[Redditolavoro] Mobilitazioni in tutta la Francia contro le politiche antioperaie di Hollande e Valls

Partito Comunista dei Lavoratori pclavoratoribologna at gmail.com
Fri Apr 1 11:50:56 CEST 2016


Mobilitazioni in tutta la Francia contro le politiche antioperaie di
Hollande e Valls
Manifestiamo e scioperiamo insieme fino al ritiro della legge El Khomri!
Pubblichiamo un editoriale di Anticapitalisme & Révolution, corrente di
sinistra dell'NPA

​

Il 9 marzo circa 500 mila persone hanno manifestato in tutta la Francia
contro la legge sul lavoro El Khomri (1). Questa mobilitazione di massa è
il frutto di molteplici fattori: una petizione on line firmata da parte di
più di un milione di persone, una mobilitazione di utenti Youtube, appelli
lanciati sui social network, un appuntamento fissato dalle organizzazione
politiche e sindacali dei giovani seguito dai sindacati di lavoratori e
lavoratrici...
Questo è solo un primo passo: assemblee generali si sono svolte in quasi
tutte le università allo scopo di preparare altre giornate di sciopero e di
manifestazione. I lavoratori sono stati chiamati a unirsi e a partecipare a
una grande giornata di sciopero nazionale il 31 marzo.


*IL GOVERNO TEME L'AMPLIAMENTO DELLA MOBILITAZIONE *

Il governo ha voluto far credere di non essere rimasto impressionato dalla
mobilitazione popolare del 9 marzo... e per questo Valls si è sentito
obbligato a modificare le parti del progetto di legge che riguardano le
misure più ingiuste: limiti alle indennità di licenziamento (come se si
limitassero le indennità d'oro del grande padronato!), lavoro per gli
apprendisti minorenni di più di dieci ore al giorno (un passo indietro di
un secolo!), possibilità per le imprese di aumentare di quanto vogliono il
tempo di lavoro settimanale... Ma questo passo indietro è allo stesso tempo
una manovra per fare accettare la maggior parte del testo, in accordo con
alcuni sindacati come la CFDT!
Infatti, lo spirito della legge non cambia: rimane la possibilità di
derogare al Codice del lavoro di far accettare degli accordi
imprenditoriali più sfavorevoli degli accordi nazionali. Hollande, Valls,
El Khomri e Gattaz continuano a ripetere che il Codice del lavoro sarebbe
«troppo pesante»... come se i lavoratori e le lavoratrici avessero troppi
diritti! Come se fosse difficile licenziare! Che lo andassero a dire alle
decine di migliaia di vittime dei «piani sociali» di questi ultimi anni!
La soluzione dei capitalisti di fronte alla disoccupazione è, da una parte,
facilitare i licenziamenti invece di vietarli, e dall'altra parte aumentare
il tempo di lavoro. Coloro che hanno un lavoro dovranno lavorare di più,
invece di dividerlo con coloro i quali ne sono privi. Il tutto,
naturalmente, permettendo ai padroni di bloccare o di abbassare i salari.
Questa legge non deve essere rinegoziata, «riequilibrata», come dicono
certi sindacati complici, o modificata, come propongono alcuni fra i
deputati del PS. Deve essere semplicemente ritirata!


*È IN PIAZZA CHE SI DECIDE*

Dieci anni fa, i giovani e i lavoratori fecero ritirare il CPE («Contrat
Première Embauche») (2) al governo Chirac-Villepin, dopo che la legge era
stata votata al parlamento e promulgata.
Hollande e Valls non meritano trattamenti diversi. Le manifestazioni e gli
scioperi devono moltiplicarsi e durare fino a che essi non torneranno sui
loro passi. Manifestiamo giovedì 17 marzo al fianco degli studenti e dei
liceali, facciamo del 24 marzo, giorno della presentazione della legge al
parlamento, una vera giornata di mobilitazione. Facciamo crescere la
pressione sempre di più ogni settimana! Il 31 marzo non deve essere un
punto d'arrivo, ma l'inizio di uno sciopero prolungato, di un blocco
dell'attività economica!
Facendogli abbandonare questa legge, gli passerà la voglia di attaccare
ancora i giovani, le lavoratrici e i lavoratori, come fanno impunemente da
quattro anni.
Non aspetteremo un altro anno per le elezioni, che già sappiamo non
cambieranno niente delle nostre vite. È adesso, lottando tutte e tutti
insieme, che possiamo fermare questa politica!



(1) *legge del ministro del lavoro Myriam El Khomri. È una sorta di Jobs
Act francese, che favorisce gli accordi d'impresa a scapito degli accordi
nazionali (di categoria), aumentando il potere contrattuale delle aziende
con la libertà di licenziamento, l'aumento degli orari di lavoro, la
diminuzione dei salari sugli straordinari e la depenalizzazione dei
licenziamenti abusivi. *

(2) *"Contratto di primo impiego". Contratto che prevedeva la possibilità
del licenziamento senza giustificazione per i lavoratori giovani appena
assunti.*
Anticapitalisme & Révolution
fonte:
www.pclavoratori.it  <http://www.pclavoratori.it>

P.s.: video che documentano la forte repressione poliziesca nelle giornate
della mobilitazione

https://youtu.be/dukcALbc9Pc

https://youtu.be/9lhaHH64sys
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