[Redditolavoro] Fw: SOLIDARIETA' AGLI ARRESTATI PER I FATTI DEL 9 MARZO A ROMA, LIBERTA' PER PAOLO E ALTRI, A STUDENTI AGGREDITI DAI FASCISTI, DIFENDIAMO SPAZI DI AGIBILITA' PER IL CONFLITTO SOCIALE E DI CLASSE
CobasSindacatodiClasse
cobasta at libero.it
Sun Mar 11 08:43:34 CET 2012
lo slai cobas per il sindacato di classe esprime la sua massima solidarietà
ai compagni arrestati e agli studenti aggrediti dai fascisti
chiede la immediata scarcerazione
sostiene tutte le forme di antifascismo militante
coordinamento nazionale
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11 marzo 2012
Subject: SOLIDARIETA' AGLI ARRESTATI PER I FATTI DEL 9 MARZO A ROMA,
LIBERTA' PER PAOLO E ALTRI, A STUDENTI AGGREDITI DAI FASCISTI, DIFENDIAMO
SPAZI DI AGIBILITA' PER IL CONFLITTO SOCIALE E DI CLASSE
COMUNICATO RADIO STAMPA - Roma 10 marzo 2012
da Segreteria nazionale generale confederazione USI - Unione Sindacale
Italiana
fedele ai principi dell'Ait e mail usiait1 at virgilio.it,
blog www.unionesindacaleitaliana.blogspot.com sito www.usiait.it
Il 9 marzo 2012, doveva essere una giornata di lotta, di informazione, di
collegamento tra anime
e percorsi diversi, in occasione dello sciopero nazionale proclamato dalla
FIOM e con iniziative
messe in campo a Roma dai sostenitori del movimento NO TAV, delle precarie e
dei precari di vari settori
(a proposito, alla Fornero potremmo cantare anche "VIVA LA PAPPA COL
POMODORO", chissà se capisce...),
dalle reti studentesche, dai coordinamenti autoconvocati-e e dai movimenti
di lotta per il diritto all'abitare,
per proseguire quel lungo e difficile percorso di sviluppo delle forme di
resistenza, del conflitto sociale e di classe,
che non vuole subire gli effetti della crisi finanziaria, economica, dei
debiti di fonte padronale e finanziaria
accollata alle classi subalterne e ai settori più "deboli contrattualmente"
dai provvedimenti governativi, nazionali e
internazionali.
Purtroppo, in una giornata anche di gioia per una valutazione della volontà
di vari settori di non farsi schiacciare senza lottare
e senza proporre soluzioni alternative e anche praticabili per superare
crisi e per rintuzzare attacchi a diritti e condizioni di lavoro,
di reddito e sostanzialmente di vita, rispetto alla rassegnazione e alla
sfiducia che "nulla può cambiare", si registrano
aggressioni a studenti e studentesse, da parte di gruppi nazi fascisti,
come avvenuto a esponenti del collettivo senza tregua e
ai liceali del Righi, nonchè ai manifestanti dei movimenti di lotta per il
diritto all'abitare (anche con lo sgombero della tendopoli
in VII Municipio a Roma) e per la manifestazione di fornte al CIPE, tra i
sostenitori del movimento no Tav
e anche del sindacalismo di base.
Una risposta repressiva, spropositata rispetto alle azioni messe in campo,
con metodi che ricordano periodi bui della nostra storia
contemporanea, con l'uso della manovalanza fascista per "ammorbidire"
giovani e studenti che si schierano a sostegno delle lotte
operaie e delle classi lavoratrici, con un uso eccessivo della forza da
parte di polizia e carabinieri, a "difesa" di sedi istituzionali,
proprio per far capire che non si possono disturbare "i manovratori" (nel
senso di coloro che elaborano e fanno applicare le
manovre economiche-finanziarie e le inutili e dannose "grandi opere"...) e
chi contesta ed esprime dissendo sociale va bastonato e
arrestato.
Si esprime la solidarietà agli arrestati del 9 marzo di fronte al CIPE, con
la richiesta di liberazione di Paolo di Vetta, attivo nei movimenti di lotta
per la casa e dirigente sindacale Usb e degli altri manifestanti fermati, ai
movimenti di lotta per il diritto all'abitare e ai sostenitori del
movimento NO TAV, sottoposti a repressione, sgomberi e a limitazioni della
libertà personale e dell'esercizio del diritto di manifestare
il proprio pensiero anche se differente da quello governativo, "palazzinaro"
e padronale, agli antifascisti e a studenti e studentesse che stanno
mobilitandosi, come tanti anni fa per le generazioni che li hanno preceduti,
contro il ritorno del nazifascismo e dell'autoritarismo e con un
sostengo alle lotte di reistenza operaia e sui luoghi di lavoro, non
dimenticando per noi dell'Usi l'impegno sulla questione della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro e nei territori, che ci fa rimanere ai primi
posti per morti, feriti, mutilati sul lavoro e...da lavoro...a prescindere
dal "punteggio" più alto o più basso dello spread, in nome della presunta
crescita e sviluppo, con percentuali minime di aumento del PIL,
non è giustificabile nè il peggioramento delle condizioni salariali, di
ritmi e orari di lavoro, della "libertà di licenziare a piacimento", fino al
rischio della vita.
ORA E SEMPRE RESISTENZA, SVILUPPIANO AUTORGANIZZAZIONE. PARTECIPAZIONE DAL
BASSO, DEMOCRAZIA DIRETTA E
CONFLITTO SOCIALE DI CLASSE.
Unione Sindacale Italiana - Segreteria nazionale generale confederale
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