[Redditolavoro] La battaglia per il referendum in Grecia. Sesto giorno.Il trionfo

Partito Comunista dei Lavoratori pclavoratoribologna at gmail.com
Mon Jul 6 13:27:02 CEST 2015


La battaglia per il referendum in Grecia. Sesto giorno.

​*Ultimo giorno. Domenica 5 luglio: il trionfo.*

*È un grande momento per il popolo greco, per tutti gli oppressi
dell'Europa e del mondo. OXI, un ribelle, fiero, gigantesco "no" popolare
ha trionfato contro l'arrogante ultimatum di una barbarica austerità
permanente imposto dalle istituzioni imperialiste dell'FMI e dell'UE. *


Circa il 62 per cento degli elettori si è espresso per il "no". Solo il 38
per cento circa ha votato "sì". Nei quartieri popolari il "no" ha raggiunto
un incredibile 70-80 per cento! L'infame leader dell'opposizione di destra
di Nuova Democrazia, Samaras, si è dovuto dimettere.

Abbiamo sperimentato una campagna mai vista prima di intimidazione del
popolo greco, organizzata internazionalmente dai centri del capitale
globale. La chiusura delle banche, imposta dalla decisione della BCE di
tagliare la liquidità nella settimana stessa del referendum, ha prodotto
un'enorme pressione e paura. Il ricatto imperialista era pienamente
appoggiato da tutti i partiti dell'opposizione borghese, da tutti i media
borghesi, dalla SEV (confederazione degli imprenditori greci), dai
banchieri, dai burocrati sindacali del GSEE e dell'ADEDY, dai vescovi e dal
reazionario "movimento della società civile" pro-Unione Europea organizzato
dall'alto sul modello dell'Euro-Maidan di Kiev. Tutti i nemici della classe
lavoratrice e delle masse impoverite hanno unito le loro forze per
assicurare una vittoria del "sì".

A sinistra, lo stalinista Partito Comunista di Grecia (KKE) ha boicottato
il "no", facendo appello al voto nullo o all'astensione.
La Diabolica Alleanza ha miseramente fallito il raggiungimento dei suoi
reazionari obbiettivi. Hanno sottovalutato la forza, la rabbia, la tenacia,
la capacità di lottare delle loro vittime: dei lavoratori, dei milioni di
disoccupati e di impoveriti, in primo luogo delle giovani generazioni senza
lavoro e senza futuro.
Il punto di svolta politico, che ha mostrato cosa stesse bollendo sotto la
superficie, si è avuto l'ultimo giorno di campagna per il referendum, il 3
luglio, con la straordinaria mobilitazione popolare di piazza Syntagma,
quando la vera forza sociale del cambiamento storico è scesa da
protagonista nell'arena della lotta di classe. Una nuova fase di
radicalizzazione rivoluzionaria è iniziata, e con essa il passaggio verso
uno scontro decisivo.
Nel suo primo commento sui risultati, Vangelis Meimarakis, ex Presidente
del Parlamento ed ora presidente ad interim di Nuova Democrazia, ha
minacciato i vincitori del referendum in chiari termini di classe: «La
borghesia che ha sostenuto il "sì" saprà dare la sua risposta, nel caso in
cui un accordo con l'UE non sarà raggiunto».
Ma il pericolo viene non tanto dal campo della destra, sconfitta, quanto
piuttosto dai leader della sinistra vittoriosa. Il governo ha fatto
numerosi appelli all'"unità nazionale" e a "non rompere con l'UE". Tsipras
ha chiesto al Presidente della Repubblica di convocare una riunione di
tutti i partiti rappresentati in Parlamento per elaborare una posizione
comune sui futuri negoziati al fine di un "ragionevole accordo" con l'UE.
Syriza chiede la pace di classe e la collaborazione di classe in condizioni
di aperta guerra di classe.


*Come abbiamo insistito nel comunicato dell'Ufficio Politico dell'EEK sulla
vittoria del "no", diciamo:*

* "Nessuna concessione, nessuna ritirata davanti al nemico di classe,
davanti alla troika imperialista e alla borghesia greca! Abbiamo vinto una
battaglia, ma la guerra di classe continua, fino alla vittoria finale del
potere ai lavoratori e del socialismo in Grecia e in tutta Europa!" *


*Un nuovo capitolo nella storia della crisi capitalista mondiale e della
rivoluzione si è aperto. *

*In questo nuovo scenario, l'EEK si prepara ad organizzare la Terza
Conferenza Euro-mediterranea dei movimenti sociali e delle organizzazioni
rivoluzionarie d'Europa, dei Balcani e della regione mediterranea, che si
terrà ad Atene dal 18 al 20 luglio, per elaborare insieme un'analisi della
situazione attuale, una prospettiva per la lotta ed un comune piano
d'azione.*
Savas Michael-Matsas - EEK

​Fonte:
www.pclavoratori.it
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