[Redditolavoro] profitto-sfruttamento ambiente alla Arvedi di cremona
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Wed Jun 20 16:44:11 CEST 2012
Comunicato stampa
Milano, 19 giugno 2012
Oggetto: la fabbrica Arvedi (Cremona), come tutte le altre, funziona per
fare profitto con lo sfruttamento dei lavoratori e costituisce un problema
per l'ambiente.
La questione dell'emissione di diossina, micropolveri e microparticelle
nella fabbrica del sig.Arvedi ha avuto, fra gli altri risultati, quello di
far sorgere una sorta di pensiero unico e totalitario in difesa del titolare
dell'azienda. Questo pseudo-pensiero criminalizza tutti quelli che, anche
timidamente, vogliono far emergere le problematiche negative conseguenti
l'emissione di diossina e altro, anche se dentro i limiti di legge, e la
questione dell'inquinamento acustico. Temi questi più volte sollevati dai
cittadini delle aree limitrofe e oggetto di un esposto da parte di alcune
associazioni ambientaliste e mai presi in considerazione né dall'azienda,
né tanto meno dal Comune e dalla Provincia di Cremona e neppure da CGIL
(FIOM sempre più subordinata e silente), CISL E UIL che si preoccupano più
dell'immagine della ditta che non della salute degli operai e dei cittadini.
Si è creata una sorta di timore riverenziale attorno al ruolo di Arvedi,
titolare dell'acciaieria, ma anche con interessi nella stampa locale,
finanziatore del museo del violino, proprietario di una squadra di calcio e
sponsor di parecchie iniziative. Insomma attorno all'acciaieria Arvedi si
respira un clima insopportabile di paternalismo apparentemente bonario, ma
sostanzialmente autoritario e ricattatorio. NOI VOGLIAMO CONTRIBUIRE A
SPEZZARE QUESTO CLIMA, nonostante vi sia la copertura e l'avallo delle
maggiori organizzazioni sindacali.
Ma ritorniamo al problema dell'emissione di diossina e altre sostanze:
secondo l'azienda, le istituzioni locali e CGIL,CISL e UIL il problema non
sussisterebbe perché le rilevazioni fatte dall'ARPA di Cremona avrebbero
registrato una quantità di emissione dentro i limiti di legge, comunque le
emissioni ci sono. Ma questi signori sanno, come sostengono alcune
associazioni ambientaliste, che le diossine, le microparticelle e le
micropolveri con gli anni possono influire negativamente sull'organismo,
anche se assunte in piccole quantità ? Questi signori sanno che la UE ha
posto come limite oggettivo accettabile la soglia di 0,1 ng/m3, mentre la
rilevazione recente dà un dato superiore (0,16), QUINDI FRA 4 ANNI SARA'
FUORI LEGGE RISPETTO ALLE NORME DELL'UE? Questi signori sono al corrente dei
danni che può provocare un costante inquinamento acustico sul piano
dell'equilibrio psico-fisico? Basterebbe ascoltare i cittadini di Spinadesco
e Cavatigozzi, che da anni subiscono questo supplizio. Secondo l'Arpa e il
suo capo Beati, l'acciaieria non sarebbe assolutamente inquinante e di
questa affermazione ne fa un'ideologia, basta recuperare alcune sue
generiche affermazioni sul tema. Ma a nessun partito o sindacato viene in
mente di ricordare che cos'è l'ARPA, da chi sono nominati i suoi dirigenti
(direttamente da Formigoni), delle gravi responsabilità che l'ARPA di
Cremona ha avuto nel contribuire a concedere l'autorizzazione della
discarica di amianto di Cappella Cantone, che il numero 2 a livello
regionale
(Rotondaro) di questo organismo è stato in galera per corruzione e altro?
Per non dimenticare sul piano più generale tutto ciò che è accaduto in
termini di malaffare durante “il regime di Formigoni†riguardo le
questioni ambientali. Quindi l'ARPA non è un organismo autonomo in questo
contesto e le sue deduzioni hanno valenza relativa. Per valutare
obiettivamente la reale situazione di inquinamento all'acciaieria Arvedi
occorre un organismo terzo e veramente indipendente, che compia analisi,
studi e controlli reali. Tale struttura dovrebbe essere composta da tecnici,
scienziati ed esperti non invischiati in trame affaristiche locali e non.
Aggiungiamo un altro fatto che a noi sembra quantomeno curioso:
periodicamente i rilevamenti (come previsto dall'AIA – Autorizzazione
Integrata Ambientale) li fa la ditta Arvedi, almeno 2 volte l'anno e
“naturalmente†non è mai stato evidenziato nulla di irregolare.
In sostanza un problema Arvedi esiste e non solo per noi, come dimostrano
le seguenti dichiarazioni di Angiolini, Balestreri e Talamazzi, medici
dell’ISDE – Medici per l’Ambiente – Sezione di Cremona: “E'
normale che i limiti di legge per le emissioni al camino vengano rispettate.
Il contrario sarebbe appunto "inammissibile". Diossine, furani e metalli
pesanti sono sostanze che si accumulano nella catena alimentare ed hanno
un’emivita molto lunga, cioè, una volta assorbite, impiegano molto tempo
(anni) per essere eliminate….. Il rispetto dell’attuale limite di legge
non garantisce la protezione della salute umana, ma rappresenta un
compromesso fra esigenze produttive e tutela della salute stessa. Anche per
molte altre sostanze i limiti sono stati abbassati nel corso degli anni (es.
: arsenico, benzene, ecc)….. E’ vivacemente dibattuto il limite da
adottare per le diossine emesse da acciaierie: 0,5 ng/m3 per Regione
Lombardia; 0,1 per la C. E. (che considera le acciaierie di seconda fusione
al pari degli inceneritori), limite che entrerà in vigore in Italia nel
2015. I cittadini parlano giustamente del limite "europeo" di 0,1 e non di
quello adottato da Regione Lombardia. Come vediamo un paio di rilievi del
2009 (secondo tabella pubblicata dal quotidiano La Provincia di Cremona)
superano comunque gli 0,1 ng/m3 (0,16), e quindi non sono "ben al di sotto"
del limite di legge. Invece di criminalizzare i cittadini, le Istituzioni a
nostro avviso, dovrebbero comprendere i timori della popolazione e tutelarla
con indagini autonome (reti di monitoraggio, matrici alimentari, indicatori
di bio-accumulo, ecc.), come già avvenuto a Brescia e Trento, dove si
effettuano dosaggi sugli ortaggi, sulle polveri depositate nel perimetro
degli stabilimenti, nei sedimenti fluviali, nella fauna ittica, ecc.. Due
rilievi all'anno al camino non sono sufficienti per caratterizzare l'impatto
ambientale e sanitario di questo tipo di emissioni. L'affermazione dei
sindacati sulla salute dei lavoratori non ha validità scientifica in
assenza di indagini epidemiologiche appropriate, di cui andrebbero resi noti
i risultati in forma anonima. Riteniamo pertanto che l'informazione dei
lavoratori e dei cittadini non sia stata diffusa correttamente e che ciò
sia la causa principale delle incomprensioni e delle tensioni in attoâ€.
Non saranno certo le minacce e i ricatti a fermare la denuncia politica e
culturale contro la pericolosità dell'acciaieria. Né tanto meno i ricatti
fatti dall'azienda che minaccia di chiudere se non cessano le polemiche che
offuscano la sua immagine. Noi sappiamo che questo è un pretesto per
nascondere le difficoltà di Arvedi sul piano della concorrenza
internazionale. Infatti Cina e India stanno immettendo sul mercato europeo
tipi di acciai molto concorrenziali sul piano della qualità e dei prezzi.
Questa è la verità che nessuno osa buttare in faccia “al padrone†e
che sindacati, tutti i partiti e i politici non prendono neppure in
considerazione, impegnati come sono (chissà perché...) a tenere
“bordone†ad Arvedi e a fare dichiarazioni agghiaccianti sulla necessitÃ
di chiudere questa polemica. SAPPIANO che checché ne pensi qualche
parlamentare della zona, NON CI PUO' ESSERE SCAMBIO TRA SALUTE E LAVORO,
SAREBBE UN RICATTO CRIMINALE e chi lo dovesse accettare sarebbe complice di
un crimine!
SU LA TESTA - L'altra Lombardia
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