[Redditolavoro] Fw: SCALFARI E GIANNINI VOGLIONO L'ABOLIZIONE DELL'ARTICOLO 18 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI?
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Sun Jan 29 18:24:09 CET 2012
SCALFARI E GIANNINI VOGLIONO L'ABOLIZIONE DELL'ARTICOLO 18 DELLO STATUTO
DEI LAVORATORI?
lettera a Giannini di Repubblica
Buongiorno Giannini, sono Carlo Soricelli dell'Osservatorio Indipendente di
Bologna morti sul lavoro. Ho letto il suo articolo e quello di Eugenio
Scalfari di oggi. Come premessa voglio puntualizzare che non sono un
estremista, non lo sono mai stato, ma solo un metalmeccanico in pensione
che ha lavorato in fabbrica per quasi 40 anni e il mio impegno volontario
con l'Osservatorio che ho creato dopo la tragedia della ThyssenKrupp credo
lo confermi. Con la lettera che "viene da lontano" di Luciano Lama, non è
che il mondo del lavoro accetti, su suggerimento di Scalfari, che in questo
caso lo strumentalizza, di "regalare" l'ultimo diritto che gli è rimasto:
la sicurezza di un posto del lavoro". E perchè non fate mai parlare il
mondo del lavoro su cose in cui i lavoratori sono coinvolti? Ma sempre in
cattedra a pontificare senza mai interrogarvi sul perchè i lavoratori, la
Camusso e la FIOM sono decisamente contrari a farlo abolire. Luciano Lama,
e lo dico con la consapevolezza che "toccarlo" vuol dire far chiudere a
riccio tutti gli intellettuali di sinistra come Scalfari, e politici e
sindacalisti di professione, ha sbagliato radicalmente le sue posizioni
nell'interpretare la realtà di quegli anni, e di non comprendere le
conseguenze in cui avrebbe portato il mondo del lavoro. Luciano Lama è uno
dei principali responsabili anche dell'attuale situazione del mondo del
lavoro. Il documento che si legge nell'editoriale di Scalfari lo conferma
in pieno, se visto non dall'ottica di uno che la Fabbrica non la conosce in
tutti i suoi aspetti, ma che ragiona solo in termini di interessi generali,
che però non sono mai quelli di tutela del mondo del lavoro. Luciano Lama
con la CGIL e il PCI negli anni sessanta avevano un potere immenso, la
rappresentanza totale e indiscussa del mondo del lavoro. E' in quel momento
che è cominciato il declino: prima il PCI di Berlinguer con il Compromesso
Storico e poi la Svolta dell'EUR di Luciano Lama, che dimostrava una scarsa
autonomia dal PCI. Non voglio entrare nello specifico di queste "svolte",
sarebbe molto lungo e complicato riassumerlo in poche righe, ma il danno
più grande più grande che hanno provocato è stato l'abbandono dell'impegno
di tantissimi lavoratori nel sindacato e nel PCI. Generazioni di lavoratori
"costretti" ad abbandonare una cultura centenaria d' impegno ideale e
sociale. E' in quel momento che nasce il riflusso qualunquista. La
cogestione di Luciano lama ha portato il mondo del lavoro in questa
terribile situazioni. Mentre i lavoratori più impegnati se ne andavano dal
sindacato e dal PCI, la struttura sindacale e partitica appoggiavano il
nuovo corso consegnando, senza nessuna analisi critica, il mondo del lavoro
agli industriali. I primi lavori precari ci furono già negli anni ottanta
con il consenso del sindacato, ho documenti di allora che lo provano. Ma
sapete voi importanti giornalisti cosa significa non avere più l'articolo
18 nei luoghi di lavoro? Provocherà la fine della CGIL così come la
conosciamo, soprattutto la FIOM che la FIAT per cacciarla fuori dalle sue
fabbriche ha commesso azioni ignobili e antidemocratiche. senza il "18" non
ci si potrà più ammalare, se lo si è in modo serio si verrà espulsi con
qualche scusa, non si potrà più manifestare le proprie opinioni politiche,
soprattutto se sono di sinistra, si subiranno ricatti d'ogni genere e le
ripercussioni saranno anche dal punto economico. Guardate solo gli stipendi
dei precari. In definitiva la democrazia si fermerà all'ingresso dei luoghi
di lavoro. Anche adesso in caso di crisi è possibile licenziare , ma non è
sufficiente, si vuole il controllo totale delle braccia e delle menti dei
lavoratori. E Lei e Scalfari vi assumete una bella responsabilità morale ad
avvallare l'abolizione del'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. E'
questo che si legge tra le righe dei vostri articoli. E poi ora di colmare
la scarsa rappresentanza del mondo del lavoro in parlamento, pieno di
avvocati, di medici, di giornalisti e di lobby di ogni genere, oltre che di
politici professionisti e di inquisiti, mentre i rappresentanti dei
lavoratori si contano sulle dita di una mano. Carlo Soricelli
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