[Redditolavoro] Fw: Basta con le morti di braccianti

cobasta cobasta at libero.it
Sun Jan 15 12:43:01 CET 2012


lo slai cobas per il sindacato di classe di taranto che sta notevolmente 
ampliando il suo raggio d'azione e presenza
anche nell'area toccata dal bracciantato agricolo da tempo ha sollecitato le 
istituzioni locali a una azione di salvaguardia della vita dei braccianti e
in particolare delle braccianti, che sono molte in questa zona di affrontare 
in maniera più operativa e radicale  il problema del caporalato e
quello legato al trasporto in particolare-- stiamo verificando la 
possibilità di esportare in zona l'impegno molto parziale, ma comunque utile 
strappato dai braccianti immigrati di nardò con la grande lotta di questa 
estate  slai cobas per il sindacato di classe taranto cobasta at libero.it 
347-5301704

Un'altra bracciante è morta in Provincia di Taranto, mentre andava al lavoro
nelle prime ore del mattino, altri 5 sono feriti gravemente.
Sono entrate in collisione una Opel Astra e il pullmino che trasportava le
braccianti agricole.
Lei si chiamava Maria Giuseppe Rusciani, avrebbe compiuto 60 anni il 30
gennaio prossimo, era partita da Terranova del Pollino (Potenza) per andare
a lavorare nelle campagne di Massafra in provincia di Taranto, che vuol dire
decine e decine di chilometri, fatti quando è ancora buio al mattino, spesso
a forte velocità per arrivare presto sul posto di lavoro, perchè bisogna
produrre, e aziende e spesso i caporali, devono fare utili sul tempo di
lavoro delle braccianti.
Il 31 agosto di quest'anno altre braccianti sono morte nello stesso modo e
nella stessa zona.
Ma da allora nulla è cambiato per garantire la sicurezza delle lavoratrici.
SI TRATTA DI MORTI PER IL LAVORO, ANCHE QUESTE SONO MORTI ANNUNCIATE!

Si può dire che le braccianti hanno visibilità solo quando muoiono. Nessuno
parla di cosa significa alzarsi alle 2/3 di notte, farsi chilometri in
pulmini a volte ammassate; nessuno parla di cosa vuol dire lavorare per 10,
a volte anche 12 ore nei periodi di raccolta, e poi rifare chilometri e
tornare a casa solo per mangiare, fare servizi e andare a letto per
rialzarsi alle 3; nessuno parla della miseria che spesso ricevono al giorno
le lavoratrici, anche se sul contratto può star scritto un'altra
retribuzione; nessuno parla di un lavoro a volte fatto sotto pressioni,
ricatti di molestie sessuali, del padrone o del caporale; nessuno parla di
come si invecchia rapidamente in campagna, della salute messa a rischio per
dover respirare, toccare prodotti tossici; nessuno parla di un lavoro che è
super precario, che può durare giornate in un anno e che non è mai certo.

Per questo, in autunno, vi è stata una forte e prolungata protesta, in
provincia di Taranto di 35 donne braccianti a cui la loro azienda, la
Geagri, non aveva rinnovato il contratto di lavoro a tempo determinato,
sostituendole con lavoratori interinali reclutati da un'agenzia.
Agguerrite, unite e compatte, le braccianti, hanno fatto presidi continui,
per giorni e giorni, anche di notte, davanti al cancello dell'azienda,
impedendo l'accesso ai mezzi di carico e scarico delle merci e ai nuovi
lavoratori.

ANCHE CONTRO LE STRAGI DELLE BRACCIANTI, NON SERVONO LE LACRIME DI
COCCODRILLO CHE DURANO IL TEMPO DI DUE GIORNI, MA SERVE L'UNITA' E LA LOTTA
DELLE DONNE.

PER QUESTO LE LAVORATRICI, LE DISOCCUPATE DELLO SLAI COBAS PER IL SINDACATO
DI CLASSE DI TARANTO ORGANIZZANO UNO SPORTELLO CON IL NUMERO DI TELEFONO
(3451616390 - CONCETTA).

Lavoratrici, Disoccupate Slai cobas per il sindacato di classe
Taranto 15.1.12

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