[Redditolavoro] COMUNICATO STAMPA sulla repressione della lotta operaia in Romagna

Partito Comunista dei Lavoratori pclavoratoribologna at gmail.com
Thu Dec 31 12:34:48 CET 2015


Contro la repressione dei militanti PCL colpiti dai fogli di via della
questura e contro i licenziamenti.

​Dopo mesi di lotta allo stabilimento Artoni di Cesena contro il
licenziamento in blocco dei facchini della coop Stemi, sono stati colpiti
da fogli di via – emessi dalla questura di Forli' – alcuni militanti del
Partito Comunista dei Lavoratori e dei sindacati di base che hanno
sostenuto la battaglia dei licenziati.


Sono mesi che i lavoratori dello stabilimento Artoni di Cesena stanno
lottando per la difesa del proprio posto di lavoro. Si tratta di una
battaglia vera, che vede contrapposta alla volontà padronale la
determinazione di decine di lavoratori che si sono mobilitati più volte,
attuando il blocco delle merci e dello stabilimento. Altre sedi dell'Artoni
sono state coinvolte in scioperi e blocchi in solidarietà con i facchini di
Cesena.

Nella loro lotta i facchini della Stemi-Artoni non sono rimasti da soli: al
loro fianco si sono schierati altri compagni e compagne che li hanno
sostenuti in questa dura vertenza, come nel caso dei militanti del Partito
Comunista dei Lavoratori da subito in prima linea con loro.

È di assoluta gravità, quindi, la decisione della questura di Forlì di
utilizzare lo strumento repressivo del foglio di via da Cesena per colpire
chi si è battuto assieme ai lavoratori Stemi-Artoni. Tali provvedimenti
hanno colpito nei giorni scorsi alcuni militanti del Partito Comunista dei
Lavoratori, oltre che iscritti e dirigenti dei sindacati di base coinvolti
nella vicenda.

La scelta della questura di Forlì non è un fatto isolato: già in molte
altre province e regioni si assiste ad un uso frequente degli strumenti
repressivi come il foglio di via e il divieto di dimora. Riteniamo che ciò
sia il prodotto di determinate scelte governative che negano apertamente
ogni dialogo col conflitto sociale e sindacale per affrontare il tutto solo
in termini puramente repressivi.

Il governo Renzi, che già con la nuova legislazione del Jobs Act ha
dimostrato di avere una concezione servile del lavoro dipendente, passa
senza soluzione di continuità dai riflettori e dagli effetti speciali del
nuovismo giovanilista della Leopolda alle più becere politiche in stile
scelbiano: dal partito della nazione alla DC anni '50, un filo nero nel
segno del padronato.

Di sicuro i lavoratori in lotta e il PCL non si faranno intimidire, anzi
ritroviamo nei provvedimenti repressivi nuove ragioni per infondere il
massimo impegno nel conflitto di classe.
Michele Terra - Segreteria Nazionale PCL
Leandro Evangelista - Coordinatore PCL Romagna



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