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Sat Jan 21 12:54:21 CET 2012
pc 21 gennaio - Iniziativa di sostegno alla guerra popolare in India -
Palermo
Si è svolta ieri pomeriggio presso il box 3 del Cua - facoltà di lettere, l'iniziativa
promossa dai rappresentanti a Palermo del Comitato Internazionale a sostegno
della guerra popolare in India.
Dopo la presentazione dell'iniziativa iniziata con la lettura del documento
di ringraziamento del Partito Comunista dell'India maoista, inviato a tutti
coloro che hanno espresso solidarietà dopo l'uccisione del compagno
dirigente Kishenji e nel quale gli si rende onore a seguito dell' assassinio
messo in atto dal regime genocida indiano, è stato proiettato il primo video
di una intervista alla scrittrice indiana Arundhaty Royla coraggiosa e
attiva scrittrice che è andata di persona nelle zone del nuovo potere del
"corridoio rosso" trascoirrendo alcune settimane nella foresta del
Chattisgarh insieme ai compagni maioisti e alla popolazione in lotta, per
fare un quadro ampio dell'attuale situazione nel paese con particolare
riferimento al genocidio, così viene definito dalla stessa Roy, del popolo
indiano attraverso l'Operazione messa in piedi dal governo chiamata Green
Hunt "Caccia verde", alla lotta contro la violenza dello Stato al sevizio
degli interessi delle multinazionali.
Questo e gli altri video sull'Operazione Green Hunt, sulla vita e sul
funerale di Kishenji, sulle donne che subiscono le peggiori torture dai
militari e dall'altro sono le protagoniste della Guerra Popolare, del suo
esercito e del Partito, sono stati inframmezzati da commenti esplicativi dei
vari passaggi con ulteriori dati e informazioni sulla funzione dell'informazione
o meglio della mancanza di informazione in Italia.
Dopo i video è stato fatto il punto sull'interesse dell'imperialismo
italiano in India con particolare riferimento alla funzione della
Finmeccanica, e della Fiat.
La Finmeccanica come esempio di penetrazione dell'imperialismo italiano in
India con il suo portato di morte, dato che produce essenzialmente sistemi d'arma,
come gli elicotteri per la guerra, e di sostegno effettivo al governo
indiano attraverso la corruzione dei suoi massimi esponenti e "modello di
scandalo", caratteristica "strutturale" dell'intervento dei paesi
imperialisti in questo tipo di paesi... si è parlato della campagna contro
la FInmeccanica che intendiamo sviluppare nel nostro paese come contributo
concreto in generale alla guerra popolare indiana con un sguardo particolare
alla condizione e alla lotta degli operai supersfruttati nelle fabbriche e
alle masse popolari che lottano contro l'espropiazione delle loro terre, il
saccheggio e la rapina delle risorse naturali.
Alcuni interventi:
Un lavoratore precario ha detto che è terribile vedere il tipo di violenza
scatenato dal governo contro il proprio popolo... il tutto per mantenere una
manciata di ricchi che diventano sempre più ricchi, una specie di cupola
aiutata dai militari "mi chiedo se dopo l'uccisione di questo leader,
riferendosi a Kinshenji, ce ne siano altri dello stesso livello, capaci di
prendere il suo posto... da noi la situazione è differente..."
Una lavoratrice ha sottolineato che le lotte che facciamo nel nostro paese
sono certamente diverse ma la lotta che si sta sviluppando in India è un
grande esempio ... l'uomo, si dice in genere, è "normale" che faccia la
guerra, ma l'immagine di donne madri che abbracciano i propri figli prima di
andare in guerra per tutti i figli del popolo sono davvero forti e toccanti,
prima di tutto però siamo essere umani con una dignità che deve essere
rispettata e per la quale si deve lottare, la repressione feroce non arresta
ma lotta delle masse popolari nonostante le gravi perdite di dirigenti amati
dal popolo... questa informazione nuova e diversa cambia il nostro modo di
pensare e di agire.
Uno studente del Cua ha ritenuto l'iniziativa molto interessante perché si
deve ammettere che non si ha normalmente questo tipo di informazione sul
livello di scontro che c'è in India, tutta gente che mette in gioco nella
lotta la propria vita e le certezze.
Il tipo di economia di cui si parla per l'India riguarda i cosiddetti paesi
in via di sviluppo che adesso si chiamano BRIC Brasile, India, Cina e
sarebbe interessante fare un'iniziativa per esempio sul Brasile che adesso
dicono si stia sviluppando enormemente e dove è molto presente la Fiat che
ha delocalizzato lì da molto tempo...
Un aspetto di rilievo è quello relativo al controllo del territorio che
hanno i compagni maoisti in India, "...noi abbiamo fatto qualche iniziativa
sulle Farc in Colombia ma non è la stessa cosa... quelli hanno altri
metodi... controllano sì il territorio e hanno gli ostaggi (in riferimento
al trattamento di coloro che vengono catturati in India dai maoisti e poi
rilasciati....) ma stanno sempre con i passamontagna quando vengono
intervistati... qui si vede invece che stanno a volto scoperto... il livello
di militarizzazione è avanzato..."
Un compagno del comitato di sostegno ha aggiunto che in altre occasioni sono
state approfondite gli aspetti dell'organizzazione nelle basi rosse, la
cappa di silenzio è dovuta al fatto che in India la differenza della
costruzione del nuovo potere è palese, la campagna che si sta facendo in
tutto il mondo è stata apprezzata dai compagni che hanno mandato un
ringraziamento generale e in particolare agli organizzatori, "...
noi non facciamo queste iniziative per semplice solidarietà... noi vogliamo
fare come loro adattando il tutto ad un paese come il nostro nella fase
attuale...rispetto alla Fiat in India bisogna dire che è stato proprio il
popolo in armi ad impedire che si realizzassero i piani di distruzione
ambientale e di sfruttamento... in questo senso l'unica opposizione a questo
tipo di globalizzazione, l'unica diga viene proprio dalla guerra
popolare..."
Una lavoratrice infine ha ricordato ai presenti che il 25 novembre di quest'anno
nell'ambito delle iniziative messe in campo nelle diverse città promosse dal
movimento femminista proletario rivoluzionario sul piano internazionale si è
voluta dedicare la giornata in particolare alle alle donne indiane maoiste
contro cui la violenza e ferocia dello Stato indiano e pesantissima, la
violenza sessuale usata come arma di repressione di stato ma che di contro
diventa leva per lo scatenamento della ribellione delle donne che si
uniscono e aderiscono alla guerra popolare
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