[Redditolavoro] oltre 3000 in piazza a TA contro la visita dei ministri pro Riva

cobasta cobasta at libero.it
Fri Aug 17 15:48:53 CEST 2012


E' stata innanzitutto una grande assemblea popolare la risposta del 
'Comitato lavoratori cittadini liberi e pensanti' alla visita dei ministri 
Passera e Clini a Taranto, e alla "zona rossa" con cui lo Stato ha blindato 
questa visita.
Dal palco, con un improvvisato Apecar artigianale - a quello vero era 
vietato l'accesso - si sono susseguiti interventi di operai, lavoratori, 
cittadini, donne, che hanno denunciato la gravità degli effetti 
dell'inquinamento provocato dai padroni dell'Ilva alla salute e alla vita 
della gente, con il racconto di morti per tumori, di adulti e bambini, che 
hanno colpito famiglie del popolo e oggi alimenta la rivendicazione piena 
del diritto a non morire più, a non ammalarsi in forme così eclatanti in 
alcuni quartieri, a potersi curare; questa è l'anima effettiva del Comitato 
che ne amplia la partecipazione dopo ogni iniziativa e che si trasforma 
anche in un fenomeno di cittadini che prendono la parola per la prima volta 
in contesti così grandi. Ci sono  stati poi interventi che hanno denunciato 
come l'inquinamento abbia prodotto danni ad altri settori della vita 
economica e sociale della città, vedi i miticultori.
E' da qui che nasce il grido di ribellione e la volontà di lotta di numerosi 
cittadini che stanno partecipando alle iniziative. L'assemblea popolare ha 
dimostrato che questo grido deve essere raccolto e non si può soffocare con 
denunce e divieti, che vi è un risveglio della popolazione di Taranto e che 
tanti cittadini si stanno prendendo il diritto di parola e devono essere 
ascoltati.
Alcuni operai hanno denunciato il clima in fabbrica, dove l'azienda e i 
sindacati aziendalisti stanno promuovendo degli scioperi a difesa 
sostanzialmente di Riva e dell'azienda così com'è adesso. Alcuni operai 
hanno preso coscienza anche attraverso questo movimento della gravità del 
problema dell'inquinamento fuori dalla fabbrica e sono divenuti assai 
sensibili e vogliono che questa situazione venga affrontata realmente.
Altri interventi hanno solidarizzato e invitato a solidarizzare - invito 
raccolto - con la Magistratura e il giud. Todisco che con la sua inchiesta 
ha messo realmente a nudo il problema cominciando a colpire i responsabili, 
padron Riva, Emilio e Nicola, come il dirigente Capogrosso, sono ancora ai 
domiciliari, e l'ordinanza impone perentoriamente interventi per mettere 
fine alle violazioni.
L'assemblea si è svolta costantemente in un clima di partecipazione, di 
applausi, di slogan - molti mutuati dallo stadio vista la presenza di una 
forte componente ultras. L'assemblea ha denunciato le istituzioni, dal 
sindaco Stefano, a Florido, a Vendola, come silenti e complici delle 
violazioni in materia di sicurezza e ambiente dell'Ilva, peraltro ora al 
centro anche di un'inchiesta di corruzione che tocca politici, funzionari, 
sindacalisti, ecc.
Dopo l'assemblea popolare la spinta dei partecipanti è stata verso un corteo 
che violasse la "zona rossa" e portasse fin sotto la prefettura la protesta, 
là dove i ministri erano intanto giunti. E un corteo è partito e ha fatto, 
ingrossandosi, il breve pezzo che va da p.zza Immacolata a p.zza Della 
Vittoria. Qui ha trovato la barriera del massiccio spiegamento della polizia 
e la scelta del Comitato, che ha messo su allo scopo anche un 'servizio 
d'ordine', è stata di fermare lì la protesta, scelta accettata a fatica da 
una parte dei manifestanti.

Ma a Taranto oggi vi è stata anche un'altra manifestazione, centinaia di 
operai hanno partecipato allo sciopero e al blocco promosso da Fim e Uilm, 
ma in realtà voluto dall'azienda che ha visto i portavoci aziendali nelle 
fila operaie farla da padroni. Uno sciopero negativo che lo Slai cobas, con 
un volantinaggio di questa mattina, ha invitato a boicottare.

Nella piazza in cui si è radunato il Comitato è stato presente lo Slai cobas 
per il sindacato di classe, con rappresentanti di operai Ilva, precari, 
disoccupati, prima di tutto per effetto di un divieto che ha negato allo 
Slai cobas la possibilità di tenere un presidio sotto la prefettura per 
esprimere direttamente la protesta contro la visita dei Ministri - la 
questura ha costretto tutti a manifestare solo in p.zza Immacolata.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe aveva striscioni ben chiari: 
"Contro padron Riva e lo Stato dei padroni, difendiamo con la lotta la 
salute e il lavoro", "Per il lavoro e il salario garantito, uniti nella 
lotta operai e disoccupati" - che rappresentano la battaglia quotidiana 
fatta in Ilva e in città.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe non si trincea nell'anonimato e 
difende realmente lavoro e salute battendosi soprattutto in fabbrica contro 
Riva, non per la chiusura dell'Ilva ma per imporre con la lotta il suo 
effettivo, e controllato dagli stessi operai, risanamento e ponendo 
nell'unità tra operai e masse popolari la via per ottenere il massimo dei 
fondi, interventi immediati per la bonifica dei quartieri più colpiti e il 
rafforzamento delle strutture per la tutela della salute.
Lo Slai cobas si batte perchè tutto il movimento assuma questa linea e per 
questo ha rivolto la sua iniziativa e le sue parole d'ordini anche alla 
massa di partecipanti all'iniziativa del Comitato. Questo non sta bene a chi 
invece vuole la chiusura dell'Ilva e vede in questo la soluzione e 
contrappone la lotta per la salute alla lotta per il lavoro in Ilva. Una 
posizione dannosa agli operai e alle masse popolari e controproducente 
rispetto agli obiettivi che ci si pone.

Ma naturalmente la questione principale resta la mobilitazione autonoma da 
padroni, governo e sindacati confederali degli operai dell'Ilva e 
dell'indotto, arma indispensabile per vincere in fabbrica e in città.
La mobilitazione deve continuare e da parte nostra noi lavoriamo per uno 
sciopero e un'assemblea autonoma degli operai Ilva, così come va raccolto, 
oltre l'attività del Comitato, l'appello a formare comitati popolari nei 
quartiere ed altri strumenti di organizzazione necessari ad una battaglia 
così grande e nello stesso tempo difficile e complessa.

SLAI COBAS per il sindacato di classe
17.8.12 



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