[Redditolavoro] Fw: messaggio dall'india

procomta ro.red at libero.it
Thu Jan 19 10:25:02 CET 2012




in occasione della campagna internazionale si sostegno alla guerra popolare
in india 14-22gennaio con iniziative in tutto il mondo e in italia
dedicata alla morte di un importante leader della rivoluzione indiana
organizzata dal comitato di sostegno internazionale alla mguerra popolare in
India
il Comitato centrale del Partito Comunista dell'India maoista ha fatto
pervenire il 13 gennaio 2012 il seguente messaggio
a tutti i solidali e amici della rivoluzione indiana

comitato per l'italia info per materiali e iniziative
csgpindia at gmail.com
tel.3471102638


PARTITO COMUNISTA D’INDIA (MAOISTA)
COMITATO CENTRALE
Comunicato
13 gennaio 2012

Saluto rivoluzionario dal PCI (Maoista) a
tutti gli amici della rivoluzione indiana

Compagni e amici,

Il 24 novembre 2011 la rivoluzione indiana ha perso un grande dirigente e le
masse oppresse dell'India hanno perso il più affidabile dei suoi servitori.
Il 24 novembre rimarrà un giorno buio nella storia della rivoluzione
indiana. Il 1 ° luglio 2010 le classi dominanti indiane avevano assassinato
il nostro compagno, membro dell’Ufficio Politico e portavoce, Azad. Un anno
e mezzo dopo, un altro compagno membro del Ufficio Politico, Koteswarlu
(popolare tra la gente e nelle file del partito come Kotanna, Prahlad,
Ramji, Kishenji o Bimal) è stato catturato vivo in una operazione segreta,
barbaramente torturato e assassinato in un falso scontro. In India, che
sostiene di essere il più grande democrazia del mondo, le classi dominanti,
feudali e borghesia burocratica e compradora, col sostegno degli
imperialisti, in particolare l'imperialismo USA, stanno cercando di
sopprimere i sotto un tallone di ferro o movimenti democratico, di
liberazione nazionale e rivoluzionario. In particolare, dal 2009 stanno
portando avanti una ingiusta guerra contro il popolo detta “Operazione Green
Hunt”. Stanno spudoratamente violando anche la stessa Costituzione e le
leggi che loro stessi hanno scritto e assassinando gente civili, attivisti e
dirigenti del movimento. Cercano invano di giustificare tutti questi
assassinii illegali coprendoli con la menzogna dei falsi 'scontri', seguendo
dei dominatori coloniali britannici. È un fatto accertato che oggi ovunque
in India 'scontro' significa un assassinio di Stato.
Il compagno Koteswarlu era nato il 26 novembre 1954 nella città di
Peddapalli, distretto di Karimnagar, erede della gloriosa lotta armata di
Telangana. Per quarant’anni è stato alla direzione del movimento
rivoluzionario indiano. Il compagno Koteswarlu proveniva da famiglia di
orientamento democratico e fin dall’infanzia ne aveva assorbito i sentimenti
patriottici e di amore per il popolo oppresso. Era rappresentante di primo
piano della generazione seguente la gloriosa ribellione di Naxalbari. Anche
se fu soppressa in pochi anni la ribellione di Naxalbari, che affermò la
guerra popolare maoista di lunga durata come la via della rivoluzione
indiana, ha avuto un grande impatto in tutto il paese. In molte altre aree
si sono avute ribellioni contadine che ne hanno seguito l’esempio. Essa
risvegliò anche gli studenti di scuole e università. Lo slogan 'Naxalbari Ek
Hi Rasta' (l’unica via à Naxalbari) è risuonato in tutto il paese. Fu questo
il contesto che fece del compagno Koteswarlu un rivoluzionario maoista.
Dapprima, alla fine degli anni 70, organizzò i contadini contro il
feudalesimo, profondamente radicato nel suo distretto natale di Karimnagar,
dirigendo molte lotte. Ebbe ruolo chiave nel movimento contadino comunemente
noto come 'Jagityal Jaitrayatra' (il marzo vittorioso di Jagityal). In breve
tempo, dai distretti si Karimnagar e Adilabad, il movimento si diffuse in
tutto il Nord Telangana. Mentre mobilitava i contadini nella lotta
anti-feudale, si adoperò molto per attrarre studenti, scrittori,
intellettuali, operai ... tutte le classi oppresse e i settori del popolo,
nel fiume di movimento rivoluzionario. In questa fase, lavorò prima come
organizzatore di partito, poi come segretario del comitato del distretto e
infine fu eletto segretario del Comitato dello stato dell’Andhra Pradesh,
conquistandosi il riconoscimento del popolo e delle file del partito. Dal
1986 ha giocato un ruolo cruciale nello sviluppo e l'espansione del
movimento rivoluzionario nelle regioni centrale, orientale e settentrionale
dell'India. In particolare concentrò la sua azione nel Dandakaranya, per
otto anni, e nel Bengala Occidentale, per diciotto anni. Dal 1993 fino al
suo ultimo giorno ha lavorato come membro del Comitato Centrale, poi dell’Ufficio
Politico, con la responsabilità degli Uffici Regionali del Nord e dell’Est.
Diede un contribuito notevolmente in molte sfere del partito, formazione
politica, riviste, propaganda e spiccava come uomo dai molti talenti. Ha
giocato un ruolo di primo piano nell’arricchire i documenti di partito e
nello sviluppo della linea e pratica politico-militare del partito. Ha
rappresentato il CC in incontri e riunioni bilaterali con diverse
organizzazioni di liberazione nazionale e forze maoiste dell’Asia
meridionale. Si adoperò molto per unire gruppi e individui
marxisti-leninisti, divisi e dispersi dopo la sconfitta di Naxalbari e in
particolare per raggiungere l'unità delle organizzazioni ML e MCC che dopo
Naxalbari proseguirono per strade separate. Per tutto ciò il suo ruolo
rimanrrà impresso per sempre nella storia della rivoluzione indiana.
Se a fine anni 70, il compagno Koteswarlu giocò un ruolo cruciale nel
movimento contadino di Jagityal, primi anni del 21 ° secolo è stato l’artefice
dell’importante rivolta popolare di Lalgarh. Era un dirigente esemplare, che
non abbandonava mai il popolo e i quadri del partito, mantenendosi saldo,
con coraggio e iniziativa, nei tanti flussi e riflussi del movimento
rivoluzionario indiano. Era un organizzatore intraprendente, un comandante
di guerra e una guida che impartiva amore e cura. Fin dall'inizio, la sua
sola presenza si è rivelata un osso duro per il nemico e il compagno uscì
vittorioso da diversi attacchi e tentativi di ucciderlo. Era un guerriero
instancabile che ha combattuto incessantemente e senza compromessi, senza
perdere mai un’occasione per attaccare politicamente e militarmente il
nemico. È per questo che la cricca al potere di questo paese,
Sonia-Manmohan-Chidambaram-Pranab-Jairam in collusione con il primo ministro
del Bengala Occidentale Mamata Banerjee lo hanno assassinato nel modo più
crudele. I segni di brutali torture sul suo cadavere mostrano la natura
fascista del nemico, la sua codardia e la sua sconfitta. Ha sopportata tutte
le inumane torture nelle mani del nemico e ne è uscito vittorioso anche di
fronte alla morte. Il rosso della bandiera internazionale dei proletari si è
fatto più profondo, col suo sangue versato nella giungla di Mahal.
Con l'assassinio del compagno Koteswarlu, alias Kishenji, il movimento
rivoluzionario indiano ha perso un grande dirigente. Questa è una perdita
enorme per il nostro partito. Da diversi anni il nostro partito continua a
perdere forze di direzione principali e in queste circostanze tali perdite
non possono essere evitate. Ma  il nostro partito combatterà con fermezza
per far avanzare la rivoluzione indiana sulla via della vittoria, superando
queste perdite. Le classi sfruttatrici dominanti non riusciranno mai a
comprendere la verità che il popolo e i movimenti popolari generano
centinaia, migliaia di dirigenti come Koteswarlu e Azad e continuano a
sognare ad occhi aperti di poter sopprimere i movimenti uccidendone i
leader. Finché ci saranno sfruttamento e repressione, il popolo continuerà a
ribellarsi. Dirigenti come Koteswarlu continueranno a emergere. Ecco perché
le grandi lotte, il sacrificio e l’ideale affermato da migliaia di eroici
martiri servono da ispirazione.
Il nostro Comitato centrale rende il suo rosso omaggio e piega il capo di
fronte al grande martire compagno Koteswarlu. Il nostro CC esprime profondo
vicinanza alla madre Madhuramma, che pur immersa in un immenso dolore, sta
chiamando il popolo a seguire le orme del suo figlio, e agli altri membri
famigliari e amici del compagno Koteswarlu. Il nostro Comitato Centrale
chiama tutto il partito, l’EGPL, gli attivisti delle organizzazioni di massa
e le masse rivoluzionarie colpite da profondo dolore e angoscia per il
brutale assassinio del compagno Koteswarlu, a superare il lutto e di
intensificare la guerra popolare. Il nostro CC chiama i giovani a unirsi
numerosi al nostro partito e all’EGPL per avanzare sule orme del compagno
Kotanna e realizzare i sogni che accarezzava. Il nostro partito rivolge il
suo saluto rivoluzionario a tutti i democratici e simpatizzanti
rivoluzionari che hanno accompagnato la salma del compagno Koteswarlu dal
West Bengala a Peddapalli e a tutta la gente che ha partecipato in massa al
corteo funebre per rendere l'ultimo saluto al leader caduto, sfidando i
tanti divieti dei governi e l’accerchiamento e delle forze di polizia.
Esprimiamo umilmente il nostro grazie alle tante organizzazioni di massa,
organizzazioni per i diritti civili, partiti rivoluzionari, democratici,
scrittori, giornalisti, amici dei media, artisti e militanti della lotta per
un Telangana separato, che hanno condannato il brutale assassinio del
compagno Kishenji. Il nostro saluto rossi va a tutti quegli scrittori e
intellettuali che hanno scritto articoli e rapporti che condannano in modo
inequivocabile questo assassinio. Il nostro CC esprime il suo saluto
rivoluzionario a tutti i partiti rivoluzionari e organizzazioni democratiche
dei diversi paesi che hanno condannato l'assassinio del compagno Kishenji e
la guerra scatenata dal governo indiano contro il suo popolo e hanno inviato
messaggi di condoglianze al nostro partito.
Il nostro CC si impegna ancora una volta, a nome di tutto il partito, dell’EGPL,
delle organizzazioni di massa rivoluzionarie e delle masse rivoluzionarie
dell'India, ad avanzare superando tutti gli ostacoli sulla via della
realizzazione della Rivoluzione di Nuova Democrazia in India, con
l'obiettivo di realizzare il socialismo e il comunismo e a perseguire gli
obiettivi non realizzati delle migliaia di martiri, tra cui il compagno
Kishenji, fino al loro compimento. Assicuriamo alle masse oppresse
dell'India e del mondo intero che non avremo pace finché feudalesimo, la
borghesia comprador burocratica e l'imperialismo non saranno sottoterra e
non sarà messa fine a ogni tipo di reazionari.


Viva il Compagno Kishenji!
Viva il Marxismo-Leninismo-Maoismo!
Via l’Internazionalismo Proletario!

(Abhay)
portavoce,
Comitato Centrale,
PCI (Maoista)



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