[Redditolavoro] Fw: La Rete di Ravenna rilancia la mobilitazione
bastamortesullavoro@domeus.it
cobasta at libero.it
Mon Mar 12 17:04:20 CET 2012
Troppi infortuni, troppe morti sul lavoro, dilagano precarietà, moderno
schiavismo per i lavoratori immigrati, nocività per i lavoratori e
inquinamento per i cittadini, amianto, biodigestori, diossina nel latte
materno.
Una guerra quotidiana a cui bisogna rispondere unendo tutte le energie
presenti in questa città.
Noi della Rete per la sicurezza sul lavoro pensiamo che non sia un problema
di regole ma del primato del profitto. I controlli nei luoghi di lavoro sono
diminuiti o addomesticati con la complicità di tutti i governi (oggi ci sta
pensando Monti con l'art. 14 del DL 5/2012, decreto "semplificazioni")
mentre si allunga l'orario di lavoro, aumentano i ritmi, viene frazionato
tutto il processo produttivo con la catena di appalti e subappalti al
massimo ribasso, vengono estesi sempre più i contratti precari che aumentano
l'insicurezza sul lavoro.
E poi parlano di cultura della sicurezza!
Il giudice Riverso ha mosso delle critiche alla politica locale che, invece
di interessarsi dei parcheggiatori abusivi, che si occupi di sicurezza per
i lavoratori (e della difesa dell'art. 18). Una denuncia che, come Rete,
condividiamo in pieno ma che è necessario estendere anche alle
responsabilità delle istituzioni e dei sindacati confederali, facenti tutti
parte di un sistema con al centro il profitto, dove la sicurezza dei
lavoratori è agitata solo dopo i fatti tragici.
Dopo l'impressionante catena di infortuni che portano Ravenna tra i primi
posti delle città dove si muore di lavoro, invece che interventi per
migliorare la situazione, ci troviamo davanti la solita arroganza del potere
politico, in particolare del vicesindaco Mingozzi, sempre attento alle
questioni legate ai profitti dei padroni del Porto, che afferma: "un
giudizio sprezzante e parziale che la politica ravennate e le istituzioni
non meritano". E quali sarebbero i fatti che dovrebbero farci cambiare
opinione?
Del resto, coerentemente, il suo stesso partito, il PRI al governo
dell'amministrazione locale, si è astenuto persino su un ordine del giorno
al consiglio comunale per chiedere a sindaco e giunta la costituzione di un
osservatorio sulle politiche del lavoro!
Siamo stanchi di vuote commemorazioni di istituzioni e confederali che
agitano la strage della Mecnavi solo per fini propagandistici, per
distogliere l'attenzione dall'emergenza sicurezza al Porto e negli altri
luoghi di lavoro.
La concertazione al Porto, con il "protocollo sicurezza", non ha fermato gli
infortuni. Quali sono i "positivi risultati" del lavoro del Rlst
(rappresentante dei lavoratori per la sicurezza del sito) previsto dal
"protocollo sicurezza" se si verificano lo stesso molti infortuni?
Chi vigila sull'applicazione del "protocollo" se i sindacalisti sono allo
stesso tempo quadri tecnici/caporali e se al Porto non è stata ancora
eliminata la vergogna dell'agenzia interinale Intempo che ha mandato a
morire Luca Vertullo?
La Rete di Ravenna rilancia la mobilitazione su questi temi a partire da un
incontro che stiamo preparando.
Per adesioni:
Rete per la sicurezza sul lavoro-Ravenna
tel. 339/8911853
e mail: cobasravenna at libero.it
bastamortesullavoro at domeus.it
visita il blog: bastamortesullavoro.blogspot.com
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