[Redditolavoro] Esercitazione NATO: prossima guerra di Libia?

[Partito Comunista dei Lavoratori]

Esercitazione NATO: prossima guerra di Libia?


​La più grande esercitazione Nato dai tempi della guerra fredda ha preso il
via nel Mediterraneo,
col sostegno dell'Unione Europea e l'attiva partecipazione delle basi
italiane.


“ Vogliamo mandare un messaggio molto chiaro ad ogni aggressore potenziale”
dichiara il generale americano Philip Breedlove. Il “messaggio” di cui
parla Breedlove ha in realtà due destinatari. Il primo è la Russia di
Putin, che è entrata in forze nella partita siriana e medioorientale, per i
propri interessi economici e geostrategici, sfruttando l'impasse politica e
militare della coalizione a guida americana. Non potendo spendere truppe in
Siria ed Irak, dopo i fallimenti accumulati, gli imperialismi occidentali
sublimano la propria crisi con l'esibizione scenica della forza : quale
fattore deterrente a futura memoria; ombrello protettivo per l'alleata
Turchia del macellaio Erdogan; monito alle ambizioni russe. Non vi
lasceremo mano libera in Medio Oriente, dicono gli Usa alla Russia, né
abbandoneremo “gli alleati”. Lo sfoggio della forza è la prenotazione al
banchetto di spartizione delle zone d'influenza in terra araba.

Un secondo destinatario del messaggio è la Libia ( e indirettamente
l'Egitto). La Nato si presenta come compartecipe di una “ missione di
assistenza militare” ad un eventuale governo libico di unità nazionale.
Vuole scoraggiare l'ambizione egiziana di estendere un proprio controllo
politico in Libia, come dimostra il sostegno all'ex generale gheddafiano
Khalifa Haftar da parte del faraone Al Sisi. Vuole esercitare una pressione
intimidatrice sulle fazioni politiche libiche ( Tobruk e Tripoli) per
forzarle all'accordo minacciando “sanzioni” punitive contro chi l'ostacola.
L'esercitazione Nato chiarisce una volta di più che la “missione libica” è
ben altra cosa da quella pacifica missione umanitaria che da versanti
diversi è stata prospettata. La missione libica che si sta allestendo è una
missione di guerra alle milizie armate, e di controllo militare congiunto
della Libia. Un possibile Afghanistan alle porte di casa.

Il governo Renzi si sbraccia per ottenere l'investitura politica
internazionale dell'Italia quale forza guida della missione, in aperto
sgomitamento con la Francia. Non si tratta solo di una medaglia al petto da
esibire al sentimento patriottico, cui Renzi sta lisciando il pelo. Si
tratta anche di precisi obiettivi . In primo luogo garantire i pozzi e gli
interessi dell'ENI, grande sponsor dell'impresa libica : l'intervento di
Scaroni contro una maggiore esposizione militare italiana in Irak è
esplicitamente volto a sostenere il prioritario “interesse nazionale” in
Libia. In secondo luogo, bloccare il flusso migratorio via mare con ogni
mezzo: incluso l'allestimento di campi di detenzione e respingimento in
Libia contro chi fugge da fame, oppressione, e guerre.

Il PCL sostiene le iniziative di protesta in atto contro le esercitazioni
Nato, e propone l'avvio di una campagna preventiva contro i preparativi
della nuova guerra di Libia. L'opposizione all'annunciata missione libica
va incorporata alla costruzione di un'opposizione più generale, di classe e
di massa, contro il governo Renzi.
Partito Comunista dei Lavoratori

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