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Mon Feb 20 17:47:25 CET 2012


25 febbraio, 9 marzo, 31 marzo.
di Giorgio Cremaschi

Alberto Asor Rosa e altri intellettuali di sinistra italiani hanno più volte 
manifestato la loro soddisfazione per il prestigio che raccoglie Mario Monti 
quando va nelle sedi istituzionali estere, in contrasto con la vergogna 
provata per quando ci andava Berlusconi.
Noi, in realtà, sentiamo più forte vergogna per quello che Monti dice all'estero 
di noi. Infatti, il Presidente del Consiglio italiano ovunque ha spiegato 
che in Italia, a differenza della Grecia, le riforme sociali più dure 
passano senza particolari proteste. E purtroppo ha qualche ragione, ed è per 
questo che sentiamo maggiore vergogna. Quando Berlusconi si rendeva ridicolo 
con i governanti altrui, noi eravamo nelle piazze, non ci sentivamo 
coinvolti. Oggi che i greci vengono massacrati e che in tutta Europa cresce 
un grande movimento di lotta, fino al tranquillissimo Belgio, non possiamo 
che vergognarci quando Sarkozy o la Merkel dicono ai greci: "fate come gli 
italiani".
La controriforma delle pensioni che c'è stata in Italia ha stabilito il 
sistema più feroce d'Europa. Nessun paese sviluppato del Continente ha un'età 
pensionistica così alta, assieme a un sistema così iniquo, in particolare 
per le donne e i giovani. In Francia, al solo accenno di un progetto di 
questo genere esploderebbe il paese. Così pure gli annunci del ministro 
Fornero sulla cancellazione della cassa integrazione e dell'articolo 18 
preparano centinaia di migliaia di licenziamenti di massa. E per ora le 
trattative vanno avanti. Privatizzazioni e liberalizzazioni, distruzione di 
ciò che resta dei servizi sociali sono velocemente in arrivo, mentre la 
scuola di Profumo sta pienamente realizzando la riforma Gelmini. I migranti 
pagano la stessa vergognosa tangente sul permesso di soggiorno imposta dal 
governo Berlusconi.
Di fronte a tutto questo non c'è dubbio che la protesta sociale e civile del 
paese sia stata finora assolutamente inadeguata. Ed è pertanto giunto il 
momento di provare a smentire Monti, la sua sicurezza, la sua arroganza. 
Comincia finalmente un percorso di mobilitazione e lotta che speriamo possa, 
se ci lavoriamo seriamente, ricostruire in Italia quell'opposizione sociale 
e politica al governo Monti che è indispensabile per non veder precipitare 
il nostro paese in un regime liberista peggio di quello berlusconiano.
Si comincia il 25 febbraio, con la manifestazione del popolo della Valle 
Susa, in lotta contro il più vasto e devastante accordo bipartisan. In quell'opera 
inutile, ben più dannosa e costosa delle olimpiadi, si uniscono non solo 
centrosinistra e centrodestra, ma anche la Lega. In Piemonte, non c'è 
neppure la distinzione che c'è sul governo nazionale. Toccherà poi alla 
Fiom, il 9 marzo, scendere in piazza contro Marchionne e contro Monti, che 
traduce in politica di governo le scelte dell'amministratore delegato della 
Fiat. E poi, ma non sarà la fine, il 31 marzo ci troveremo a Milano, con la 
parola d'ordine "Occupiamo Piazza Affari", per costruire nella capitale 
finanziaria d'Italia una grande risposta politica e sociale a quel governo 
delle banche che, con Monti Merkel Sarkozy, sta distruggendo stato sociale e 
diritti in Europa. E' l'inizio della lotta, ma finalmente si delinea un 
percorso di mobilitazione che esce dalle secche degli indugi, delle 
incertezze, della confusione. Finalmente si parte, diamoci da fare, 
costruiamo il movimento contro Monti e la sua politica.

20.2.2012




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