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<BODY bgColor=#ffffff>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message -----
<DIV style="BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B> <A
title=cobasdalmine@infinito.it href="mailto:cobasdalmine@infinito.it">cobas
dalmine</A> </DIV>
<DIV><B>To:</B> <A title=cobasta@libero.it href="mailto:cobasta@libero.it">slai
cobas Taranto</A> </DIV>
<DIV><B>Sent:</B> Friday, January 11, 2008 2:56 PM</DIV>
<DIV><B>Subject:</B> Fw: Lavoratore denuncia problemi di sicurezza, l'azienda lo
sospende dal lavoro </DIV></DIV>
<DIV><BR></DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message -----
<DIV style="BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B> <A
title=cobasdalmine@infinito.it href="mailto:cobasdalmine@infinito.it">cobas
dalmine</A> </DIV>
<DIV><B>To:</B> <A title=redditolavoro@ecn.org
href="mailto:redditolavoro@ecn.org">redditolavoro</A> ; <A
title=movimento@ecn.org href="mailto:movimento@ecn.org">movimento@ecn.org</A>
</DIV>
<DIV><B>Sent:</B> Friday, January 11, 2008 2:47 PM</DIV>
<DIV><B>Subject:</B> Lavoratore denuncia problemi di sicurezza, l'azienda lo
sospende dal lavoro </DIV></DIV>
<DIV><BR></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>
<TABLE cellSpacing=0 cellPadding=0 width="100%">
<TBODY>
<TR>
<TD class=catlist width="100%">
<H2>massima solidarietà ai lavoratori della Pilenga</H2>
<DIV>lo slai cobas dalmine esprime la massima solidarietà ai lavoratori
della fonderia Pilenga per l'ennesimo atto di repressione padronale.</DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV>il giorno 14 dicembre durante lo sciopero per la sicurezza a seguito
dei fatti criminali alla tyssen di torino, <FONT size=2>(che a
bergamo si è tradotta in una fiaccolata serale dei sindacati
confederali molto distante da quello che serve visto la situazione
drammatica di morti e infortuni sul lavoro nella provincia
di bergamo), </FONT></DIV>
<DIV> abbiamo deciso come sindacato di fare qualcosa di più
utile e siamo stati alla pilenga, con un volantinaggio per portare a
conoscenza dei lavoratori la battaglia per costruire dal basso una rete
nazionale sulla sicurezza che coinvolga in primisi delegati, rls, operai
che si trovano ad affrontare ogni giorno lotte per la sicurezza nei
reparti, </DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV>i comunicati che seguono spiegano molto bene la condizione di
sfruttamento e arroganza padronale in cui si trovano gli operai a bergamo
nelle piccole e medie fabbriche (la cina è vicina), ma anche nelle grandi
multinazionali come la tenaris dalmine dove chi si infortuna viene anche
sanzionato (ad un operaio grazie al ricorso dello slai cobas dalmine
è stato di recente revocata l'ingiusta sanzione) e se si tratta di
un interinale viene licenziato.</DIV>
<DIV><FONT size=2></FONT> </DIV>
<DIV> La rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro si
riunirà, come già annunciato, a Roma, in Via del Policlinico, 131, Saletta
Libertini <BR>(sede nazionale Rifondazione gentilmente concessa), dalle
ore 10 alle 14 del 12 gennaio 2008.<BR>La sala è a un quarto d'ora
dalla stazione Termini (stazione metro più vicina Castro
Pretorio).<BR></DIV>
<DIV>>>> <FONT size=4>All'Ordine del Giorno sono:<BR>>>>
- piano di iniziative<BR>>>> - legge di iniziativa
popolare<BR>>>> - altre
proposte<BR></FONT>>>><BR>>>> informazioni: 3471102638--
<BR></DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV> </DIV>
<H2><FONT size=3></FONT> </H2>
<H2>Lavoratore denuncia problemi di sicurezza, l'azienda lo sospende dal
lavoro e dalla retribuzione per tre giorni</H2></TD>
<TD vAlign=center><A
href="http://www.fiom.bergamo.it/print.php?id=562"><IMG
title="Versione stampabile dell'articolo"
alt="Versione stampabile dell'articolo"
src="http://www.fiom.bergamo.it/img/icona_stampa.gif" border=0></A> </TD></TR>
<TR>
<TD class=nrmltext colSpan=2>
<DIV align=center><IMG
title="Lavoratore denuncia problemi di sicurezza, l'azienda lo sospende dal lavoro e dalla retribuzione per tre giorni"
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alt="Lavoratore denuncia problemi di sicurezza, l'azienda lo sospende dal lavoro e dalla retribuzione per tre giorni"
hspace=10 src="http://www.fiom.bergamo.it/img/spacer.gif" border=0></DIV>
<P> È successo alla fonderia Officine Pilenga di Comun Nuovo, in
provincia di Bergamo.<BR><BR>Sospeso tre giorni dal lavoro, senza
retribuzione, dopo aver segnalato una serie di situazioni di pericolo nel
reparto in cui presta servizio da anni.<BR><BR>La denuncia arriva dalla
Fiom Cgil: «Nel reparto officina, dove operano torni, frese e foratori -
spiega Valter Albani, responsabile dei lavoratori per la sicurezza
in azienda (RLS) - un lavoratore diligente e con elevata
professionalità ha cominciato a segnalare ai suoi responsabili situazioni
di pericolo oggettivo: mancanza di carter, sistemi di purificazione dei
vapori non funzionanti, olio e acqua chimica sul pavimento».<BR><BR>Ma le
numerose segnalazioni verbali, continuate per anni, non hanno mai -
secondo Albani - avuto effetto.</P>
<P> Così il dipendente ha deciso di evidenziare i problemi sugli
spazi liberi dei fogli di produzione giornalieri che devono essere
compilati ad ogni turno. L'uomo è stato però convocato dal caporeparto:
«Gli è stato detto - aggiunge Albani - che non era quello il modo di
segnalare i rischi. Bisogna farlo verbalmente, o tramite apposite schede,
che però io non ho mai visto». Il lavoratore sarebbe stato perfino
accusato di mobbing: continuando a segnalare le situazioni di pericolo sui
fogli di produzione avrebbe messo a rischio la salute del caporeparto.</P>
<P align=justify>Alle Fonderie Officine P. Pilenga nel giugno 2006 si è
verificato un infortunio mortale e la Fiom Cgil è stata riconosciuta parte
civile al processo appena iniziato.</P>
<P align=justify>La Fiom Cgil di Bergamo segnalerà al Prefetto di Bergamo
e ai Parlamentari Bergamaschi quanto accaduto alle Fonderie Officine
Pietro Pilenga di Comun Nuovo oltre alle diverse situazioni denunciate in
tutti questi mesi. </P>
<P align=justify><STRONG></STRONG> </P>
<P align=justify><STRONG></STRONG> </P>
<P align=justify><STRONG></STRONG> </P>
<P align=justify><STRONG></STRONG> </P>
<P align=justify><STRONG>Testimonianza di un lavoratore metalmeccanico (4
gennaio 2008)<BR></STRONG>Morti sul lavoro: tra cronaca e
indifferenza<BR>di Valter Albani<BR><BR>Sono un Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza delle Fonderie Officine Pietro Pilenga di
Comun Nuovo un paese in provincia di Bergamo; la ditta in cui lavoro è una
fonderia con 250 dipendenti che esiste da ormai 60 anni, una ditta che non
ha mai avuto crisi, nessun problema serio di lavoro, ben inserita sul
mercato. Purtroppo <B>il 1° giugno dell'anno scorso si e verificato un
infortunio mortale: un lavoratore, Laye Dieng, senegalese dipendente di
una ditta esterna è precipitato da un tetto in eternit di amianto.</B> Un
tetto che aveva la bellezza di 50 anni d'invecchiamento. Una lastra è
ceduta sotto il suo peso ed è precipitato al suolo, chissà perché questa
lastra è ceduta, ah forse perché aveva 50 anni d'invecchiamento, chissà
perché questo lavoratore indossava l'imbragatura di sicurezza non fissata
a nessun punto di aggancio, ah forse perché l'imbragatura serviva solo da
mostrare se per un remotissimo caso fosse arrivata una ispezione dell'ASL.
I miei colleghi che lavoravano sotto quel tetto (il reparto funzionava
regolarmente anche se stavano svolgendo dei lavori sul tetto) erano 3
giorni che si lamentavano con il caporeparto per la caduta di terra,
sporco, piccole macerie, il caporeparto quando è stato informato di ciò
che stava avvenendo sapete cosa ha fatto ? Ha fatto chiudere i coperchi
dei forni fusori per evitare che le macerie inquinassero la ghisa fusa, ed
alle ulteriori lamentele dei lavoratori non ha dato retta considerandole
solo delle scuse per non lavorare. Il 3° giorno è avvenuto ciò che era
prevedibile, <B><FONT color=red>insieme alle macerie è caduto dal tetto,
da oltre 7 metri, anche una persona e solo il caso fortuito ha voluto che
Laye Dieng non cadesse sulla testa di qualcuno ma si schiantasse sul
pavimento. Il poveretto non è morto subito, aveva le gambe fratturate con
le ossa che fuoriuscivano dalla carne, la testa gonfia con molto sangue
che usciva da tutte le partì, e anche se l'elicottero del 118 lo ha
portato all'ospedale dopo poco tempo non c’è stato modo di salvargli la
vita.</FONT></B> lo il 1° giugno dell'anno scorso non ero ancora stato
nominato né R.L.S. né R.S.U., di conseguenza non ho potuto intervenire
direttamente, ma sapete cosa è avvenuto nel reparto? Proprio un bel
niente, mentre c'era una persona che stava morendo per terra i forni hanno
continuato a riempire le siviere di ghisa fusa, le macchine hanno
continuato a funzionare, tutta la ditta si è comportata come se niente
fosse successo, anzi il mio padrone si è preoccupato di sguinzagliare per
i reparti i suoi fedeli collaboratori a spergiurare che lui non aveva
nessuna colpa, che non c'entrava niente e che la responsabilità
dell'accaduto era imputabile esclusivamente al povero Laye Dieng, dopo di
che si è fatto in modo di parlarne il meno possibile per fare dimenticare
la vicenda: molto probabilmente voleva farci credere, senza però dirlo
apertamente, che Laye Dieng voleva suicidarsi e non ha trovato di meglio
che lanciarsi dal tetto della fonderia, addirittura in una riunione
svoltasi il 2 aprile scorso il mio padrone, e sottolineo padrone, durante
una riunione RSU / Azienda ha avuto l'ardire di affermare che non essendo,
Laye Dieng, dipendente delle Fonderie Officine Pietro Pilenga, nella sua
ditta non è mai morto nessuno. Sapete cosa bastava per evitare quella
tragedia? Bastava installare delle reti di protezione ignifughe a maglie
strette tra il soffitto ed i forni fusori che, considerando le dimensioni
del reparto di 50 X 15 metri circa, avrebbero richiesto il lavoro di 3 o 4
operai per una giornata scarsa; evidentemente il mio padrone riteneva
quello un costo troppo esorbitante. Alcuni mesi fa ad un nostro Direttivo
una componente della Segreteria Nazionale della Fiom si diceva
scandalizzata per una postilla presente nella finanziaria 2007 dove si
garantisce alle aziende in nero che si regolarizzano un anno senza
ispezioni. Sapete per quanti anni la mia ditta regolare non ha ricevuti
ispezioni ? Per 57 anni; le uniche volte che l'ASL è uscita a fare
sopralluoghi sono state in occasione di infortuni, fortunatamente non
mortali, ma i tecnici dell'ASL mi dicevano che hanno un tempo già
predeterminato in base alla gravità dell'infortunio per cui si devono
limitare a ispezionare solamente l'area o la macchina dove è avvenuto
l'evento. Nella provincia di Bergamo con la regia del Prefetto sono stati
istituiti i cosiddetti ispettori polivalenti anche se però dopo un anno
non sono ancora entrati in campo, prima di costituire gli ispettori
polivalenti bisognerebbe dare la possibilità all'ASL di ispezionare da
cima a fondo tutte quelle ditte dove avvengono infortuni gravi o mortali.
lo sono R.L.S. da 13 mesi, sapete quanto ho impiegato per riuscire a fare
il corso di I° livello sulla sicurezza previsto dalla 626? 10 mesi, 2
raccomandate a mano, 4 raccomandate con ricevuta di ritorno e svariate
discussioni con la R.S.P.P., che è la sorella del titolare, la quale
voleva addirittura farmi credere che quel corso dovevano farmelo fare i
sindacati; sapete che è dal 6 giugno 2006 che voglio consultare il
Documento di Valutazione dei Rischi, previsto anche questo dalla 626
addirittura nella Circolare Mìnisteriale n. 68 del 3 ottobre 2000 si
prevede anche la consegna fisica dello stesso, ed a tutt’oggi dopo non so
quante raccomandate con ricevuta di ritorno sia alla R.S.P.P. che all'ASL,
dopo l'intervento diretto dell'ASL in ditta sono riuscito a leggere parte
di tale documento per sole 3 ore in due sedute davanti alla R.S.P.P. che
mi disturbava continuamente e che addirittura non voleva che prendessi
appunti. Mi sono chiesto più volte come facesse la ditta in cui lavoro a
non avere l'abbattitore delle polveri dei fumi di fusione nonostante sia
situata al centro di un paese di 3700 abitanti, abbiamo come sindacato
fatto intervenire l'ASL e a settembre di quest'anno l'impianto partirà. Ma
la giunta comunale di Comun Nuovo, l'ARPA e tutti quegli enti che
dovrebbero controllare l'inquinamento dell'atmosfera dove sono stati per
57 anni? E poi bloccano la circolazione dei autoveicoli per diminuire le
polveri sottili nell'aria, sapete l'inquinamento prodotto dalla mia ditta
equivale a quello di 10.000 automobili non catalitiche naturalmente.
Un'altra vicenda curiosa è avvenuta sempre in questa ditta modello in cui
lavoro, mi è venuto in mente di richiedere copia delle mie cartelle
sanitarie al medico competente della ditta in cui lavoro, non vi dico cosa
ne é nato un putiferio unico che mi ha costretto a fare intervenire un
medico del Servizio Prevenzione Sicurezza negli Ambienti di Lavoro che è
uscito di persona a prendere la mia cartella clinica ed a darmene delle
copie, durante il sopralluogo ha scoperto che le cartelle cliniche di
tutti i dipendenti non erano segregate, praticamente il mio padrone poteva
a suo piacimento consultarle. Il risultato è stato che sia la ditta che il
medico sono stati multati in più il medico è stato denunciato alla Procura
della Repubblica, conseguentemente si è dimesso. Il nuovo medico
competente, nominato a febbraio 2007 è tutto un programma anche lui, per
potergli parlare ho dovuto scrivergli una raccomandata con ricevuta di
ritorno alla quale mi ha risposto dopo 50 giorni, e al primo incontro
presente la R.S.P.P. mi ha fatto notare che lui in 45 anni non ha mai
ricevuto una raccomandata da un R.L.S. (ne ha 57 molto probabilmente era
gia medico a 12 anni, mi sembra anche che 45 anni fa gli R.L.S. non
esistessero) e poi ha parlato degli assenteisti e di altri argomenti
sindacali. Ormai sono convinto di una cosa i medici competenti vengono
forgiati direttamente dall'Unione Industriali. Non mi dilungo oltre ma ci
sarebbe da scrivere un libro sulle vicende avvenute in questa azienda, mi
auspico solo che il Testo Unico sulla sicurezza, già passato in Senato,
venga votato e convalidato al più presto anche in Parlamento. Ci sono
alcune cose essenziali che auspicherei fossero introdotte al più presto:
<BR><BR>1° servono più controlli, più prevenzione e formazione, ma
soprattutto servono provvedimenti chiari e vincolanti, provvedimenti che
costringano le aziende a dei comportamenti più civili e rispettosi nei
confronti di chi lavora e rischia la propria salute ed a volte la propria
vita. <BR><BR>2° la legge 30 va abolita, più precarietà significa più
infortuni e più morti. <BR><BR>3° i cosiddetti medici competenti devono
dipendere dall'ASL o dall'INPS e non essere pagati direttamente dal datore
di lavoro. <BR><BR>4° non serve, come qualcuno vorrebbe, detassare le ore
straordinarie (magari solo i contributi che versano i padroni) bisogna che
gli stipendi siano più dignitosi, più ore di lavoro in special modo in
quei settori a rischio significano più infortuni e più morti. <BR><BR>lo
rimango sempre convinto di una cosa: il lavoro serve per vivere non per
morire.</P>
<P align=justify> </P>
<P align=justify><FONT size=2></FONT><BR><BR><BR><STRONG>FONDERIE PIETRO
PILENGA:SE MI DICI CHE MALATTIA HAI, NON TI SCALO IL PREMIO PRESENZA. PER
LA FIOM DI BERGAMO, ACCORDO CONTRO LO STATUTO DEI LAVORATORI. - 15/05/2007
<BR><BR></STRONG>COMUNICATO STAMPA <BR><BR>FONDERIE PIETRO
PILENGA:<BR><BR>SE MI DICI CHE MALATTIA HAI, NON TI SCALO IL PREMIO
PRESENZA.<BR><BR>PER LA FIOM DI BERGAMO, ACCORDO CONTRO LO STATUTO DEI
LAVORATORI.<BR><BR><BR>Bergamo, martedì 15 maggio 2007<BR><BR><BR>Quello
firmato tra la direzione delle Fonderie Pietro Pilenga spa e i delegati
RSU della FIM il 7 maggio scorso sarebbe un accordo illegale che va contro
lo Statuto dei lavoratori e contro la privacy: ne è convinta la FIOM-CGIL
di Bergamo che si è rifiutata di sottoscrivere il verbale di intesa che
inserisce nell’accordo aziendale dello scorso anno una clausola sul Premio
presenza. Le nuove disposizione concordate tra azienda e i delegati FIM
prevedono, infatti, che a discrezione della direzione aziendale, non
vengano più attuate le detrazioni dal premio annuale di presenza nel caso
di consegna del certificato medico con l’indicazione della
diagnosi.<BR><BR>Nel nuovo testo sottoscritto si legge, infatti, che: “Ai
fini dell’assenteismo individuale sono escluse dal conteggio della
detrazione del premio le assenze per ricovero ospedaliero, malattie post
ricovero, malattie gravi, malattie da considerarsi come infortunio
extra-lavoro o extra-professionale, infortunio senza responsabilità
diretta del lavoratore, l’utilizzo di ferie, permessi retribuiti, P.a.r. e
permessi sindacali. Ai fini giustificativi per le assenze dovute a
malattie gravi, malattie da considerarsi come infortunio extra-lavoro o
extra-professionale, l’interessato potrà presentare la certificazione
medica con l’indicazione della diagnosi o il documento rilasciato dal
pronto soccorso, in modo da non subire la detrazione per malattia
generica”.<BR><BR>“L’azienda non ha il diritto di conoscere che malattia
ha uno dei suoi lavoratori” dice Valter Albani, delegato RSU per la
FIOM-CGIL alla Pilenga, “né tanto meno ha la competenza per valutare se
una determinata patologia sia grave tanto da meritare o meno una
decurtazione dal Premio di presenza. E’ chiaro che i lavoratori, di fronte
alla possibilità di non vedersi ridurre il premio, potrebbero essere
tentati di rinunciare al proprio diritto alla privacy e quindi di
consegnare il proprio materiale medico all’azienda”. <BR><BR>Di seguito,
il dettaglio dell’articolo 5 dello Statuto dei Lavoratori che, secondo la
FIOM-CGIL di Bergamo, sarebbe stato violato:<BR><BR>LEGGE 20 maggio 1970,
n. 300 (Statuto dei lavoratori) - ART. 5. - Accertamenti
sanitari.<BR>”Sono vietati accertamenti da parte del datore di lavoro
sulla idoneità e sulla infermità per malattia o infortunio del lavoratore
dipendente. Il controllo delle assenze per infermità può essere effettuato
soltanto attraverso i servizi ispettivi degli istituti previdenziali
competenti, i quali sono tenuti a compierlo quando il datore di lavoro lo
richieda. Il datore di lavoro ha facoltà di far controllare la idoneità
fisica del lavoratore da parte di enti pubblici ed istituti specializzati
di diritto pubblico”.<BR><BR>Questa mattina, intanto, la FIOM-CGIL ha dato
mandato ai propri legali che ricorreranno presso la Magistratura del
Lavoro per far invalidare
l’accordo.<BR><BR><BR></P></TD></TR></TBODY></TABLE></FONT></DIV></BODY></HTML>