[Redditolavoro] [BCInforma] 2016-05-01 - Primo Maggio
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Fri May 6 23:30:23 CEST 2016
-------- 2016-05-01 - PRIMO MAGGIO
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BCinforma - Newsletter del P.C. Internazionalista (Battaglia Comunista)
Leggi sul sito: http://www.leftcom.org/it/newsletters/2015-06-01/bcinforma
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-------- DOCUMENTO DELLA TCI PER IL PRIMO MAGGIO 2016
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*Nel vortice imperialista della crisi, dello sfruttamento e della guerra*
*E` tempo di organizzarsi*
Viviamo in un mondo sempre piu` pericoloso. Il capitalismo si trova nella
crisi piu` profonda dagli ultimi ottant'anni. La caduta del saggio del
profitto ha portato alla stagnazione globale degli investimenti. Le
conseguenze sono visibili ovunque e includono la distruzione ecologica che
minaccia sempre piu` lo stesso futuro della vita sul pianeta.
In tutto il mondo i governi hanno attaccato lo standard di vita della classe
lavoratrice, nel tentativo (vano) di ridurre il carico di debiti provocato
dalla speculazione finanziaria.
Allo stesso tempo, la crisi economica ha portato aggressioni e conflitti
bellici in molte regioni del mondo. Che sia nel Mar Cinese Meridionale, in
Medio Oriente o in Ucraina - ovunque le potenze imperialiste stanno mostrando
i muscoli in un'anticipazione di quello che potrebbe presto diventare un
conflitto aperto.
*Guerra e crescente barbarie*
Sembra che ci troviamo nella fase embrionale di una guerra globale. La linea
del fronte dei conflitti imperialisti attraversa ormai ogni area geografica,
gli attentati degli ultimi mesi a Bruxelles, Baghdad, Beirut, Istanbul, e
Ankara lo dimostrano. Il terrorismo del fondamentalismo islamico non e` che
un'espressione del conflitto tra le potenze imperialistiche e/o aspiranti
tali. Inizialmente protetto e sostenuto dagli Usa contro l'Unione Sovietica e
da alcuni regimi nazionalisti arabi, l'ISIS ha poi trovato il favore delle
oligarchie petrolifere della penisola araba e ottenuto la tacita complicita`
della Turchia. Oggi e` sfuggito dal controllo dei suoi protettori e vuole
giocare in proprio sullo scacchiere internazionale.
Oggi l'ISIS e` il punto di riferimento principale per le forze
fondamentaliste. Puo` anche essere una guerra asimmetrica, ma la logica che
sottosta` alle bombe dell'ISIS e` la stessa che fatta propria dai suoi nemici
"occidentali". Mentre i contadini e i pastori indifesi vengono massacrati con
le piu` moderne armi da guerra, l'ISIS ammazza la gente indifesa mentre si
reca a lavorare, ma lo fa con metodi piu` "artigianali".
Si tratta di una condizione umana squallida, senza prospettive di
cambiamento. L'esperienza del /capitalismo di stato/, quella forma di /Stato
borghese/ spacciato - per la gioia di tutti i reazionari - per "comunismo",
insieme alle massicce campagne propagandistiche della borghesia, hanno
prodotto ogni genere di mistificazione e confusione. L'insoddisfazione
sociale e la frustrazione sono ormai profondamente radicate, ma
un'alternativa sociale e`, per la maggioranza delle persone, a stento
immaginabile, figuriamoci realizzabile. Le "Primavere Arabe", che pure da
principio hanno risvegliato grandi speranze, non hanno prodotto cambiamenti
positivi. In questa condizione di esistenza socialmente vuota la propaganda
fondamentalista, potentemente finanziata, ha trovato terreno fertile in
alcuni settori giovanili. Dapprima ha offerto loro la prospettiva capace di
restituire un significato, per quanto ignobile e distruttivo, alla loro vita;
poi sono stati usati come carne da cannone (contro se stessi e gli altri) per
gli interessi economici e strategici di uno dei piu` reazionari settori della
borghesia mondiale. Questo mostra drammaticamente come, data l'assenza di un
punto di riferimento politico organizzato nella classe operaia, la rabbia di
larga parte del proletariato puo` essere ghermita dalla borghesia e usata
contro il proletariato stesso all'interno di conflitti inter-borghesi
*Guerra, miseria e migrazioni*
La guerra accresce l'importanza di una delle caratteristiche essenziali parte
integrante dell'esistenza proletaria: le migrazioni. La classe operaia e`
sempre stata una classe di migranti, una classe di persone costrette a
lasciare le loro case per vendere la loro forza lavoro laddove il capitalismo
ne aveva bisogno. Questa e` stata ed e` l'unica alternativa alla fame e alla
miseria in un sistema sociale nel quale solo la sottomissione alla spietata
legge del profitto rende la vita possibile.
A questi migranti tradizionali si sono poi aggiunti i milioni che cercano di
fuggire dalle guerre imperialiste. Questi finiscono nelle mani di trafficanti
di eseesri umani senza scrupoli. Se ce la fanno a raggiungere i paesi
"ricchi", sono obbligati a lavorare nei settori dove lo sfruttamento e` piu`
brutale, i salari piu` bassi e le condizioni di lavoro piu` dure. Vengono
tenuti ostaggio di una legislazione razzista, che e` poi una potente arma
nelle mani degli imprenditori, per mantenere ricattabili i lavoratori
immigrati ed indebolire la capacita` di lotta della classe lavoratrice nel
suo complesso. E' per questo che alcuni capitalisti si mostrano umanitari e
danno loro il benvenuto. Altri invece, che naturalmente non si rifiutano di
sfruttarli, ne fanno i capri espiatori per la miseria sociale. La loro
strategia e` quella di attizzare le paure e le isterie incontrollabili nella
societa` in generale, ma anche in quei settori della classe in particolare
che, impauriti dalla crisi e in mancanza di una concreta alternativa sociale,
sono completamente disorientati. In questo caso il populismo di destra, la
propaganda neonazista e neofascista puo` essere sguinzagliata senza ostacoli
contro i "migranti" e i "mussulmani", rappresentandoli come nemici dei valori
e della cultura nazionali, fomentando l'odio verso i migranti e i mussulmani,
dichiarati "nemici dei valori e della cultura nazionali". E' un inganno che
troppo spesso funziona perfettamente, particolarmente in tempi economicamente
difficili, come i nostri, di grande malessere sociale e confusione politica.
/Divide et impera/ - da sempre questo e` uno dei principi organizzativi della
societa` capitalista.
*Guerra imperialista o rivoluzione proletaria?*
Sappiamo dalle nostre quotidiane esperienze di lavoratori - siano i nostri
contratti a tempo "indeterminato", determinato, precari - o disoccupati,
quali controtendenze ha posto in essere la classe dominante, contro di noi,
per cercare di porre un freno alla crisi del proprio sistema: riduzione dei
costi di produzione (insicurezza, flessibilita`, licenziamenti e
disoccupazione di massa, concorrenza tra i lavoratori per un posto di
lavoro), delocalizzazione della produzione dove la forza lavoro costa meno,
tagli delle pensioni e della spesa pubblica, dell'istruzione, della sanita` e
dei trasporti pubblici per i pendolari. In poche parole, il taglio del
salario indiretto e differito (lo stato sociale), dove questo ancora esiste.
Questa guerra di classe da parte dei ricchi non ha fino ad ora trovato una
risposta adeguata da parte della classe lavoratrice.
La finanziarizzazione dell'economia, che si manifesta in una speculazione
finanziaria mai vista, e` nella stessa misura sintomo dei grandi problemi
dell'economia globale e un tentativo di aggirare gli stessi. Tentano di farci
credere che si puo` creare profitto dal profitto e che il processo della
produzione potrebbe essere saltato.
La massiccia accumulazione di una enorme ricchezza nei "paradisi fiscali" da
un lato e una brutale intensificazione dello sfruttamento dall'altro,
rivelano il carattere corrotto quanto ladresco del capitalismo. L'avanzante
destrutturazione sociale e la crescente distruzione delle risorse naturali
mostrano chiara una cosa: la continuazione dell'esistenza del capitalismo non
solo non e` compatibile con la sopravvivenza della classe lavoratrice, bensi`
con la semplice continuazione dell'esistenza dell'umanita` su questo pianeta.
Il nemico principale sta nel proprio paese! Sono i "nostri" padroni e
capitalisti, che ci sfruttano e ci opprimono condannandoci a una vita di
miseria. Ma anche ogni stato, ogni nazione, ogni forza politica, che si rende
partecipe in qualunque maniera della guerra o della sua preparazione, e`
anch'essa nostra nemica. Per la classe lavoratrice esiste una sola via
d'uscita da questa spirale disastrosa di crisi e guerra: l'opposizione a ogni
ideologia nazionalista, la solidarieta` internazionale e la comune lotta di
classe per i propri interessi. L'unica guerra per la quale vale di combattere
e` la guerra di classe contro i nostri sfruttatori, per una societa` senza
sfruttamento, oppressione e razzismo. Una societa` nella quale i mezzi di
produzione siano socializzati e non si trovino piu` nelle mani di di
capitalisti privati o statali. Una societa` nella quale la produzione e la
distribuzione siano in armonia con l'uomo e la natura, nella quale "il libero
sviluppo del singolo e` alla base del libero sviluppo della collettivita`".
*Verso un partito internazionale del proletariato*
In quanto sistema globale, il capitalismo puo` solo essere combattuto e
superato internazionalmente. Cio` necessita di una cornice internazionale, la
costruzione cioe` di una organizzazione politica con una struttura e un
radicamento internazionali. Un tale partito comunista, internazionale e
internazionalista, non e` uno strumento di oppressione e men che meno una
macchina per le elezioni. E` allora, nella stessa misura, un luogo di
riflessione politica e il punto di partenza per l'attacco all'ideologia, ai
rituali e alle forme politiche di questa societa`. Senza un programma
comunista ben radicato nella classe, ogni sciopero, ogni rivolta e
insurrezione, saranno assorbite dalle forze di questa societa`, come gli
eventi e le esperienze degli ultimi anni hanno abbondantemente dimostrato.
La classe lavoratrice non ha una patria e lo stesso vale per l'organizzazione
dei comunisti. Il primo passo verso una vera rottura col capitalismo consiste
nel raggruppamento e nell'organizzazione internazionale dei rivoluzionari. Il
compito della TCI e` di contribuire a questo processo. Non sosteniamo di
essere "il Partito", o il suo unico punto di partenza ma riteniamo di avere
un importante contributo da dare sulla linea delle acquisizioni
teorico-politiche della Sinistra Comunista che hanno guidato fin qui la
nostra analisi e la nostra partecipazione alla lotta di classe. Il nostro
obiettivo strategico ora e` di costituire un punto di partenza e di rompere
l'attuale condizione di isolamento e frammentazione delle forze
internazionaliste.
Il dominio del capitalismo pervade tutto il pianeta e penetra ogni aspetto
della vita. Ma questo dominio puo` essere combattuto, a patto di dotarsi,
nella lotta quotidiana contro lo stato e il capitale, di quell'arma
necessaria per resistere al dominio dell'ideologia borghese: il partito
internazionale della rivoluzione socialista.
E' tempo di organizzarsi!
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-------- BATTAGLIA COMUNISTA 05-06 - MAGGIO-GIUGNO 2016
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* Nel vortice imperialista
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