[Redditolavoro] Fw: May 1st international extraordinary declaration

procomta ro.red at libero.it
Mon Apr 30 08:46:10 CEST 2012


riteniamo utile far conoscere questa dichiarazione internazionale per il 
primo maggio
proletari comunisti










1 maggio 2012 - Per uscire dalla crisi del capitalismo
la rivoluzione proletaria è l'unica soluzione!


"Il sistema borghese è diventato troppo stretto per contenere le ricchezze 
da esso create. - In che modo la borghesia supera le sue crisi? Da un lato, 
distruggendo con la violenza una massa di forze produttive; dall’altro, 
conquistando nuovi mercati e sfruttando ancora più a fondo le  precedenti. A 
cosa conduce questo? A preparare crisi più generali e più temibili e 
riducendo i mezzi per prevenirle. Le armi che la borghesia ha usato per 
distruggere il feudalesimo si ritorcono oggi contro la borghesia stessa.
Ma la borghesia non ha solo forgiato le armi che la porteranno alla morte, 
ha prodotto anche gli uomini che impugneranno quelle armi, la moderna classe 
operaia, i proletari."
Karl Marx e Friedrich Engels, Manifesto del partito comunista, 1847

165 anni dopo la sua prima pubblicazione, questa citazione oggi acquista il 
suo pieno senso. Essa ci permette di capire la situazione nella quale si 
trovano il proletariato e in maniera più ampia gli strati popolari in tutti 
i paesi, indipendentemente dal tipo governo,una dittatura dissimulata, sia 
una democrazia borghese o una dittatura brutale.
La borghesia imperialista ricerca il massimo tasso di profitto e usa la 
crisi per ristrutturare il sistema di produzione a questo scopo. All’interno 
di ciò, le classi dominanti nei paesi oppressi cercano di mantenere e se 
possibile di aumentare la loro quota di surplus. Tali ristrutturazioni 
colpiscono tutti i paesi sia laddove sono delocalizzate le industrie e 
questo per la classe operaia e le masse popolari significano: chiusura degli 
impianti, tagli salariali, disoccupazione, debito, povertà, ecc. Sia laddove 
si installano le nuove fabbriche,  e qui ristrutturazione significa: 
appropriazione di terre, espropriazione degli agricoltori locali, 
sfruttamento frenetico, salari da fame, distruzione dell'ambiente, ecc.
Le classi dominanti usano l'apparato dello Stato per reprimere le lotte e 
impedire al proletariato e alle masse di rivoltarsi e di organizzarsi per la 
rivoluzione.
Ovunque lo Stato è sempre più uno stato di polizia, che mette la popolazione 
sotto sorveglianza, la blocca, la reprime.
Che sia di "sinistra" o di destra, nessuna frangia della borghesia è in 
grado di risolvere la crisi. La persistenza della crisi sta spianand  il 
passo al moderno fascismo che avanza in modo mascherato e si costruisce 
passo dopo passo usando la demagogia populista, che si appoggia alla crisi 
economica per avanzare. Via via esso mostra il suo vero volto pe rdifendere 
nella maniera più aggressiva gli interessi del capitale . Inoltre, la 
concorrenza tra i diversi blocchi monopolisti solleva la questione della 
spartizione dei mercati e quindi in prospettiva di nuove guerre.
La natura di classe dello Stato è la questione centrale. La forma che assume 
è solo una questione legata alle circostanze. Lo scopo dello stato è quello 
chiaramente di servire gli interessi della classe dominante, vale a dire, 
oggi della borghesia imperialista e/o della borghesia compradora-burocratica 
e dei latifondisti nei paesi oppressi - e cioè di una infima minoranza 
rispetto alla stragrande maggioranza degli uomini, delle donne e dei bambini 
sfruttati in tutto il mondo. Con la crisi, questo ruolo sta diventando più 
chiaro agli occhi delle masse. La questione centrale di ogni rivoluzione è 
dunque quella di distruggere "da cima a fondo" l'apparato statale e, 
successivamente, di costruire sulle sue rovine un nuovo stato, radicalmente 
diverso, con l'obiettivo di costruire il socialismo in direzione del 
comunismo.
In altre parole, l'unica risposta alla crisi è una rivoluzione!
Oggi, il proletariato e le masse popolari lottano e si rivoltano nei diversi 
paesi del mondo. Questa rivolta si esprime in modi diversi e assume forme 
differenti: scioperi generali, lotta contro il carovita, contro i 
licenziamenti, per l'occupazione, contro lo schiacciamento dei sindacati di 
classe, per il diritto alla terra, per difendere l'ambiente, per 
l'occupazione degli alloggi sfitti e delle terre, le ribellioni dei giovani 
contro la violenza della polizia e contro una vita senza lavoro e senza 
futuro,  la lotta delle donne, ecc.
Nei paesi arabi, dopo le rivolte senza direzione rivoluzionaria, le classi 
dominanti e l'imperialismo in nome della "democrazia", stanno recuperando la 
situazione e continuano lo sfruttamento del popolo contrastando la 
continuazione del processo rivoluzionario. La protesta popolare è stata sia 
deviata dagli interventi imperialisti, dalle forze reazionarie, dai 
riformisti laici o religiosi, sia repressa nel sangue.
Nei paesi oppressi del mondo arabo, così come in tutti i paesi coloniali e 
semicoloniali, è diventato sempre più importante sviluppare la rivoluzione 
di nuova democrazia, come parte della rivoluzione socialista.
Il movimento degli indignati e quello "Occupy" nei paesi imperialisti è il 
riflesso delle massiccia esasperazione della popolazione, ma non mette in 
causa il sistema per distruggerlo.
Queste lotte proletarie, queste rivolte non sono rivoluzionarie in sé, ma 
sono un primo passo nella presa di coscienza delle masse della necessità 
della rivoluzione. Ma è importante smascherare la via e l’illusione di un 
cambiamento pacifico, il sistema dell'alternanza, le elezioni truccate.
I comunisti di oggi, i maoisti, devono partecipare e gradualmente assumere 
un ruolo guida del movimento di lotta, costruendo la forza rivoluzionaria 
del proletariato sul piano ideologico, politico e organizzativo, vale a dire 
i tre strumenti indispensabili della rivoluzione: il Partito Comunista 
maoista, il Fronte Unito Rivoluzionario, la forza combattente delle masse, 
secondo le specifica situazione che esiste in ogni paese.
Bisogna lottare contro i riformisti, i revisionisti e gli opportunisti che 
portano avanti lotte e rivendicazioni con uno spirito conciliatorio nei 
sindacati e nelle organizzazioni di massa esistenti e offrono solo 
"soluzioni" nel quadro del sistema capitalista e imperialista, seminando 
l'illusione tra le masse che la via elettorale, la via pacifica, possa 
essere la via per il proletariato e le masse popolari per uscire dalla 
crisi.
Queste forze sono  un ostacolo allo sviluppo della lotta di classe, 
all'organizzazione della classe operaia e delle masse popolari per la 
rivoluzione.
 Nello stesso tempo le forze reazionarie  le differenze di origine, di 
religione e il razzismo, per dividere il proletariato, la classe operaia e 
le masse popolari al fine di mantenere il potere.
Ovunque nel mondo è necessario far conoscere e sostenere le guerre popolari, 
come punta avanzata della lotta contro l'imperialismo in crisi.
La guerra popolare in India guidata dal Partito Comunista dell'India maoista 
resiste con successo agli attacchi del nemico e riesce ad espandersi e 
avanzare. La guerra popolare si sviluppa nelle Filippine sotto la guida del 
Partito Comunista delle Filippine che si richiama al maoismo. In Perù la 
guerra popolare continua nonostante l'attuale corrente liquidazionista. In 
Turchia, la lotta rivoluzionaria guidata dai maoisti avanza in conformità 
con la strategia della guerra popolare.
In altri paesi, ci si sta preparando per nuove iniziative e nuovi 
avanzamenti.
Bisogna lottare, in un processo di sviluppo ineguale, per porre fine al 
sistema capitalistico su tutta la terra e costruire un nuovo mondo libero 
dallo sfruttamento, dall'oppressione dei popoli, dalle guerre assassine, per 
un mondo socialista e comunista.
Bisogna lavorare per ricostruire l'organizzazione internazionale dei 
comunisti nel mondo, sulla base del marxismo-leninismo-maoismo applicato 
alla concreta realtà di oggi, per sviluppare insieme la lotta per la 
rivoluzione e marciare verso un’Internazionale comunista di nuovo tipo.

Viva il 1° Maggio Internazionalista!
Viva l'internazionalismo proletario!




Partito Comunista dell’India (M-L) [Naxalbari]; Partito Comunista (maoista) 
di Afghanistan; Partito Comunista maoista – Francia, Partito Comunista 
maoista – Italia, Partito Comunista Maoista di Manipur - Partito Comunista 
Maoista – Turchia/Nord Kurdistan, Partito Comunista Rivoluzionario, Canada; 
Comitato di Lotta Popolare Manolo Bello, Galizia (Stato spagnolo); Comitato 
per la Fondazione del Partito Comunista (Maoista), Austria; 
Marxisti-leninisti-maoisti di Marocco; Movimento Comunista Maoista Tunisia, 
Organizzazione Comunista Maoista, Tunisia; Organizzazione degli Operai 
d'Afganistan (M-L-M), Revolutionary Praxis, Gran Bretagna; Servir le peuple, 
Occitania ( Stato francese)









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