></font>
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