[Redditolavoro] Taranto: allarme sulla salute dei bambini e della popolazione
Partito Comunista dei Lavoratori
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Fri Oct 7 14:04:52 CEST 2016
Taranto: allarme sulla salute dei bambini e della popolazione
Solo il controllo diretto dei lavoratori può fermare il degrado provocato
dal profitto sfrenato della gestione ILVA .
6 Ottobre 2016
Questo è uno studio ordinato dal Centro Salute e Ambiente della Regione
Puglia, in collaborazione con il dipartimento di Epidemiologia del Servizio
sanitario regionale del Lazio, della Asl di Taranto, di Arpa Puglia e di
Ares Puglia su 321.356 persone residenti tra il 1 gennaio 1998 ed il 31
dicembre 2010 nei comuni di Taranto, Massafra e Statte.
La ricerca medico-statistica conferma il rischio per la salute degli
abitanti dei quartieri limitrofi all’acciaieria, rispetto a chi vive in
zone più lontane e meno soggette al rischio di polveri sottili Pm10 e
anidride solforosa.
Dal 1965 ai giorni nostri si riscontrano +24% ricoveri per malattie
respiratorie dei bambini da 0 a 14 anni residenti nel quartiere Tamburi,
+26% nel quartiere Paolo VI, inoltre l’esposizione alle polveri è ritenuta
responsabile di un +4% di mortalità, in particolare +5% mortalità per
tumore polmonare, +10% per infarto del miocardio.
Questi dati sono confrontati con la media nazionale.
Ippazio Stefanò, Il sindaco di Taranto, ha messo le mani avanti:”Qualora
fossero confermati i dati allarmanti sullo stato di salute della
popolazione, non posso far altro che difendere la salute dei cittadini e
fermare lo stabilimento”.
Ancora una volta in nome del profitto, si cerca di scaricare tutto il peso
della distruzione del territorio e dell’ aggressività della nocività sulle
fasce più deboli e poco difese della popolazione. I lavoratori dell’ ILVA
possono essere protagonisti del loro futuro. Il loro controllo diretto
sulle scelte future per la salute della popolazione è l’ unica soluzione
possibile come abbiamo rilanciato con forza in questi anni. Solo la forte
lotta di classe contro lo sfruttamento selvaggio dei padroni dell’ ILVA può
ridare un futuro dignitoso alla popolazione di Taranto e dei quartieri
vicini agli stabilimenti.
Il modo per vincere è quello che indicavamo già nel 2013:
http://www.pclavoratori.it/files/index.php?obj=NEWS&oid=3101 (Marco
Ferrando) 19 Gennaio 2013
Espropriare la proprietà Riva, senza indennizzo e sotto controllo dei
lavoratori, è l'unico modo di conciliare a Taranto lavoro e salute.
Non si può chiudere la fabbrica, buttando sul lastrico i lavoratori. Ma
neppure si può affidare a un padrone criminale il necessario risanamento
della produzione e dell'ambiente: perchè significa di fatto consentirgli di
perpetuare il crimine dietro la foglia di fico di “impegni” e “promesse” di
carta…..
I fatti dimostrano che l'unica vera soluzione del dramma dell'Ilva è quella
avanzata in questi mesi dal nostro partito:
Nazionalizzare l'azienda sotto controllo operaio.
Garantire tutti i posti di lavoro.
Promuovere, sotto il controllo dei lavoratori, il risanamento della
produzione e la bonifica dell'ambiente esterno alla fabbrica: coinvolgendo
i comitati di quartiere e le competenze scientifiche e tecniche necessarie.
Finanziare il risanamento e la bonifica con i profitti realizzati dal
padrone criminale; con l'esproprio dei suoi patrimoni immobiliari e
finanziari; con un fondo ricavato dalla necessaria soppressione dei
trasferimenti pubblici alle imprese private.
Assicurare a tutti i lavoratori dell'Ilva e dell'indotto la piena
continuità dello stipendio, anche in caso di sospensione temporanea della
produzione per esigenze di risanamento ambientale….…. Unire le ragioni del
lavoro e della salute è possibile e necessario. Ma solo sul terreno
anticapitalistico.
La lotta per una soluzione anticapitalistica del dramma dell'Ilva è
inseparabile dalla lotta per un governo dei lavoratori. L'unico possibile
governo amico: l'unico che possa espropriare padron Riva e porre sotto
controllo operaio l'insieme della siderurgia italiana.
2016:
Collegare la lotta con gli altri stabilimenti ILVA e verso una vertenza
generale
http://www.pclavoratori.it/files/index.php?obj=NEWS&oid=5200
*( Cristian Briozzo ) 26 Settembre 2016 sull’ ILVA di Genova *
*…..Ai lavoratori non è dato sapere proprio nulla del loro futuro, sia esso
nel bene o sia esso nel male. Intanto devono pure subire le beghe
collaterali tra chi vuole fare speculazioni e soldi facili sui meccanismi
di compensazione ambientale (Società per Cornigliano) e chi vuole togliersi
dalle mani la gestione delle acciaierie ILVA che metterebbero in mostra
l'assoluta assenza di un qualsiasi piano industriale e più genericamente
produttivo e occupazionale, non solo per quel settore, ma per l'intera
economia italiana (Governo e Stato). Chi ne paga le conseguenze come sempre
sono i lavoratori e le lavoratrici e i quartieri proletari che da quelle
realtà produttive hanno sempre dipeso, nel bene e nel male. Se la crisi
industriale ed economica arriva a colpire anche un colosso come quello
dell'ILVA che pare soccombere di fronte alla concorrenza spietata entro le
regole del mercato e del profitto non resta realmente che l'organizzazione
del conflitto di classe che ponga, davvero, l'alternativa del controllo da
parte degli stessi lavoratori dell'intera società…. ….Assieme a questo, sul
piano più particolare della questione ILVA va rivendicata, secondo noi,
l'unica misura che possa porre la direzione della lotta in senso contrario
al continuo affidarsi alla benevolenza di questo o quel padrone, ossia, la
nazionalizzazione sotto controllo operaio, accompagnata dal vero e proprio
"esproprio senza indennizzo". Anzi, a questo punto si rende sempre più
evidente la necessità della requisizione alla famiglia Riva di beni,
proprietà e liquidità per gli almeno 8 miliardi di euro, stima al ribasso
in cui sono stati calcolati danni ambientali, profitti fondati su
inquinamento e morte, irregolarità nella sicurezza e nella salubrità sul
lavoro negli stabilimenti, appropriazioni indebite di milioni di euro di
finanziamenti pubblici illeciti e chi più ne ha più ne metta. Il tutto per
garantire una riconversione industriale e produttiva che garantisca la
continuità dei livelli occupazionali e salariali; l'abbattimento dei
livelli di inquinamento attraverso nuove tecnologie di lavorazione
dell'acciaio e le bonifiche delle zone smantellate oltre al risanamento
delle aree inquinate e del tessuto urbano e sociale di Cornigliano. La
lotta che fino ad oggi i lavoratori dell'ILVA hanno portato avanti ha un
qualcosa di eroico. Ora i lavoratori devono capire che proprio loro,
considerato il settore strategico di cui sono le fondamenta e gli interessi
che si muovono sulle loro teste, possono imporre una nuova direzione e una
nuova radicalità alle lotte dei lavoratori di tutta Italia e unirsi alla
resistenza dei lavoratori francesi. *
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*….Unire le ragioni del lavoro e della salute è possibile e necessario. Ma
solo sul terreno anticapitalistico. La lotta per una soluzione
anticapitalistica del dramma dell'Ilva è inseparabile dalla lotta per un
governo dei lavoratori. L'unico possibile governo amico: l'unico che possa
espropriare padron Riva e porre sotto controllo operaio l'insieme della
siderurgia italiana. (Marco Ferrando 19 Gennaio 2013 )*
Commissione Ambiente
Partito Comunista dei Lavoratori
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