[Redditolavoro] repressione in canada
procomta
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Thu May 24 18:10:23 CEST 2012
Canada, studenti in rivolta contro tasse universitarie e legge anti-
proteste
Arresti e feriti a Montreal nella manifestazione contro il
governo del Quebec. Che dopo mesi di agitazioni per l'aumento delle
rette di 254 dollari l'anno, ha varato una normativa che riduce
drasticamente la libertà di scendere in piazza. In gioco il modello di
welfare
di Lettera22 per il Fatto | 23 maggio 2012
Un centinaio di
manifestanti arrestati e almeno sei feriti, tra cui due poliziotti. È
il bilancio della notte di scontri a margine della protesta che a
Montreal ha sfidato le leggi di emergenza imposte dal governo locale
del Quebec contro le manifestazioni studentesche che da tre mesi
paralizzano gli atenei dello Stato canadese contro l’aumento delle
tasse universitarie. Per celebrare il centesimo giorno di sciopero
decine di migliaia di manifestanti, non soltanto studenti, ma anche
professori, sindacati, gruppi indipendentisti e sostenitori del
movimento, sono sfilati per le strade di Montreal, in una delle più
imponenti manifestazioni della storia recente del Canada, mentre in
altre città, da Toronto a Vancouver, da, Calgary a New York e a Parigi,
si svolgevano raduni più piccoli di solidarietà. Un “carnevale”, come l’
ha definito il quotidiano Globe and Mail, dipinto di rosso, il colore
della protesta. Con l’arrivo della sera la manifestazione pacifica è
tuttavia degenerata. Gruppi di studenti incappucciati hanno lanciato
bottiglie e appiccato fuochi. La polizia, dal canto suo, ha usato il
pugno di ferro, dichiarando illegale la manifestazione applicando le
norme per l’organizzazione dei cortei stabilite dalla controversa Legge
78, approvata venerdì scorso, e il regolamento del comune di Montreal
che vieta l’uso di maschere e cappucci durante i cortei.
La protesta
del pomeriggio si era attenuta per gran parte alle disposizioni della
Legge 78. sebbene alcune sigle studentesche più intransigenti si
fossero rifiutare di concordare un percorso come previsto. Tra queste
Classe, la più grande associazione di studenti della provincia, decisa
alla protesta a oltranza. “Dobbiamo difendere i diritti fondamentali”,
ripete il portavoce Gabriel Nadeau-Dubois, “le leggi speciali non
uccideranno il movimento studentesco”. La legge è considerata un
ostacolo alla libertà di manifestare. Gli organizzatori, sono tenuti a
concordare il percorso con almeno otto ore di anticipo, pena multe
salatissime. La legislazione d’emergenza, approvata con 64 voti
favorevoli e 48 contrari, e in vigore fino al 1 luglio del 2013, vieta
inoltre manifestazioni nell’arco di 50 metri dalle università per
impedire eventuali blocchi e stabilisce sanzioni fino 35mila dollari
canadesi di multa (circa 27mila euro) per i leader studenteschi, che
toccano i 125mila dollari canadesi (poco meno di 100mila euro) per le
organizzazioni.
Tre mesi di serrata delle università e le incursioni
nelle classi per disturbare quanti avevano deciso di seguire comunque
le lezioni e non aderire al boicottaggio avevano fatto calare il
consenso verso le motivazioni degli studenti. Il Quebec ha le tasse
universitarie più basse del Canada. Per problemi di bilancio il governo
locale ha tuttavia approvato un aumento dell’80 per cento entro i
prossimi sette anni alla media di 254 dollari in più l’anno. La Legge
78 ha dato nuovo vigore alla protesta. “Impedisce la manifestazioni
spontanee, ossia una parte integrante del diritto a manifestare”, ha
spiegato al Globe and Mail il costituzionalista, Julius Grey,
oppositore di una norma definita “draconiana”.
La prima conseguenza
della legge sembra però proprio un aumento delle manifestazioni. Dalla
sua approvazione in numerosi quartieri di Montreal, scoccate le otto di
sera, le persone si affacciano al balcone o scendono in strada battendo
su pentole e coperchi in segno di disappunto. Mentre nel fine settimana
gli arresti sono stati oltre 300 con scontri tra studenti e agenti e
lancio di bottiglie molotov. Il premier provinciale Jean Charest, sotto
accusa per la gestione della protesta, non sembra però intenzionato a
fare marcia indietro e per bocca del ministro per la Sicurezza
pubblica, Robert Dutil, si difende ricordando come in altri Paesi
democratici ci siano regole più stringenti in materia.
Neppure gli
studenti però sembrano intenzionati ad arretrare di un passo. Alla
fine, il costo delle tasse universitarie sarà di 3.800 dollari canadesi
(2.900 euro) l’anno, comunque uno tra i più bassi del Paese. Come
spiega il politologo Pierre Martin all’emittente Cbs, la questione
affonda nelle aspettative create dalla rivoluzione silenziosa degli
anni Sessanta, che mise le basi della secolarizzazione, del welfare e
della specificità della provincia francofona. Oggi, continua, si
scontrano due filosofie: la prima vede l’istruzione come un bene
pubblico utile alla collettività; l’altra sostiene che un’istruzione
più costosa aprirà più opportunità per il futuro.
di Andrea Pira
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