[Redditolavoro] Lavoro, il Piemonte sperimenta il tirocinio retribuito per i disoccupati

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Wed Jul 13 16:51:07 CEST 2016






La Regione: saranno le aziende a pagare un reddito minimo

Saranno le aziende a pagare il "reddito minimo" ai disoccupati. La Regione poi rimborserà la spesa. Del tutto in caso di assunzione, solo in parte se dopo il tirocinio il disoccupato dovesse restare tale. E’ il “reddito minimo” in salsa piemontese, quello che qui chiamano «buono servizi» e per cui il presidente Sergio Chiamparino ha più volte candidato il Piemonte a fare da test per un esperimento nazionale. Che non è mai arrivato. E per cui ancora lunedì, dalla festa dei 115 anni della Fiom Cgil, il presidente è tornato a chiedere "un patto tra Regioni e Governo per fronteggiare l’emergenza lavoro» e arrivare, nella prossima legge di stabilità «a un accesso flessibile, ma non penalizzante alla pensione e al sostegno al reddito legato all’accompagnamento al lavoro".
Nel frattempo, il Piemonte si è organizzato, ha individuato una sessantina di milioni e ipotizzato una terza via. Non il reddito di cittadinanza, immaginato dal Movimento 5 stelle, nemmeno quello di autonomia chiesto da Sel e persino da una parte del Pd, ma un percorso nuovo, una sorta di estensione di Garanzia giovani anche a coloro che giovani non sono e il cui obiettivo non è entrare da zero nel mondo del lavoro, bensì trovare il modo di rimanerci.
Il provvedimento era già annunciato lo scorso anno, poi l’iter si è complicato per una difficile – e infine naufragata – trattativa con l’Inps, e per la necessità di individuare una modalità di spesa delle risorse compatibile con le regole di Bruxelles. Il risultato ora è una sorta di voucher, legato alle attività di riqualificazione professionale da “spendere” nelle aziende o nelle agenzie per il lavoro.
Le strategie sono quattro: un “buono” per chi ha perso il lavoro da almeno sei mesi, uno per chi vive anche in condizioni disagiate, uno per i disoccupati che partecipano a laboratori e uno per le crisi aziendali. Per questi ultimi due progetti (e per gli sportelli per i cittadini) si dovrà attendere l’autunno, le prime misure invece partiranno già prima della pausa estiva. "La procedura prevista per i fondi europei, con cui finanziamo l’intervento, ci impone di fare dei bandi destinati ai centri per l’impiego e alle agenzie di lavoro accreditate – spiega l’assessore al lavoro Gianna Pentenero – saranno poi loro a raccogliere le aziende e a gestire i progetti di tirocinio e riqualificazione". L’impostazione, spiega ancora Pentenero "prevede di valorizzare la rete dei servizi per l’occupazione, con una serie di incentivi per riconoscere i costi standard e meccanismi di premio a seconda delle perfomance raggiunte dalle agenzie per il lavoro e dalle aziende, ad esempio il numero di contratti stabili ottenuti".
L’idea insomma è inserire il sostegno al reddito - sulla cui necessità ormai molti convengono soprattutto alla luce delle stime che parlano di quasi 100 mila lavoratori, solo in Piemonte, destinati a rimanere senza né lavoro, né ammortizzatori nei prossimi mesi – in una strategia che rilanci il lavoro e la produzione. "Il problema è dare un lavoro alle persone – ammette Pentenero – ma anche trovare le aziende dove questo lavoro serva".


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