[Redditolavoro] Almaviva: La posizione oggettivamente filoaziendale delle OO.SS
mfpr nazionale
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Sat Apr 2 11:21:41 CEST 2016
ALMAVIVA CONFERMA I LICENZIAMENTI PER AVERE SOLDI E LEGGI A SUO FAVORE -
MA CON LA POSIZIONE DELLE OO.SS LA FINE E' NOTA... Occorre che i
lavoratori si organizzino e lottino in maniera indipendente
L'incontro tra Almaviva e i sindacati confederali a Roma si è concluso
con un rinvio al governo e nessun passo indietro sui licenziamenti. Vi è
l'annuncio da parte delle OO.SS. di uno sciopero nazionale, ma non è
stata decisa la data, come ancora non è stata fissata la data della
convocazione del Tavolo di confronto da parte del Ministero dello
Sviluppo Economico (per capirci quello della Ministra Guidi, che fa gli
interessi delle grandi aziende e propri...).
Restano, pertanto, confermati i 3000 licenziamenti annunciati sul
territorio nazionale.
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Intanto, a*Napoli*, dopo le due grosse giornate di lotta del 30 e del
31, il 6 aprile, in cui andrà il presidente del Consiglio Matteo Renzi,
vi sarà una prima, speriamo forte, risposta di lotta.
<https://3.bp.blogspot.com/-O8H-QW8Mfzg/Vv-NHEm_f8I/AAAAAAAAEnI/O0WgWKSWossfyu1psqjmbCRSUyXqTcsYw/s1600/palermo.jpg>
A*Palermo*, ieri, alcune centinaia di lavoratori hanno sfilato in corteo
fino alla sede della Rai, dove hanno conquistato la ribalta della 'Vita
in direttà, esponendo un grande lenzuolo con su scritto "lavoro e dignità".
*Ma qual'è la posizione dei sindacati confederali?*Durante il vertice
romano tenuto nella sede di Unindustria, i segretari di Fistel Cisl, Slc
Cgil e Uilcom Uilm hanno chiesto "un intervento strutturale da parte del
governo Renzi sulla crisi dei call center. Ribadendo la necessità di
norme che vietino gare al massimo ribasso, delocalizzazioni e meccanismi
distorsivi della concorrenza.
E hanno aggiunto: “Almaviva deve ricorrere agli ammortizzatori sociali,
il Governo nazionale deve applicare quanto annunciato in ambito di
regole e risorse economiche aggiuntive a sostegno del settore e i
committenti devono garantire la sostenibilità sociale del settore
riportando il lavoro in Italia. E la Regione siciliana deve fare la sua
parte mettendo a disposizione risorse per formazione e sostegno al reddito".
*Ma questa posizione oggettivamente fa eco alle lamentele dell'azienda
verso il governo.*L'azienda, infatti, ha parlato di "estrema gravità
della situazione", determinata, "dalla crisi strutturale del settore
italiano dei call center, segnato da perduranti fenomeni distorsivi,
condizionato da un quadro normativo incerto e da costante elusione delle
regole"; quindi “insostenibilità delle attività dell'azienda alle
condizioni attuali e con i soli strumenti fino ad oggi disponibili,
compreso l'ormai pluriennale ricorso agli ammortizzatori sociali... ad
oggi la crisi appare irreversibile e l'unica soluzione è il taglio dei
posti di lavorò. Poi l'apertura, con ricatto: 'Siamo disponibili a
discutere di soluzioni concrete e con scadenze precise ma superando le
discussioni sulla ricerca delle responsabilità che causerebbero solo un
irrigidimento delle rispettive posizioni...".
*Di fatto azienda e sindacati confederali hanno la stessa voce nel dire
che la colpa è dei committenti, della concorrenza; come hanno la stessa
voce nel chiedere risorse economiche aggiuntive a sostegno del
settore.*Unica differenza è che i sindacati confederali chiedono anche
un nuovo ricorso agli ammortizzatori sociali per i lavoratori, fino a
chiedere, alla Regione siciliana, risorse per "formazione e sostegno al
reddito" (primo, ma di quale formazione si parla? Visto che la
maggiorparte dei lavoratori fa questo lavoro da anni ed è sicuramente
formata; secondo, queste proposte di fatto non sono un annuncio di
accettazione degli esuberi?); mentre Almaviva dice che ormai ha fatto
già ricorso per tanti anni agli ammortizzatori sociali e, quindi, ora o
vi sono nuovi interventi a suo favore, o taglia i posti di lavoro.
Sul fatto che Almaviva non stia affatto in crisi, ma vuole solo tagliare
il costo del lavoro, attraverso licenziamenti e delocalizzazioni, per
fare più utili, e che abbia in questi anni ampiamente usufruito di
sgravi e incentivi da parte del governo, rimandiamo all'articolo in
questo blog del 30 marzo: "Cosa c'è dietro i licenziamenti di Almaviva";
la questione ora è che accettare invece da parte dei sindacati
confederali "la crisi del settore dei call center", già annuncia una
fine della vicenda ormai nota:
Almaviva potrà ritirare una parte dei licenziamenti, ma a fronte di un
forte peggioramento generalizzato dei contratti di lavoro (il jobs act
gli dà una grande mano in questo), in ore, flessibilità, salari,
diritti, ritorno a forme di contratti parasubordinati, ecc.; mentre
incasserà nuovi incentivi e sgravi dal governo, e dai sindacati una
"pace sociale". Fra qualche tempo poi tornerebbe a "bomba", per un nuovo
taglio del costo del lavoro.
*E i principali interessati, le "vittime" di tutto questo, I LAVORATORI
E LE LAVORATRICI? *
Vi è una grande partecipazione alla lotta e volontà di lotta. Ma occorre
che siano loro i protagonisti in tutto, affinchè non avvenga che i
lavoratori lottano ma le soluzioni vengano decise e portate avanti dagli
altri sulla testa dei lavoratori e delle lavoratrici.
Serve l'unità dei lavoratori indipendentemente dai Sindacati
confederali; ma serve che i lavoratori più coscienti, più ribelli si
organizzino fuori e contro le posizioni di Cgil, Cisl, Uil (per es. con
un comitato di lotta unitario, o altro...) e impongano la loro
piattaforma, che non può che essere contro Almaviva, Governo, grandi
committenti pubblici (che sono divisi per arraffare ognuno i propri
interessi, ma uniti contro i lavoratori), per la difesa di tutti i posti
di lavoro, per impedire qualsiasi peggioramento delle condizioni di
lavoro e dei diritti dei lavoratori.
/(dal blog proletari comunisti)/
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