[Redditolavoro] Fw: Morti sul lavoro con cartine geografiche degli infortuni mortali nei primi 6 mesi del 2012
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Tue Jul 3 07:19:18 CEST 2012
*Morti sul lavoro nei primi 6 mesi del 2012 con le cartine geografiche dei
morti per ciascuna provincia italianna.*
Nei primi 6 medi del 2012 sono morti SUI LUOGHI DI LAVORO 307 lavoratori (
tutti documentati) di cui 62 a giugno, oltre 600 dall'inizio dell'anno se
si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere o sulle strade. Erano 326
sui luoghi di lavoro nei primi 6 mesi del 2011. Nei primi 6 mesi del 2010
i morti furono 254, nel 2009 274 e nel 2008 290. Occorre ricordare che tra
questi morti sulle cartine mancano i lavoratori morti sulle autostrade, in
mare, sulle strade, all'estero e in itinere. Complessivamente si arriva a
superare i 600 morti.
I morti sui luoghi di lavoro in questi primi sei mesi sono per il 30,8% in
agricoltura, di questi, la metà schiacciati dal trattore (già 53
dall'inizio dell'anno di cui 24 a gugno). Edilizia 26% di morti sul totale,
in questa categoria il 28% sono causate da cadute dal’alto. Industria
16,1%, quasi la metà di queste morti sono state provocate dal terremoto in
Emilia. Servizi 5,8%. Autrasporto 5,1%, Il 3% Esercito Italiano
(Afghanistan). Il 2,65 nella Polizia di Stato ( tutte le morte in servizio
sulle strade). Il 13,3% dei morti sui luoghi di lavoro sono stranieri. Eta'
delle vittime: il 4,9% hanno meno di 29 anni, dai 30 ai 39 anni il 14,1%,
dai 40 ai 49 anni il 24,48%, dai 50 ai 59 anni il 15,7%, dai 60 ai 69 anni
il 9,5%, il 12,8% ha oltre 70 anni. Del 16,5% non siamo a conoscenza
del’età. La provincia di Brescia con 12 morti risulta seconda per numero di
morti se si esclude la provincia di Modena che ha tantissimi lavoratori
morti per il terremoto, come negli ultimi anni Brescia è sempre ai vertici
in questa triste classifica delle province con più morti sui LUOGHI DI
LAVORO, con la regione Lombardia che ha già 35 morti. L'Emilia Romagna ha
37 lavoratori morti di cui 18 deceduti sotto le macerie dei capannoni
industriali del terremoto del 20 e 29 maggio, province di Ferrara 6 morti e
di Modena 16 morti , Reggio Emilia 3 morti, Bologna, Piacenza e Parma 2
morti. La Toscana registra 22 morti (30 con i morti in mare sulla Costa
Concordia affondata sulle coste dell'isola del Giglio) , dei due fratelli
del peschereccio affondato al largo di Livorno e di un sub), la provincia
di Livorno ha 5 morti. Il Piemonte registra 25 morti , la provincia di
Torino risulta in questo momento con 13 vittime la prima in Italia per
numero di morti. La Sicilia 16 morti con le province , Messina 4 morti,
Palermo eAgrigento 3. Campania 19 morti, provincia di Salerno 9
morti, provincia di Avellino 6 morti. Calabria 14 morti con la provincia
di Reggio Calabria con 5 morti. Veneto 18 morti con la province di Verona 5
morti e Vicenza con 3 morti, Lazio 15 morti con la province di Roma con 5
morti e Frosinone con 4 morti . Trentino Alto Adige 13 morti, provincia di
Bolzano 8 morti. Puglia 14 morti, province di Bari 8 morti e di Brindisi 3
morti. Abruzzo 11 morti con la province di Chieti con 6 morti e di Pescara
con 5 morti. Liguria 7 morti, con la provincia di Genova con 4
morti. Marche 6 morti con la provincia di Ancona con 4 morti. Friuli
Venezia Giulia 8 morti, Basilicata 5 morti, 3 nella provincia di Matera e 2
in quella di Potenza. Umbria 6 morti, tutti nella provincia di Perugia.
Sardegna 5 morti, Molise 3 morti.
Non vengono segnalati a carico delle province i lavoratori che utilizzano
un mezzo di trasporto e i lavoratori morti in autostrada: agenti di
commercio, autisti, camionisti, ecc.. e lavoratori che muoiono nel percorso
casa-lavoro / lavoro-casa. La strada può essere considerata una parentesi
che accomuna i lavoratori di tutti i settori e che risente più di tutti gli
altri della fretta, della fatica, dei lunghi percorsi, dello stress e dei
turni pesanti in orari in cui occorrerebbe dormire, tutti gli anni sono
percentualmente dal 50 al 55% di tutti i morti sul lavoro. Purtroppo è
impossibile sapere quanti sono i lavoratori pendolari sud-centro nord,
centro-nord sud, soprattutto edili meridionali, che muoiono sulle strade
percorrendo diverse centinaia di km nel tragitto casa-lavoro, lavoro-casa.
Queste vittime sfuggono anche alle nostre rilevazioni, come del resto
sfuggono tanti altri lavoratori, soprattutto in nero o in grigio che
muoiono sulle strade e non solo. Tutte queste morti sono genericamente
classificate come "morti per incidenti stradali"
Nel 2011 ci sono stati più di 1170 morti, di cui 663 sui luoghi di lavoro +
11,6% sul 2010. Per approfondimenti sui lavoratori morti per infortuni sul
lavoro nel 2011 andare nella pagina dell'1 -1 e 3- 1 del 2011
del'Osservatorio. Ci sono cartine geografiche con il numero di morti sui
luoghi di lavoro per ciascuna provincia italiana e grafici inerenti
all'età, professione e nazionalità dei lavoratori vittime d'infortuni
mortali
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