[Redditolavoro] Solidarietà e sostegno alle delegate e ai delegati FIOM degli stabilimenti FCA al Sud contro un atto burocratico grave

Partito Comunista dei Lavoratori pclavoratoribologna at gmail.com
Fri Mar 11 10:34:05 CET 2016


Solidarietà e sostegno alle delegate e ai delegati FIOM degli stabilimenti
FCA al Sud contro un atto burocratico grave
Comunicato congiunto di Sinistra Anticapitalista e Partito Comunista dei
Lavoratori

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Sono ben note a tutti le condizioni di sfruttamento esistenti nelle
fabbriche della FCA che Marchionne ha imposto alle lavoratrici e ai
lavoratori: ritmi massacranti e turni di lavoro insopportabili, ricatti,
autoritarismo e repressione da parte delle direzioni aziendali.
Così come sono conosciuti i tentativi del capo della FIAT di mettere fuori
gioco e dalla fabbrica la FIOM: il sindacato che - pur evitando
erroneamente la necessaria unificazione di lotta degli stabilimenti - a
lungo ha cercato di opporsi a questa offensiva padronale per difendere
sacrosanti diritti e condizioni di lavoro decenti.
In questo contesto la stessa FIOM aveva indetto negli stabilimenti della
FIAT al Sud degli scioperi per contrastare queste durissime condizioni di
lavoro a partire dalla lotta contro gli straordinari al sabato comandati in
alternativa alle necessarie assunzioni che l’azienda si rifiuta di fare.
La direzione FIOM ha però rinunciato rapidamente a questo percorso di
resistenza anche di fronte a scelte che hanno sempre più privilegiato una
ricomposizione unitaria con la FIM e la UILM, da sempre subalterne ai
desiderata e alle richieste delle aziende.
Non poteva essere questa la scelta dei lavoratori e dei delegati della FIOM
che subiscono gli effetti della politica Marchionne direttamente sulla loro
pelle e che, in piena continuità con la storia stessa della FIOM e del
sindacalismo di classe e in un rapporto di fiducia, di rappresentanza
diretta dei lavoratori e di legittima autonomia sui luoghi di lavoro, hanno
continuato a indire gli scioperi il sabato contro lo straordinario come RSA
eletti (negli stabilimenti FIAT non è possibile il voto per le RSU),
contrastando con successo l’azione della direzione FIAT. Ma questo fatto è
considerato intollerabile dai capi della FCA.
I delegati della FIOM hanno anche partecipato a una forma di coordinamento
tra delegati e lavoratori dei diversi stabilimenti, appartenenti a diversi
sindacati, sulla base del principio fondamentale, necessario ed
inalienabile dell’unità dei lavoratori e delle lavoratrici contro il
padronato. Una scelta peraltro pratica comune della FIOM e dei suoi
delegati in diversi luoghi di lavoro.
Di fronte a questa capacità di iniziativa democratica e dal basso dei
delegati e dei lavoratori i gruppi dirigenti della CGIL e della FIOM non
hanno trovato di meglio che cercare di bloccare il percorso di lotta
sanzionando i delegati interessati, con il pretesto di questo coordinamento
intersindacale, come presunto atto di rottura con la Confederazione.
Dapprima il Collegio Statutario della CGIL, senza sentire i lavoratori
interessati, ha giudicato incompatibile la loro scelta con l’appartenenza
alla Confederazione. Subito dopo il Comitato Centrale della FIOM, su
indicazione e responsabilità del segretario Landini, con un atto che non ha
precedenti, ha deliberato che questa sentenza non consentirebbe la presenza
di queste compagne e compagni negli organismi di direzione della
Federazione, e soprattutto che non possono più avere la possibilità di
rappresentarla nei loro luoghi di lavoro. Si tratta di fatto di una
minaccia di espulsione. A questi iscritti sono imposti solo i doveri e
negati tutti i diritti, a partire da quello fondamentale per un militante
sindacale, di organizzare la lotta dei lavoratori sulla base delle concrete
condizioni presenti sul proprio luogo di lavoro.
È un atto burocratico grave. È una decisione che, inimmaginabile fino a
poco tempo fa, non fa certo onore alla FIOM e alla sua storia e che suona
come campanello di allarme di un percorso profondamente errato verso una
normalizzazione burocratica d’apparato già ben presente nella FIM e nella
UILM.
Ad essere colpito è proprio quello che in fondo più di tutti la FIAT teme:
la capacità e la possibilità di costruire la lotta nelle fabbriche
coinvolgendo i lavoratori dal basso. E questo è tanto più grave perché è in
corso un attacco senza precedenti al movimento dei lavoratori. L’azione
congiunta tra governi e padroni, dopo aver distrutto i diritti e le tutele
garantite dallo Statuto dei lavoratori, punta oggi direttamente a colpire
lo stesso diritto di sciopero.
Ai lavoratori e ai delegati della FIOM colpiti da un’assurda e ingiusta
sanzione va tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà. Ci impegniamo
a intraprendere tutte le iniziative necessarie per difendere i loro
diritti.
Chiediamo alla direzione della FIOM, e al suo segretario Maurizio Landini,
di ritornare sui suoi passi e non procedere oltre in una strada
profondamente sbagliata.
Chiediamo a tutte e tutti i lavoratori e ai militanti sindacali di
partecipare e di sostenere una vasta campagna di solidarietà con i delegati
FIOM delle FCA.
Chiediamo a tutte le forze politiche e sociali che oggi giustamente
denunciano le derive antidemocratiche nel nostro paese, di partecipare
anch’esse a questa campagna di solidarietà perché in discussione è la
stessa capacità del movimento sindacale e dei lavoratori di ritrovare gli
strumenti organizzativi e politici per reggere l’offensiva reazionaria che
le forze della classe dominate hanno scatenato contro il movimento delle
lavoratrici e dei lavoratori.
Sinistra Anticapitalista
Partito Comunista dei Lavoratori

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