[Redditolavoro] precari scuola - manifestazione nazionale 26 maggio intervista
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Mon May 28 07:48:44 CEST 2012
Il 26 maggio a Roma la manifestazione nazionale dei lavoratori precari della
scuola. Intervista a Giuseppe, docente precario.
Parlaci degli obiettivi di questa manifestazione dei lavoratori della scuola
a difesa della scuola pubblica
Quest'anno sull'onda della manifestazione ben riuscita del 21 aprile a
MiLano, contro il progetto di chiamata diretta da parte dei presidi o
comunque anche il piano di regionalizzazione della scuola, per cui il
trasferiemento delle competenze che passano dallo Stato alle Regioni, si è
sentita l'esigenza di organizzare una nuova manifetazione nazionale che in
qualche maniera andasse a colpire chi realmente sta portando avanti una
politica di smanellamento della scuola pubblica e di tagli che questo
Governo Monti-Profumo sta portando avanti, uguale e meglio del governo
Berlusconi- Gelimini, nel senso che, di fatto, i progetti che erano rimasti
congelati durante il governo Berlusconi, soprattutto il progetto di
privatizzazione delle scuola, cioè il pdl Aprea che darà la possibilità alle
scuole di trasfomarsi in fondazioni e quindi prenderanno i finanziamneti dai
privati, dalle aziende, dai gruppi di interesse, di potere, gruppi
confessionali, come in Lombardia CL che vuole entrare nel business della
scuola. Contro questa legge i movimenti dei precari erano riusciti a
bloccare durante il governo Berlusconi e quest'anno, con la trasversalità
che esiste all'interno del governo, è passata con i voti del PD e dell'UDC
alla commissione istruzione. Così come stanno anche per passare i decreti di
riforma dell'art. V della Costituzione che trasferiranno le competenze della
scuola alle Regioni sul modello della Sanità, quindi saranno le Regioni ad
avere la gestione organizzativa e finanziaria delle scuole, con i danni che
si sono visti anche nella Sanità, per cui, alla fine, i cosiddetti gruppi di
interesse, di pressione, di potere, industiali, non faranno altro che
intercettare i finanziamenti che arriveranno alla scuola per piegare
l'istruzione ad interessi particolari. Soprattutto questo farà sì che a
scuole d'"eccellenza", privatizzate e finanziate, o a Regioni che
emergeranno più di altre, di contro ci saranno scuole e Regioni che verranno
abbandonate a sé stesse. I precari sono quelli che continuano a subire
maggiormente questa situazione perchè dopo i 150 mila tagli della L. 136
della Gelmini, i tagli stanno continuando, con la scusa della crisi, col
l'abbassamento del PIL, con il protocollo del 3 maggiosul PI e altri
provvedimenti. La chiamata diretta ha come obiettivo di cancellare le
graduatorie, quindi non esisterà più un istituto giuridico che comunque
testimonia l'esistenza di precari che hanno il diritto di lavorare, ma il
reclutamento diventerà di forma privatistica, arbitrario, e dimostrerà che
una scuola così non avrà bisogno di finanziamenti
Il modello di scuola, prima col governo Berlusconi, ora col governo di
dittatura tecnocratica di Monti, da un punto di vista culturale,
ideologico, persegue l'orientamento della borghesia. Dove vuole andare a
parare?
Si vuole affermare una scuola classista che abbia come obiettivo quello di
creare un sistema in cui la scuola perde totalmente quella funzione che la
Scuola avrebbe dovuto avere di promozione sociale, di opportunità per tutti
di avere cultura, dei titoli che possano migliorare la condizione delle
classi sociali più deboli.
E poi c'è il controllo ideologico delle coscienze, di azzeramento della
capacità di critica. Noi difendiamo il diritto ad una scuola per tutti e la
figura di un insegnante che non sia ricattabile.
Un docente precario è intervenuto all'assemblea qui a Roma dei delegati di
base delle RSU/RSA. Un tema che sta venendo avanti tra i lavoratori è quello
dell'unità, della costruzione di un nuovo strumento sindacale di lotta.
Rispetto alla costruzione di un sindacato di classe e di massa, alternativo
ai confederali, c'è discussione su questo nel movimento dei precari?
Il movimento dei precari paga ancora dazio per essere ancora troppo
vincolato alle logiche sindacali e al ricatto dei sindacati, confederali
così come di certi sindacati di base che cercano nella nostra lotta
l'autopromozione, piuttosto che andare ad intercettare i bisogni e, su
questi, costruire le lotte.Il bisogno di strumenti nuovi di lotta e di
rappresentanza si sente, come il fatto di essere non adeguato. Questa
manifestazione ha avuto l'adesione di varie sigle, è stata boicottata in
primis dalla CGIL ma anche da parte dei sindacati di base che in questa
occasione non hanno avuto la possibilità di avere uno spazio di
protagonismo. Servirebbe fare un discorso che non cerchi sempre di
recuperare questo terreno o di obbligare i soggetti sindacali a venirti
dietro, come è stato a Milano, ma il fatto di porsi come un'alternativa
reale. Il rischio della lotta corporativa c'è sempre, è la sfida che la
Scuola ha sempre dovuto affrontare negli ultimi 20 anni, in cui soprattutto
i confederali giocano molto il loro ruolo. La maturità del movimento non è
ancora sufficiente per "saltare il fosso" e percorrere altre strade.
Nell'appello si dice che i fatti di Brindisi ancora più mostrano la
necessità di scendere in piazza a difesa della scuola
La reazione dei precari è stata nel denunciare questa demagogia che subito è
scattata da parte del ministro Profumo, dei confederali, sull'importanza
della scuola, dell'istruzione, come se un attacco ad una scuola fosse un
attacco alla democrazia, di fatto quando gli stessi soggetti sono i primi a
mettere in continuazione "bombe" ideologiche, economiche, culturali alla
Scuola pubblica, ai diritti degli studenti e dei lavoratori. L'attacco alla
scuola non è solo quello operato da un pazzo, dalla mafia, con una bomba, ma
è quotidiano. Non condividiamo l'idea di compattezza, di unità nazionale,
che vogliono fare passare dopo la strage di Brindisi, ma quella di ulteriore
rottura.
Abbiamo ritenuto di confermare la manifestazione, che non è in
contrapposizione a quella di Brindis, nonostante oggi la partecipazione
degli studenti è a Brindisi. Però la confermarmiamo in senso critico,
infatti lo striscione d'apertura sarà contro Monti e Profumo.
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