[Redditolavoro] "Reddito di dignità"? NO! Salario garantito a tutti i disoccupati e disoccupate
Rete Nazionale Sicurezza
bastamortesullavoro at gmail.com
Wed Oct 28 09:19:08 CET 2015
Prima Emiliano l'aveva chiamato "reddito sociale" e in concreto non si
era visto nulla, ora lo ripresenta come "reddito di dignità", ma
vorremmo questa volta che a cambio di parole si accompagnassero anche i
fatti.
*Ma i veri problemi sono nel merito:*
*Primo.*Si tratta di una misura di reddito molto basso, che chiamarlo di
"dignità" sembra una provocazione: il massimo sarebbero 600 euro ma devi
essere una famiglia di 5 persone! Vale a dire poco più di 100 euro al
mese a persona, vale a dire che neanche ci mangi. Per le altre famiglie
il "reddito di dignità" andrà proporzionalmente ridotto. E facendo un pò
di conti a una famiglia con 2 persone andrebbero meno di 250 euro. Di
quale "dignità" allora si parla?!
*Secondo*. Viene ristretta enormemente la platea dei beneficiari: solo
famiglie che non superano i 3000 euro. Quindi, basta che un componente
della famiglia faccia dei lavoretti, che non si ha più diritto al
reddito. In questo modo più che "reddito di dignità", si può chiamare di
"elemosina".
*Terzo*. Viene riferito alle "famiglie", non a tutti i disoccupati. Un
provvedimento, quindi, che da un lato si presenta di fatto
"ideologico-politico", in sintonia con la politica di governo, Chiesa di
affermazione della famiglia e della famiglia tradizionale con uomo,
donna, figli (chiaramente le famiglie di fatto, le coppie di
omossessuali, sarebbero escluse...); dall'altro è estremamente
penalizzante per giovani, donne che vogliono andare via dalla famiglia,
acquisire un'indipendenza.
*Quindi, non è questa misura che serve, o che si avvicina alla
rivendicazione dei movimenti dei disoccupati.*
*Occorre un salario garantito per tutti i disoccupati, come diritto,
senza condizione e sbarramenti, per tutti coloro a cui viene negato il
lavoro o sono stati cacciati dal lavoro. *
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*/Che dice la Legge sul Reddito di Dignità in Puglia?/*
Emiliano PD SUD
**• Il ReD tende ad essere *universalistico*: assegnato a tutte le
famiglie con risorse economiche inferiori alla *soglia (ISEE < 3000
euro)* e in condizioni di fragilità economica e sociale
• Dati i vincoli economici, si partirà dalle *categorie in maggiore
difficoltà *(giovani e giovani coppie con figli minori, disoccupati,
famiglie numerose)
• *Il ReD si compone di: *trasferimento economico +programma di
inserimento sociale e lavorativo + accesso a opportunità formative
• Un meccanismo *“a sportello”* che si compone di:
• Un catalogo per i potenziali *beneficiari*, che presentano domanda ed
esprimono le proprie preferenze rispetto al tirocinio, coerenti con le
competenze e le aspirazioni
• Un catalogo per i *soggetti ospitanti (soggetti pubblici, privati e
del privato sociale)*, che presentano progetti di tirocinio ed esprimono
fabbisogni di competenze e di formazione
• Una *equipe multiprofessionale*, composta da personale dei Comuni
(Ambiti territoriali) e dei Centri per l’impiego pubblici, con il
compito di valutare le domande, definire il patto individuale, abbinare
tirocinante e tirocinio, e monitorare lo svolgimento
• Il trasferimento economico, pari a *600 euro mensili per una famiglia
di 5 componenti*, varia al variare della composizione famigliare (scala
di equivalenza ISEE) ma – in una prima fase - non varia al variare del
reddito disponibile; successivamente potrà essere commisurato alla
differenza tra la soglia e il reddito disponibile.
• Il beneficiario stipula un *patto di inserimento con l’ente
territoriale. *Il Patto è* condizione *per la fruizione del beneficio*.
*La misura è sospesa dopo 12 mesi ma può riprendere dopo 6 mesi di
interruzione.
*DISOCCUPATI ORGANIZZATI SLAI COBAS SC - TARANTO*
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