[Redditolavoro] Turchia. L'incruenta guerra civile borghese finisce nel sangue!
Partito Comunista dei Lavoratori
pclavoratoribologna at gmail.com
Mon Jul 18 10:25:44 CEST 2016
Turchia. L'incruenta guerra civile borghese finisce nel sangue!
No al colpo di Stato militare! Nessun sostegno a Erdogan e all'AKP!
Opponiamoci a questo scontro con la lotta di classe!
Non è possibile stabilire né le cause né gli esiti di ciò che è accaduto in
Turchia la notte del 15 luglio. Senza informazioni necessarie per
un'analisi concreta della situazione concreta, sarebbe irresponsabile sia
attendersi risultati progressivi da un golpe i cui autori sono ancora
sconosciuti, sia fare appello alle masse perché scendano nelle strade
insieme all'AKP e a Erdogan.
Da tredici anni a questa parte, la Turchia sta vivendo una guerra civile
incruenta che contrappone le fazioni secolarizzate filo-occidentali della
borghesia a quelle islamiche-confessionali. Questa guerra civile è a volte
condotta accanitamente e allo scoperto, a volte resta sullo sfondo di altre
contraddizioni. Ma nella notte fra il 15 e il 16 luglio, essa è esplosa
nella forma più dura e più sanguinosa. Entrambe le fazioni in guerra sono
nemiche della classe lavoratrice e degli oppressi. L'unica differenza fra
loro è che mentre i putschisti distruggerebbero immediatamente ogni libertà
della classe lavoratrice, Erdogan e l'AKP hanno bisogno di una strada più
lunga per conseguire lo stesso risultato.
La dichiarazione della NATO che dice che l'ordine costituzionale dev'essere
preservato è il colmo dell'ipocrisia. Il potere esecutivo è stato usurpato.
Il potere giudiziario è diventato un sicario al servizio del potere
esecutivo. La stampa è stata silenziata. Gli iscritti ai sindacati sono
sotto costante attacco. Gli scioperi sono de facto illegali e possono
essere indetti solo illegalmente. Il diritto di manifestare sta per essere
praticamente annientato.
Bisogna preservare le migliori condizioni per far sì che il proletariato
possa risolvere i problemi della Turchia utilizzando le libertà residue.
Combatteremo contro i tentativi, fatti con il pretesto di quanto è
accaduto, di limitare i diritti e le libertà dei lavoratori. Contro
qualunque tentativo, non importa da chi provenga e in che forma.
I numerosi morti causati dal fuoco dei militari, così come le vittime di
linciaggio [da parte degli anti-golpisti] dimostrano che siamo entrati in
una nuova fase della "sirianizzazione" della Turchia. L'unica forza in
grado di evitare la "sirianizzazione" è, come sempre, la classe
lavoratrice. Ci troviamo di fronte al compito estremamente importante di
rafforzare le organizzazioni indipendenti dei lavoratori, in maniera tale
che essi possano intervenire in questa situazione.
*Per queste ragioni, siamo contro il colpo di Stato. Non diamo il benché
minimo sostegno ad Erdogan e all'AKP. Chi lo farà sarà condannato dalla
storia.*
PER LA LIBERTÀ! PER LA LOTTA DI CLASSE! PER IL POTERE DEI LAVORATORI!
************
NO TO THE MILITARY COUP D'ÉTAT!
NOT A SHRED OF SUPPORT TO ERDOGAN AND THE AKP!
THE SOLUTION IS TO REPLACE THIS FIGHT WITH CLASS STRUGGLE!
What happened in Turkey on the night of July 15, is in a phase where it is
impossible to tell neither reasons nor results. It is irresponsible both to
expect progressive results from a coup with unknown authors or to call the
masses to streets with the AKP and Erdogan, when we lack the necessary
information for the concrete analysis of the concrete situation.
For the last 13 years, Turkey is experiencing a bloodless civil war between
the pro-western-secular and sectarian-Islamist fractions of the
bourgeoisie. This civil war is sometimes waging fiercer and sometimes
falling behind other contradictions. But on night of 15-16 July, this war
exploded at its hardest and took a bloody form. Both fractions are enemies
of the working class and the oppressed. Only difference between them is
that while the putschists would immediately destroy all the freedoms of
working class, Erdogan-AKP fraction needs to come a longer way to totally
crush these liberties.
The declaration of the NATO which says that the constitutional order should
be preserved is the utmost hypocrisy. The executive power had been usurped.
The jurisdiction had become the hitman of the executive power. The press
had been silenced. Trade union membership is under a constant attack. The
strikes are de facto illegal and can only be done illegally. The right to
demonstrate is about to practically destroyed.
We should create the best conditions that working class can solve the
problems of Turkey by using the residual freedoms. We will fight against
the attempts to limit the rights and freedoms of working class by showing
what happened as an excuse, no matter coming from whom and in which form.
The numerous people killed by the fire opened on them as well as the ones
lynched illustrates that we have entered to a new phase in the Syrinisation
of Turkey. Only force capable to prevent Turkey from Syrianisation is still
working class. We are witnessing the utmost importance of the fortifying
the independent organisations of the working class so that the working
class can intervene in politics.
Because of these reasons we are against the coup d’état. We are not giving
the slightest political support to Erdogan or the AKP. We declare that ones
who do so will be liable to the judgement of history.
LONG LIVE FREEDOM! LONG LIVE CLASS STRUGGLE! LONG LIVE WORKERS' POWER!
Gerçek Gazetesi (Devrimci Isci Partisi)
http://gercekgazetesi.net/node/14855
http://redmed.org/it/article/lincruenta-guerra-civile-borghese-finisce-nel-sangue
www.pclavoratori.it
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