[Redditolavoro] Fw: SICUREZZA SUL LAVORO: KNOW YOUR RIGHTS ! "LETTERE DAL FRONTE" DEL 21/05/12
bastamortesullavoro@domeus.it
cobasta at libero.it
Tue May 22 08:09:21 CEST 2012
SICUREZZA SUL LAVORO: KNOW YOUR RIGHTS ! "LETTERE DAL FRONTE" DEL 21/05/12
INDICE
COBAS Pisa confcobaspisa at alice.it
COMUNICATO STAMPA SU INFORTUNIO SUL LAVORO A LAJATICO
Angelo Baracca baracca at fi.infn.it
APPELLO FUKUSHIMA E NUCLEARE IN GIAPPONE
Marco Bazzoni bazzoni_m at tin.it
RLS LICENZIATO, "PROVVEDIMENTO INOPPORTUNO"
Marco Bazzoni bazzoni_m at tin.it
FILCAMS CGIL RINGRAZIA LA PRESA DI POSIZIONE DELLA PROVINCIA E DEL COMUNE E
INVITA L'AZIENDA RIMINESE A USARE IL BUONSENSO E TORNARE SUI PROPRI PASSI
ANCORA IN MARCIA ! redazione at ancorainmarcia.it
SICUREZZA FERROVIARIA: CONVEGNO DEL GRUPPO FS, ROMA 22-5-2012, ORE 9 A ROMA
TERMINI
Assemblea 29 Giugno assemblea29giugno at gmail.com
COMUNICATO PER MARTEDI' 22 ROMA: LA SICUREZZA FERROVIARIA È UNA COSA SERIA,
E NON UN'UTILE (PER LORO) ESIBIZIONE
Gino Carpentiero ginocarpe at teletu.it
DOCUMENTARIO TV SVIZZERA SU MORTE PIETRO MIRABELLI
Gino Carpentiero ginocarpe at teletu.it
PRESENTAZIONE DEL NUMERO DI MEDICINA DEMOCRATICA CON GLI ATTI DEL CONVEGNO
DI TORINO DEL 6 OTTOBRE 2011
Samanta Di Persio samantadipersio at virgilio.it
IL TERREMOTO DIMOSTRA DI ESSERE SCEMI
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From: COBAS Pisa confcobaspisa at alice.it
To:
Sent: Thursday, May 17, 2012 12:06 AM
Subject: COMUNICATO STAMPA SU INFORTUNIO SUL LAVORO A LAJATICO
A proposito dell'infortunio a Lajatico. Quanti lavoratori conoscono la
pericolosità del bitume?
Pochi sanno che il bitume se utilizzato male può determinare gravi rischi
per la sicurezza dei lavoratori. Già 10 anni fa la ASL raccomandava massima
attenzione nel trasporto del bitume per l'elevata temperatura (sopra i 100
gradi), attenzione nelle fasi di stoccaggio per la presenza di idrogeno
solforato, attenzione per i fumi.
Vogliamo conoscere bene la dinamica dell'incidente e denunciare il fatto che
dopo la notizia diffusa sulla stampa la cittadinanza non riceve più alcuna
notizia sulle indagini, sugli sviluppi successivi.
Assenza di informazione che condanna infortuni e incidenti sul lavoro ad un
trafiletto sulla stampa, al fatto di cronaca senza alcuna attenzione alla
prevenzione e a costruire una cultura che tuteli sicurezza e salute di chi
lavora.
Vogliamo conoscere la dinamica dell'incidente e ricordiamo un altro episodio
analogo di qualche anno fa quando in una cisterna contenente residui di
emulsione acquabitume si è generata una pressione di vapore d'acqua tale da
proiettare il bitume verso l'autista che stava seguendo le operazioni di
carico.
In quel caso la ASL appurò che l'autista era "inesperto", non formato,
informato e addestrato e la cisterna da lui usata incompatibile con il
carico.
In quel caso lo stabilimento in cui avvenne l´infortunio aveva disatteso
clamorosamente alcune prescrizioni fondamentali:
- formazione del personale;
- verifica di veicolo ed autista;
- nomina del consulente per il trasporto su strada di merci
pericolose;
- elaborazione di precise disposizioni ed istruzioni scritte.
Conoscere la dinamica dell'infortunio significa verificare le eventuali
negligenze e responsabilità.
Ai mezzi di stampa il compito di non fornire solo una notizia, ma di
supportare quella informazione senza la quale gli infortuni sul lavoro
continueranno a verificarsi con sempre maggiore frequenza e nella più totale
disattenzione di chi dovrebbe adoperarsi per prevenirli.
Sportello sicurezza Confederazione Cobas Pisa e provincia
per lo sportello Federico Giusti e Davide Banti
SI USTIONA CON BITUME CALDO, COLPITO AL VOLTO E ALLE BRACCIA
UN 52ENNE È STATO PORTATO CON L'ELISOCCORSO ALL'OSPEDALE CISANELLO DI PISA
ANSA 16/05/2012 - 12:29
Un uomo di 52 anni ha subito ustioni alle braccia e a parte del viso, mentre
stava lavorando con bitume caldo a Lajatico.
L'infortunio sul lavoro è avvenuto alle 10.30. Sul posto sono intervenuti i
mezzi del 118, ma è stato necessario anche l'intervento dell'elisoccorso che
ha trasportato il lavoratore al Dipartimento emergenze urgenze (Deu)
dell'ospedale Cisanello di Pisa.
L'uomo è stato poi ricoverato al centro ustioni.
Come spiegato dal 118, l'uomo ha subito maggiori conseguenze al braccio
sinistro e alla parte sinistra del viso.
Le indagini degli ispettori della medicina del lavoro dell'Asl 5 di Pisa
chiariranno la dinamica di quanto accaduto.
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From: Angelo Baracca baracca at fi.infn.it
To:
Sent: Thursday, May 17, 2012 9:31 AM
Subject: APPELLO FUKUSHIMA E NUCLEARE IN GIAPPONE
Care e cari,
insieme a Giorgio Ferrari e ad altri, in particolare alcune cittadine
giapponesi residenti in Italia, abbiamo elaborato l'Appello allegato,
riguardante la mai finita emergenza di Fukushima e l'obiettivo dell'uscita
del Giappone dal nucleare.
L'appello si trova, e può essere firmato sul sito:
http://isdepalermo.ning.com/notes/Fukushima
Ovviamente saremo grati se lo diffonderete il più possibile. Speriamo di
farlo uscire al più presto anche sulla stampa.
Chi volesse caricarlo su altri siti, è pregato di linkarlo al sito
principale suddetto, in modo che tutte le firme vengano convogliate in
questo, altrimenti sarebbe un lavoro immane raccoglierle.
Un abbraccio anti-nucleare a tutti
Angelo
APPELLO PER UNA MORATORIA NUCLEARE IN GIAPPONE E PER L'IMMEDIATA RIMOZIONE
DEL COMBUSTIBILE NUCLEARE DALL'IMPIANTO DI FUKUSHIMA
Con questo appello intendiamo rompere il muro di silenzio che, fuori dai
confini giapponesi, circonda la catastrofe di Fukushima. L'attuale governo
giapponese guidato dal premier Noda ha, di fatto, rinnegato la volontà
espressa dal suo predecessore dopo quella catastrofe di far uscire il Paese
dalla dipendenza dall'energia nucleare: ma nell'opinione pubblica il
dibattito è fortissimo e l'opposizione al nucleare cresce.
Sul piano internazionale si vuol far credere che gli incidenti sono stati di
poco conto, che la situazione è sotto controllo e le conseguenze per la
popolazione giapponese sono minime.
Ma la situazione è completamente diversa.
Nei tre reattori funzionanti al momento dell'incidente la quantità di
combustibile fuso, che nell'Unità 1 è fuoriuscito da vessel, è superiore a
quella fusa in tutti gli incidenti precedenti, ed è assolutamente
incontrollabile. L'affermazione che sia stato raggiunto lo "spegnimento a
freddo" dei reattori danneggiati è priva di senso, in quanto tale
definizione è riferibile solo ad un nocciolo integro, mentre i noccioli
delle unità 1, 2, 3 risultano parzialmente o totalmente fusi, con perdita
dei parametri di controllo tale per cui non si può escludere che possano
riacquistare localmente configurazioni critiche con ripresa della reazione a
catena.
La situazione delle piscine del combustibile esausto non è stata risolta e
con il ripetersi di scosse sismiche di notevole intensità rischia di
provocare un nuovo incidente dalle conseguenze gravissime e imprevedibili,
anche a causa dello stoccaggio addensato delle barre. Un gruppo di esperti
dell'Ufficio di Gabinetto giapponese ritiene probabile che nei prossimi anni
possa avvenire un terremoto di grado 9 nella faglia oceanica e uno tsunami
con onde di altezza eccezionale che colpirebbero non solo la centrale di
Fukushima, ma anche molte altre.
Nella regione Nord Est del paese la situazione rimane estremamente
preoccupante. La gravità della contaminazione radioattiva, sulla quale le
autorità giapponesi hanno esercitato fin dall'inizio degli incidenti un
cover-up, non accenna a diminuire. Sono migliaia le persone sradicate per
sempre dalla loro terra (comprese quelle trasferite, anche di propria
iniziativa, dalla zona inquinata di Fukushima), che hanno perduto il lavoro
e le prospettive per il futuro e vivono in un'incertezza drammatica.
Al contrario il governo giapponese minimizza la gravità della
contaminazione, ha alzato la soglia della contaminazione per i bambini e si
dimostra molto più preoccupato del ripristino della normalità apparente che
di salvaguardare la salute dei cittadini.
Il 5 maggio scorso anche l'ultimo dei 50 reattori nucleari in esercizio
commerciale del Giappone, si è fermato per le periodiche revisioni (che
quest'anno riguardano anche test e adeguamenti conseguenti agli incidenti di
Fukushima) senza che ciò abbia pregiudicato la fornitura di energia
elettrica al paese. Si apre ora una partita decisiva perché a fronte della
volontà del governo e dell'industria nucleare di riattivare le centrali
quanto prima, si sviluppano forti opposizioni delle popolazioni.
Riteniamo che questi problemi non riguardino solo il Giappone, ma l'intera
comunità internazionale e pertanto chiediamo alle autorità giapponesi:
- di non riattivare i reattori nucleari attualmente fermi;
- di intervenire urgentemente per estrarre e trasferire le barre di
combustibile dalle piscine gravemente danneggiate;
- di provvedere immediatamente, anche se tardivamente,
all'evacuazione dei bambini dalle zone contaminate;
- di favorire l'istituzione di un'autorità interdisciplinare e
internazionale sotto l'egida dell'Onu per risolvere la situazione di
Fukushima, data l'incapacità dimostrata dalla Tepco nella gestione
dell'incidente.
PRIMI FIRMATARI:
Harumi Matsumoto
Yukari Saito
Chie Wada
Angelo Baracca
Massimo Bonfatti
Marcello Buiatti
Ernesto Burgio
Giulietto Chiesa
Giorgio Ferrari
Antonietta Gatti
Patrizia Gentilini
Ugo Mattei
Stefano Montanari
Giorgio Nebbia
Giorgio Parisi
Paola Pepe
Adriano Rizzoli
Roberto Romizi
Alex Zanotelli
Monica Zoppè
Alberto Zoratti
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From: Marco Bazzoni bazzoni_m at tin.it
To:
Sent: Thursday, May 17, 2012 9:30 PM
Subject: RLS LICENZIATO, "PROVVEDIMENTO INOPPORTUNO"
SINDACALISTA LICENZIATO, "PROVVEDIMENTO INOPPORTUNO"
L'ASSESSORE ALLE POLITICHE DEL LAVORO NADIA ROSSI: "IN UN MOMENTO DIFFICILE
COME QUESTO L'AZIENDA HA PRESO UNA DECISIONE SPROPORZIONATA"
RIMINI 15/05/2012 15:34
Il licenziamento di Antonio Urbinati per aver criticato il reparto sicurezza
della propria azienda? "Un provvedimento sproporzionato". A dirlo è Nadia
Rossi, assessore alle Politiche del Lavoro. "In relazione al licenziamento
del lavoratore RLS, crediamo che vi sia stata una valutazione dei fatti non
attenta alle dichiarazioni del lavoratore stesso. Il lavoratore pone una
questione cruciale, attuale ed anche, purtroppo, antica: la sicurezza nei e
dei luoghi di lavoro e negli appalti. Possiamo o vogliamo far finta di
niente? Le dichiarazioni sono, poi, dirette ("Qui il problema non è nella
ditta"..) a quella serie di attività svolte da soggetti esterni. E questo è
un altro problema sul tema della sicurezza" dice la Rossi.
"Il provvedimento appare sproporzionato - continua l'Assessore - non si
poteva, in attesa di un chiarimento sulla dichiarazione e il contesto nel
quale era stata fatta, attendere o cercare un chiarimento con gli stessi
Rappresentanti della Sicurezza (RLS)? In un momento storico come questo, con
il lavoro - in tutti i suoi aspetti , sicurezza, crisi economica - al centro
di tutto, pare quantomeno inopportuno un provvedimento di tale portata".
"Penso che tutti, enti locali, datori di lavoro e lavoratori debbano
mantenere alta la soglia di attenzione ai problemi della sicurezza -
conclude l'assessore Rossi - ci sono più di 2 morti al giorno e migliaia di
infortuni sul territorio nazionale da anni; è un dramma collettivo, possiamo
non parlarne?"
Questa mattina intanto, dalle 12 alle 14, Filcams Cgil ha organizzato un
primo presidio di protesta davanti all'ingresso di Marr Uno in via Spagna a
Rimini, per ottenere il reintegro nel posto di lavoro di Antonio Urbinati.
http://www.romagnanoi.it/news/rimini/731359/Sindacalista-licenziato-provvedimento-inopportuno.html
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From: Marco Bazzoni bazzoni_m at tin.it
To:
Sent: Thursday, May 17, 2012 10:01 PM
Subject: FILCAMS CGIL RINGRAZIA LA PRESA DI POSIZIONE DELLA PROVINCIA E DEL
COMUNE E INVITA L'AZIENDA RIMINESE A USARE IL BUONSENSO E TORNARE SUI PROPRI
PASSI
FILCAMS CGIL RINGRAZIA LA PRESA DI POSIZIONE DELLA PROVINCIA E DEL COMUNE E
INVITA L'AZIENDA RIMINESE A USARE IL BUONSENSO E TORNARE SUI PROPRI PASSI
SINDACALISTA LASCIATO A CASA
CONFINDUSTRIA A VITALI: STIA FUORI
DOPO I MILIONI SCUDATI DI MAGGIOLI, GLI INDUSTRIALI DIFENDONO LA MARR:
LICENZIAMENTO DOVEROSO
RIMINI
La Marr licenzia un sindacalista di 56 anni. Provincia e Comune intervengono
per fare notare che (forse) si tratta di una punizione sproporzionata
rispetto alla "colpa": avere rilasciato una intervista al Corriere Romagna
nella quale si metteva in dubbio la sicurezza nei luoghi di lavoro. Bene.
Questo signore si chiama Antonio Urbinati, la Cgil ha impugnato il
provvedimento e fatto quadrato. E la Marr? Tranquilli, non è sola. Dopo
avere difeso strenuamente Manlio Maggioli e i due milioni di euro scudati,
Confindustria non perde occasione per ribadire la bontà del licenziamento.
"Le dichiarazioni (di Urbinati) vanno ben oltre il legittimo diritto di
critica", tanto da "incrinare il rapporto fiduciario" e costringere
"l'azienda a procedere con il licenziamento nel pieno rispetto della
normativa".
La reazione della Cgil viene guardata con un filino di comprensione. Ma
quella Provincia (Stefano Vitali) e quel Comune (Nadia Rossi) gli stanno
proprio lì, a Confindustria. "Ci risulta difficile capire l'intervento delle
istituzioni in merito a una vicenda che riteniamo debba trovare soluzione
nell'ambito della sede competente sulla base dei reali riscontri di fatto e
diritto".Potrebbe bastare, ma la sigla che raggruppa gli imprenditori, vuole
fare venire a tutti gli occhi lucidi. "La Marr da oltre 40 anni è uno dei
pilastri dell'economia riminese che garantisce posti di lavoro e ricchezza.
E' una risorsa del tessuto imprenditoriale che deve essere tutelata".
Filcams Cgil, invece, ha gradito molto le parole del presidente Vitali e
dell'assessore Rossi.
"Queste parole di assoluto buonsenso crediamo possano essere utili per
sollecitare Marr a una revoca immediata del licenziamento di Antonio
Urbinati e perciò al reintegro nel posto di lavoro. Auspichiamo che Marr non
trascuri tali sollecitazioni istituzionali. Filcams Cgil ribadisce lo
sconcerto per una decisione che appare sproporzionata rispetto ai fatti. In
una fase economica e sociale come quella attuale è più che mai importante
sottolineare l'importanza del ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza. La nostra organizzazione sindacale sarà sempre a fianco di chi
quotidianamente stimola la discussione sul tema della sicurezza nei luoghi
di lavoro ed, all'interno degli stessi, vigila sulle situazioni
potenzialmente rischiose".
http://www.corriereromagna.it/rimini/2012-05-17/sindacalista-lasciato-casa-confindustria-vitali-stia-fuori
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From: ANCORA IN MARCIA ! redazione at ancorainmarcia.it
To:
Sent: Sunday, May 20, 2012 1:58 PM
Subject: SICUREZZA FERROVIARIA: CONVEGNO DEL GRUPPO FS, ROMA 22-5-2012, ORE
9 A ROMA TERMINI
ancora IN MARCIA !
GIORNALE DI CULTURA, TECNICA E INFORMAZIONE POLITICO SINDACALE, DAL 1908
SICUREZZA FERROVIARIA: CONVEGNO DEL GRUPPO FS, ROMA 22-5-2012, ORE 9 A ROMA
TERMINI
Polemiche per la massiccia presenza degli indagati per la strage ferroviaria
di Viareggio.
Sit-in dei familiari alla Stazione Termini: "Viareggio non sopporta questa
ulteriore offesa".
Invitiamo cittadini, pendolari e ferrovieri a portare loro la solidarietà
durante il sit-in a Via Giolitti.
La sicurezza dei nostri treni è un patrimonio prezioso messo a rischio dal
processo di liberalizzazione e privatizzazione che frammenta e rende
incontrollabili i complessi processi produttivi del trasporto ferroviario.
Il tema del convegno "Approccio integrato alla sicurezza: l'esperienza del
gruppo Fs" che si terrà martedì 22 maggio alle 9,00 presso la "Sala
Mazzoniana" al binario 24 della Stazione Termini, promosso dai principali
attori della sicurezza ferroviaria, si annuncia molto interessante ed
attuale - alla sola condizione che non risulti una sorta di "difesa
d'ufficio" - sia per l'imminenza della definizione delle imputazioni per la
strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009, che per la miriade di
incidenti "minori" e infortuni che continuano ad accadere sui binari
italiani.
Forti perplessità suscita, infatti, la presenza in massa - quasi
un'ostentazione - dei principali indagati nel processo "Viareggio" e del
consulente della difesa; motivi di opportunità e rispetto per il corso della
giustizia e delle vittime avrebbero consigliato maggiore prudenza e
sobrietà.
Un'occasione per il Gruppo Fs, l'Agenzia per la sicurezza (ANSF), il
ministero, la magistratura e l'Agenzia Europea, protagonisti e responsabili
della sicurezza ferroviaria per fare il punto della situazione, anche alla
luce degli ultimi episodi - particolarmente preoccupanti per il loro grado
di rischio - che hanno riguardato ancora treni merci, treni viaggiatori, sia
regionali che alta velocità e per mostrare all'opinione pubblica i loro
orientamenti sul tema.
I familiari delle vittime e le associazioni di Viareggio che,
comprensibilmente, hanno contestato la massiccia presenza di indagati che la
fa sembrare quasi una "passerella", saranno presenti all'appuntamento con le
foto dei loro cari e terranno alle 11 e 30 una conferenza stampa sul luogo,
per "ricordare" a tutte le personalità che hanno responsabilità
istituzionali quali sono le conseguenze del degrado degli standard di
sicurezza.
"Promotori e relatori - spiega in una nota Daniela Rombi, presidente
dell'associazione Il Mondo che vorrei - saranno gli indagati per il disastro
ferroviario di Viareggio. Sul palco siederanno Moretti, Elia e Soprano,
rispettivamente amministratori delegati delle società Ferrovie Spa, Rfi Spa
e Trenitalia Spa, anch'esse indagate".
Ma non basta - sottolinea : "Perché a relazionare ci saranno anche i loro
consulenti nello stesso procedimento giudiziario". Il riferimento è a
Giorgio Diana, che è consulente di Moretti ed a Gabriele Malavasi che è il
professore universitario con il quale lavora, in strettissima
collaborazione.
"L'associazione dei familiari Il Mondo che vorrei onlus, Assemblea 29 Giugno
e Viareggio - conclude - saranno presenti per dimostrare il loro disgusto a
tale iniziativa, per chiedere con più forza verità, giustizia e sicurezza.
Gli indagati devono dimettersi ed attendere a casa loro il verdetto di un
giusto processo». Ancora In marcia invita i cittadini sensibili al tema, i
pendolari e i ferrovieri a portare nella mattinata di martedi 22 maggio, la
solidarietà della città e della categoria ai familiari presenti al sit-in in
vIa Giolitti 2/a.
20 maggio 2012
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From: Assemblea 29 Giugno assemblea29giugno at gmail.com
To:
Sent: Sunday, May 20, 2012 7:57 PM
Subject: COMUNICATO PER MARTEDI' 22 ROMA: LA SICUREZZA FERROVIARIA È UNA
COSA SERIA, E NON UN'UTILE (PER LORO) ESIBIZIONE
Martedì 22 maggio (h. 9.30 - 17.30) a Roma Termini, sala Mazzoniana binario
24, ingresso via Giolitti 2/a, le Ferrovie dello Stato italiane organizzano
un Convegno su "Approccio integrato alla sicurezza: l'esperienza del Gruppo
Fs". Tra i relatori Mauro Moretti, Michele Elia, Vincenzo Soprano
(Amministratori delegati di Ferrovie Spa, Rfi Spa e Trenitalia Spa) indagati
con le rispettive Società nell'inchiesta della strage di Viareggio del 29
giugno 2009. Ma non basta, a relazionare ci sono anche loro consulenti
dell'iter giudiziario.
Questi Amministratori di Fs, anziché dimettersi di fronte all'immane
tragedia di Viareggio, che li vede indagati dalla procura della Repubblica
di Lucca, si permettono di organizzare convegni sulla sicurezza
proclamandosi paladini della sicurezza del trasporto ferroviario fino a
sostenere che "le ferrovie italiane sono le più sicure d'Europa"
(M.Moretti).
Le vittime di Viareggio, i feriti, i sopravvissuti a quella strage che
avranno per tutta la vita le indelebili ferite della "ferrovia più sicura
d'Europa" sono qui oggi, a rappresentarli, i loro familiari e cittadini di
Viareggio.
Questi Amministratori delegati si vantano di aver migliorato i bilanci
aziendali . tagliando personale addetto alla manutenzione e risparmiando sui
dispositivi di sicurezza. Ci lascia disgustati anche il fatto che siano
tenuti in così alta considerazione da poteri e cariche istituzionali, tanto
da essere 'coccolati' ricevendo inviti ed onorificenze. Anche queste
manifestazioni offendono il dolore e il desiderio di verità dei familiari.
Prossimamente si terrà l'udienza preliminare per decidere sui rinvii a
giudizio. Gli indagati pensano che con questa iniziativa (tra altre) possano
condizionare i giudici per essere prosciolti a tempo di record?! Questa
volta si mettano l'animo in pace ed affrontino processo e dibattimento,
senza colpi di mano ed ulteriori intimidazioni. Sono attesi al processo per
difendersi dalle loro responsabilità affinché le vittime abbiano giustizia e
non siano uccisi una seconda volta.
Sarebbe opportuno che chi ha a cuore la verità sulla strage di Viareggio e
la sicurezza in ferrovia come bene inviolabile dell'intera collettività, non
si rendesse complice di questa operazione legittimandola anche con la sola
presenza al convegno.
Questi indagati si permettono persino di: - licenziare e sospendere
ferrovieri impegnati concretamente e coerentemente sulla sicurezza e non con
ipocrite passerelle; - licenziare e sospendere dipendenti per essere a loro
volta indagati in altre vicende. Chi è che deve licenziare o sospendere gli
Ad Moretti, Elia, Soprano per essere indagati in un disastro ferroviario che
ha ucciso 32 persone (donne, bambini, ragazze) che stavano riposando nelle
proprie abitazioni?
Convegni, seminari, dibattiti che hanno promosso (tra loro) anche prima del
29 giugno 2009 non hanno impedito immani tragedie come Viareggio. Che ad
organizzarli dopo, siano ancora i soliti (oggi indagati) è obiettivamente
"troppo", oltre che indecente.
Come familiari delle vittime e cittadini di Viareggio martedì 22 maggio,
dalle ore 9.00 saremo a Roma per non dimenticare e per rivendicare
giustizia, verità e sicurezza! Non possiamo sopportare e tollerare questa
ulteriore offesa.
Per le 11.30 di martedì 22 maggio convochiamo una conferenza stampa di
fronte all'ingresso del convegno in via Giolitti 2/a alla stazione di Roma
Termini.
Viareggio, 19 maggio 2012
Associazione "Il mondo che vorrei"
Assemblea 29 giugno
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Da: Gino Carpentiero ginocarpe at teletu.it
Data: 21/05/2012 0.06
A:
Ogg: DOCUMENTARIO TV SVIZZERA SU MORTE PIETRO MIRABELLI
Giovanni Grassi, sindacalista svizzero del Canton Ticino, segnala il link di
un documentario girato dai cineoperatori e giornalisti svizzeri Mario
Casella e Marco Tagliabue e trasmesso un paio di giorni fa dalla TV Svizzera
sull'Opera del San Gottardo (Sigirino) in cui il 22 settembre 2010 ha perso
la vita Pietro Mirabelli.
Quando la TV svizzera fornirà le autorizzazioni potremo fare iniziative
divulgative del documentario a partire dalla Calabria, per continuare con la
Svizzera, dove il 22 settembre ci dovrebbe essere un'iniziativa sulla
sicurezza nel cantiere di Sigirino cui saranno invitati tutti quanti si
stanno in questi mesi mobilitando per evitare che la Magistratura elvetica
archivi definitivamente l'inchiesta sulla morte di Pietro (Medicina
Democratica, Amici di Pietro e tutti gli altri che lo vorranno) e per finire
con il Mugello e Firenze.
Saluti
Gino Carpentiero
http://la1.rsi.ch/falo/welcome.cfm?idg=0&ids=0&idc=43093
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Da: Gino Carpentiero ginocarpe at teletu.it
Data: 21/05/2012 0.21
A:
Ogg: PRESENTAZIONE DEL NUMERO DI MEDICINA DEMOCRATICA CON GLI ATTI DEL
CONVEGNO DI TORINO DEL 6 OTTOBRE 2011
Giovedì 24 maggio ore 17:30
Presso CUCULIA, libreria con cucina, in collaborazione con Associazione IDRA
e Medicina Democratica, sarà presentato il numero della rivista Medicina
Democratica contenente gli atti del Convegno NO TAV svoltosi al Politecnico
di Torino il 6 ottobre 2011.
Interverranno:
Angelo Baracca (Università di Firenze, Facoltà di Scienze Matematiche,
Fisiche e Naturali)
Gino Carpentiero (Medicina Democratica)
Girolamo Dell'Olio (Presidente Associazione di Volontariato IDRA)
A seguire, possibilità di aperitivo o cena.
CUCULIA, via dei Serragli, 3/R - Firenze. Tel. 055 27 76 205
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Da: Samanta Di Persio samantadipersio at virgilio.it
Data: 21/05/2012 12.34
A:
Ogg: IL TERREMOTO DIMOSTRA DI ESSERE SCEMI
Il terremoto dimostra di essere scemi
Voglio cominciare da una testimonianza del libro "Ju tarramutu"
dell'architetto Perrotti, raccolta dopo il terremoto del 6 aprile 2009 che
ha colpito L'Aquila, da esperto sottolineava: "L'allarme e la preoccupazione
scoppiano dove e quando avviene il terremoto, che dimostra che sei stato uno
scemo perchè non hai pensato alla statica dell'edificio e alla migliore
esecuzione. Spesso sono stati fatti restauri e ristrutturazioni in base
all'estetica formale e non alla tenuta statica." Purtroppo a distanza di
soli tre anni in Emilia Romagna vediamo la stessa identica scena, con la
fortuna che i comuni colpiti sono minori, non ci sono oltre centomila
sfollati e soprattuttole vittime non sono 309.
Lascia attoniti la morte degli operai, lascia perplessi il capannone
sbriciolato al suolo con accanto un capannone sano. Gli aquilani se lo sono
chiesto e se lo continuano a chiedere perché case perfettamente uguali,
separate soltanto da una strada, una è crollata provocando morti e l'altra è
rimasta intatta.
Disturba quel giornalismo molesto con domande che hanno fatto già discutere
tre anni fa, quel bussare al finestrino e chiedere banalità quando ci si
aspetterebbero inchieste del tipo chi ha costruito? come ha costruito? chi
ha restaurato? e come ha restaurato? Chiedere a chi amministra se il
patrimonio edilizio esistente è stato adeguato come previsto dalla normativa
nazionale in materia sismica che dal 2000 pone il problema della revisione
del vincolo sismico e della sua classificazione.
Fa rabbia sentire le dichiarazioni di esperti come Enzo Boschi ex presidente
dell'Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia: "Secondo le nostre
conoscenze nella pianura padana quella registrata è la scossa di intensità
più forte pensabile per quelle zone" Conoscenze che si sono già dimostrate
non affidabili perché Boschi era presente quel 31 marzo come tecnico della
Commissione Grandi Rischi che si riunì a L'Aquila dopo uno sciame sismico
che si protraeva da mesi, con scosse che crescevano di numero ed intensità.
Tutti firmarono il verbale dove si legge che il presidente della Commissione
Franco Barberi dichiarò: "Non c'è nessuno strumento che possa avvisarci che
ci sarà un terremoto. Non vale la pena che la Commissione grandi rischi
discuta di questo [.]" mentre De Bernardinis (vice di Bertolaso) dichiarava:
"La comunità scientifica conferma che non c'è pericolo, perché c'è uno
scarico continuo di energia, la situazione è favorevole. Questa situazione
deve insegnare due cose: convivere con i territori fatti in questo modo,
cioè a rischio sismico, mantenere uno stato di attenzione senza avere ansia"
L'ingegnere Rui Pinho sostiene che Stati Uniti, Giappone, Nuova Zelanda sono
Paesi a elevata pericolosità sismica, come Italia, Grecia e Turchia, nel
senso che ci sono frequentemente terremoti di intensità elevata. Però questi
primi tre Paesi non hanno un rischio elevato, proprio perché le loro
strutture sono ben progettate e costruite, contrariamente a quanto succede
negli ultimi tre.
Il 17 ottobre 1989 a San Francisco un tragico e devastante terremoto
distrugge la città. Dopo quell'evento gli Stati Uniti si sono guardati
attorno e hanno pensato che il Giappone poteva insegnare loro qualcosa. Lo
Stato nipponico ha redatto a livello governativo sei punti focali per la
prevenzione/organizzazione contro i terremoti:
- Informativa di prevenzione su larga scala (volantini, manuali,
documentazione)
- Strutture preorganizzative e visibili di cartellonistica di
percorsi di emergenza
- Pianificazione dettagliatissima delle evacuazioni post sisma
- Strutture globali (abitazioni, tubature cavi elettrici)
antisismici
- Kit di sopravvivenza in uffici e case
- Esercitazioni cicliche antisisma
Questo manuale eccelle nella semplicità e completezza ed è stato copiato in
Canada, Usa e Paesi Scandinavi come esempio di eccellenza organizzativa.
Dopo L'Aquila, in Italia di questo manuale non si è mai discusso! La
Protezione Civile continua ad intervenire a catastrofe avvenuta ed il
Governo dei tecnici decide che lo Stato non si accolla più le spese dei
disastri delle calamità naturali, potrebbe essere anche giusto, ma in un
Paese dove esiste la responsabilità civile della politica, in un Paese dove
i reati non prescrivono.
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