[Redditolavoro] Le unioni civili: un diritto, per andare oltre

Partito Comunista dei Lavoratori pclavoratoribologna at gmail.com
Fri Jan 29 15:14:23 CET 2016


Le unioni civili: un diritto, per andare oltre

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Ultimo tra gli ultimi, il governo italiano ha deciso di mettere all'ordine
del giorno una legge sulle unioni civili. Il Governo Renzi, con lo stesso
piglio decisionista con cui ha portato avanti la sua azione su tutte le
questioni, ha buttato al voto una legge, anzi un decreto, che contiene il
minimo sindacale in materia.
Il testo del decreto Cirinnà, sotto le spoglie dell'azione innovatrice e
democratica, sancisce famiglie di serie B e C, matrimoni per finta e unioni
di fatto che garantiscono al massimo di poter assistere i propri famigliari
e accudire i propri figli. Soprattutto sancisce che l'unico modo in cui si
può vivere in comune è quello normato dall'ideologia borghese, ossia la
relazione di coppia.

Nemmeno questi minimi diritti civili, sociali sono garantiti sino in fondo,
in quanto la battaglia dei reazionari, dei bigotti, sta minando più parti
di questa legge, anzi mirerebbe a non farla passare affatto.
L'affondo della Chiesa cattolica portato attraverso le parole di Bagnasco,
la decisione di far ripartire un movimento familista, seguono l'onda nera e
bigotta di tutta una stagione di campagne irrazionali contro il “gender”,
contro gli omosessuali, contro la libertà di decidere di sé e della propria
vita affettiva e sessuale, che ha avuto tra i suoi scherani migliori i
fascisti e le sentinelle in piedi; queste ultime rappresentano la parte
peggiore di una società, coloro che stanno nel mondo senza riflettere
(tanto da leggere libri al contrario), senza ascoltare le parole di chi non
si adegua alla norma, che fanno esattamente quello che fa uno scherano,
servono il padrone anche a costo della violenza. Una violenza che non ha
bisogno di essere fisica per mettere in discussione la vita di tanta gente.

Noi vogliamo una società dove menti libere stiano in corpi liberi. Crediamo
che limitare le forme di affettività e comunanza ad un modello
preconfezionato serva solo a garantire lo status quo e il controllo
sociale. Crediamo che sia indispensabile togliere humus alle visioni
antiscientifiche e oscurantiste che assegnano posti preordinati alle donne
e agli uomini in questa società, posti che per coloro che non godono di
privilegi di classe diventano gabbie senza porte. Rivendichiamo il diritto
alla libera costruzione di sé, il diritto a immaginarsi, a sognarsi, a
farsi e disfarsi, a unirsi e a perdersi senza essere imbrigliati e
condannati a un destino e a un ruolo già scritto dalla morale borghese.


*Le nostre rivendicazioni: *
1) lavorare meno lavorare tutti! la famiglia dev'essere una libera unione
di due o più soggetti che si aggregano per affinità affettive o di intenti
e non la soluzione estrema alla crisi del capitale (chi oggi giorno può
permettersi il lusso di stare da solo?). La libertà dei membri della
famiglia deve essere tanto nell'unione quanto nella disunione e
scioglimento del vincolo familiare. Ciò è possibile solo se le persone sono
economicamente autonome e indipendenti, pertanto la rivendicazione che il
lavoro esistente venga redistribuito fra tutti e tutte a parità di salario
è il primo passo per permettere che appunto la famiglia si realizzi come
libera unione. Questa rivendicazione da una parte è rivolta alla necessaria
trasformazione economico sociale della società, dall'altra vuole
riconoscere la legittimità del poliamore.

2) Dal Decreto Cirinnà vengono escluse tutte quelle identità di genere e
sessuali più fluide e sfuggenti alle rigide categorie dicotomiche "uomo" e
"donna" e che però hanno tutto il diritto ad esistere e ad essere
riconosciute: transgender, queer, intersex.

3) Matrimonio civile per tutti e tutte e dunque anche per le coppie
omosessuali.

4) Divorzio gratuito per tutti e tutte, dove è sufficiente per sciogliere
il vincolo matrimoniale il consenso di uno solo dei partner.

5) Possibilità di adozione per tutte e tutti: dai singoli individui alle
famiglie omosessuali.

6) Libero aborto in libero stato e divieto di quella bestemmia misogina e
clericale chiamata "obiezione di coscienza".

7) Contraccezione a prezzi popolari: l'unico modo per combattere la
diffusione di malattie come l'Aids non è la castità o la repressione della
sessualità ma la prevenzione e l'educazione al rispetto dell'altro/altra.
Partito Comunista dei Lavoratori - Commissione Oppressioni


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