[Redditolavoro] Forse c'è ancora speranza ...

Laboratorio Eudemonia eulab at sapo.pt
Wed Dec 9 16:57:51 CET 2015





-------------------------------
  Forse c'è ancora speranza ...
-------------------------------
.


Ancora una volta la maggior parte di un popolo, in questo caso quello francese, ha provato ribrezzo per quella orribile organizzazione politica, eredità di trascorse tirannidi spacciata per democrazia, ch'è tutta basata sul voto elettorale e per nulla sul mandato temporaneo nei pubblici poteri, ch'è invece base della vera democrazia.

Nessuno può parlare in rappresentanza del grande dignitoso popolo degli astensionisti ma si può intravedere che chi non vota ben sa che a chiunque si darà il voto non saprà far altro che avvantaggiare la sua cricca, lobby e mafia, esasperando le proprie decisioni in favore di queste ed opprimendo invece chiunque desideri il giusto.

La politica tradizionale è fatta di direttive e perorazioni che si confrontano con altre sulla base di forze elettorali che contrastano in modi spesso al limite della decenza. La politica che avrebbero invece meritato i tempi successivi alla seconda guerra mondiale è basata su una partecipazione capillare e diffusa ai ruoli della Repubblica, con l'accesso a tempo determinato ai pubblici impieghi, una partecipazione non pretenziosa ma più che legittima che libera la società da forze politiche che si oppongono di continuo vicendevolmente con gran danno per chiunque non voglia partecipare ad una lotta tra squadre bensì prediliga di gran lunga equilibrio e giustizia.

Ma come si possono avere equilibrio e giustizia se i due (dei tre complessivi) più corposi poteri dello Stato, l'esecutivo ed il giudiziario, sono ancora dati a vita, secondo l'uso tirannico, ad una minoranza che così diviene casta di esseri superiori rispetto a chi non ha voluto giocare questo gioco di complicità e connivenze?

Non so cosa pensi il grande e variegato popolo degli astensionisti ma, essendo un decano (non foss'altro per semplice età) nella scelta di non essere parte di un sistema malato e malefico perché retrogrado, mi piace pensare che, se un qualche megafono politico ci prospettasse una nuova società con queste semplici parole: "votatemi e, invece di cercare di affermare un mio pensiero, una mia volontà, licenzierò ogni carrierista pubblico, chiunque abbia l'assurda pretesa di rimanere assunto a vita in un impiego/potere della Res Publica, votatemi ed introdurrò il tempo determinato in ogni pubblico impiego, votatemi e darò tutto me stesso per questo ed unico scopo", mi piace pensare che a votare andremmo in tanti, così tanti da far vergognare quei questuanti che oggi continuano a votare gente tanto presuntuosa quanto vuota di contenuti.

Spesso, a vedere la tv, viene da pensare che la Terra sia divenuta il Pianeta dei Co....ni. Ma non è propriamente così. C'è ovunque almeno un 50% di umani che attende d'essere attivato e poi il progresso potrà arrivare tutto insieme, tutto in una volta. Chi oggi va a votare è il peggio che si trova: è qualcuno che pensa solo a sè e per gli interessi propri è disposto a tutto, anche a votare gente che non gli piace ma che gli promette qualcosa. Il grande e dignitoso popolo degli astensionisti è invece evidente che non vuole qualcosa per sé bensì che si realizzi un sistema in grado di funzionare alla perfezione senza che si debba più faticare e litigare per ogni cosa e soprattutto senza che si dìa il minimo fastidio alle persone, senza scaricare sugli umani l'incapacità e la prepotenza dei potenti, si tratti di cricche, lobby o mafie.

Se c'è un impegno che noi astensionisti dobbiamo prendere è allora proprio quello di trovare dei megafoni, delle persone abili a diffondere l'idea che il mondo può essere ben diverso, proprio come dovrebbe essere, non soltanto "migliore" come vorrebbero quei bruti che intendono cambiare solo quel pochetto che dà loro fastidio e nulla più. Occorrono dei megafoni capaci di spiegare che la democrazia esiste davvero ed è ben diversa da come ci è stata inculcata dai carrieristi pubblici. Il resto verrà da sè.

Chi piange perché non ha lavoro, perché non ha reddito, invece di pensare solo per sé, vanificando così ogni progresso, anche nel proprio interesse, pensi che la società può trasformarsi al punto da far sì che ognuno abbia quanto gli occorre ed anche più, oltre al tempo necessario per goderne. Basta che si cominci a guardare l'insieme.

danilo dantonio
339 5014947

La democrazia non è una favola
http://hyperlinker.com/ars/index_it.htm












More information about the Redditolavoro mailing list