[Redditolavoro] operai Miroglio: lotta e chiarezza
CobasSindacatodiClasse
cobasta at libero.it
Sun Jan 15 09:51:28 CET 2012
Ieri, 14 gennaio, è scaduto il periodo della procedura di mobilità richiesta
dal gruppo Miroglio e per i 225 operai e operaie degli stabilimenti di
Ginosa, Laterza (TA) si apre la concreta prospettiva della mobilità.
L'ultima risposta verrà martedì 17 gennaio da un incontro al Ministero del
Lavoro dove le OO.SS chiederanno una proroga della cassintegrazione.
Venerdì 13 vi è stata una assemblea, molto partecipata, in nuno degli
stabilimenti, dove vi sono del presidi degli operai, che si è conclusa con
la decisione che se il 17 gennaio, Miroglio non dovesse ratificare l'impegno
assunto al Ministero dello Sviluppo economico il 22 dicembre di revocare la
mobilità, si passa alla protesta, compreso un'andata in massa ad Alba, sede
principale del gruppo.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe di Taranto, nel ribadire la sua
solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici della Miroglio, dopo il 17, se
non emergono soluzioni accettabili a tutela del posto di lavoro e del
salario, sarà a Ginosa per incontrare gli operai e sostenere la protesta e
proporre iniziative di lotta.
Ma su tutta la vicenda Miroglio occorre chiarezza e respingere ipocrisie.
Ricordiamo benissimo, e tutti dovrebbero ricordarsi, come 12 anni fa quando
scese Miroglio con l'atteggiamento e le pretese di un re/padrone, tutti -
sindacati confederali, partiti, istituzioni - gli stesero i tappeti d'oro,
in barba alle stesse leggi e normative contrattuali: Miroglio ottenne
autorizzazioni lampo per l'insediamento nel territorio, per lui la Regione e
le istituzioni locali cambiarono dalla sera alla mattina i terreni da
'agricoli' in 'edificabili', Miroglio potè fare assunzioni beneficiando di
tutte le agevolazioni contributive e fiscali possibili anche in deroga alle
norme esistenti; si fecero cerimonie, tagli di nastri con grandi sorrisi
nonostante padron Miroglio fin dal primo momento disse chiaro che o si
accettavano le sue condizioni di sottosalario, deroga ai diritti stabiliti
dai contratti nazionali o se ne andava.
I vertici di cgil, cisl, uil, che ora denunciano e protestano, allora
permisero che a pari lavoro gli operai di Taranto prendessero di meno degli
operai degli stabilimenti Miroglio del nord, permisero che le ore di
formazione delle assunzioni con contratti di Formazione/Lavoro non fossero
pagate (mai successo fino ad allora); e, invece di indignarsi, facevano i
servi ridenti alle batuttacce antifemminili di Miroglio che poteva
tranquillamente dire in assemblea sindacale che "...tanto per le donne 800
mila lire sono più che sufficienti".
TUTTO ERA, 12 ANNI FA, GIA' PREVISTO, LA FINE DI OGGI ERA NOTA E NOI LO
DENUNCIAMMO FIN DA ALLORA.
DOPO AVER SUCCHIATO TUTTO IL LAVORO E I PROFITTI DAGLI OPERAI, MIROGLIO
SBATTE LA PORTA E SE NE VA IN POSTI DOVE SPERA DI SFRUTTARE ANCORA MEGLIO LA
SITUAZIONE!
Ora, o coloro, partiti e rappresentanti istituzionali, che avevano riempito
i giornali con le loro dichiarazioni, tacciono; o, i dirigenti dei sindacati
confederali, fanno incontri per impedire i licenziamenti ma nessuno fa il
mea culpa per tutti questi anni - come, allora, continuare a fidarsi?
- I posti di lavoro e i redditi degli operai e operaie Miroglio devono
essere tutti difesi!
- Tutti sono corresponsabili e devono fare la loro parte per impedire questi
licenziamenti!
- Si tolgano a Miroglio tutti i soldi e le agevolazioni ottenuti in questi
anni, se non ritira i licenziamenti!
Slai Cobas per il sindacato di classe
Taranto 15.1.12 - v. Rintone, 22 - T7F 0994792086 - 3475301704 -
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