[Redditolavoro] 15 ottobre - la discussione e la nostra posizione

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Fri Sep 30 08:43:13 CEST 2011


Verso il 15 ottobre."Solleviamoci!?"

Discussione animata e difficile sul percorso del corteo del 15 ottobre. Ma 
alla fine si è trovata la "quadra". Persistono divergenze sul segnale 
politico che deve mandare la manifestazione italiana. Il 15 ottobre sarà una 
giornata di mobilitazione internazionale contro la crisi e il massacro 
sociale scatenato dalle istituzioni finanziarie europee e dal governo unico 
delle banche.

L'ennesima riunione preparatoria per la giornata europea di mobilitazione 
del 15 ottobre, ha visto le molte componenti del coordinamento nato ad hoc, 
cercare in tutti in modi di trovare "la quadra". Un risultato che dopo 
l'ultima riunione e all'inizio di quella di ieri non appariva affatto 
scontato.

La discussione - ad un osservatore esterno - poteva sembrare meramente 
"tecnica" cioè il percorso del corteo, lo striscione di apertura, la 
conclusione. In realtà indicava e indica divaricazioni politiche sul segnale 
che la manifestazione nazionale del 15 ottobre deve mandare sia a chi 
scenderà in piazza sia ai responsabili del massacro sociale che in tutta 
Europa ed anche Italia si sta abbattendo su lavoratori, giovani, 
pensionati,migranti.

La discussione dei due gruppi di lavoro (manifestazione, comunicazione) è 
iniziata dopo le 11.00 ed è riuscita a concludersi solo a ridosso 
dell'inizio della riunione plenaria dopo un lungo botta e riposta e numerosi 
interventi che hanno talvolta allontanato la possibilità di giungere ad un 
appuntamento unitario e condiviso. Lo spettro di due manifestazioni si è 
affacciato neanche troppo velatamente in alcuni interventi. Il 
rappresentante dell'Usb è andato alla carica senza troppi preamboli mettendo 
in discussione che il corteo dovesse accuratamente evitare di transitare per 
il centro della capitale e si dirigesse verso piazza San Giovanni secondo i 
canoni della manifestazioni di massa ma un po' liturgiche. La proposta 
avanzata dall'Usb era che si concludesse invece nella centrale piazza del 
Popolo a ridosso dei palazzi del potere e annunciasse pubblicamente che la 
manifestazione non si concludeva la sera del 15 ottobre con un tradizionale 
comizio. "A New York manifestano sotto la Borsa di Wall Street mica a 
Central Park, in Grecia stanno in piazza Syntagma davanti al Parlamento" ha 
specificato. Insomma una manifestazione di lotta e non di rappresentazione 
che trova il suo punto di forza solo nel numero dei partecipanti.

Di avviso contrario alla proposta dell'Usb altre componenti del 
coordinamento (Action,Uniti contro la crisi, Cobas, Arci, Fiom, Uds) e 
consenso invece da parte di altre componenti come le reti dello Sciopero 
Precario, la rete Roma Bene Comune, Atenei in rivolta, la Rete dei 
Comunisti, che hanno insistito molto sul fatto che il passaggio del centro 
"politico ed economico" della capitale funzioni anche come avviso di 
garanzia - in qualche modo anche minaccioso - verso le misure antipopolari 
decise dal governo e dalle istituzioni europee, un nemico che alcuni 
definiscono ormai come il "governo unico delle banche" (con chiare allusioni 
al governo che sostituirà quello Berlusconi per fare una identica politica 
antipopolare). La discussione si è incastrata e contrapposta per parecchio 
tempo ed è sembrato a un certo punto che la rottura fosse inevitabile. Un 
paio di interventi hanno infine cercato di raccogliere tutte le osservazioni 
in campo e indicato la quadra possibile: il percorso del corteo verrà 
allungato e chiederà di transitare per il centro prima di arrivare a Piazza 
San Giovanni, arrivare ma non concludersi. Un concetto questo che è stato 
ribadito da diversi interventi preoccupati che la manifestazione del 15 
ottobre si riduca ad una tradizionale manifestazione di massa ma privata di 
ogni conflittualita contro il massacro sociale approntato dai poteri forti 
in Europa e in Italia.

Anche sullo striscione di apertura la discussione non è stata semplicissima. 
Il momento francamente più paradossale è stato quando si è inceppata sulla 
condivisione dello slogan ormai europeo lanciato dai movimenti greci "People 
of Europe rise up!" ma non sulla sua traduzione in italiano che significa 
testualmente "Popoli europei solleviamoci!". L'idea della sollevazione è 
apparsa forse un pò troppo inquietante che si volevano sostituire con un più 
rassicurante "Cambiare l'Italia, cambiare l'Europa", uno slogan che 
obiettivamente sarebbe metabolizzabile anche da Bersani e Bonanni.

La discussione si è conclusa con l'approvazione dello striscione d'apertura 
coerente in inglese e in italiano con l'indicazione apparsa sul Partenone 
"People of Europe rise up! Popoli europei solleviamoci!". La testa del 
corteo sarà unitaria e rappresentativa di tutte le componenti del 
coodinamento con l'esplicito invito a tenere alla larga bandiere di partito 
e organizzazione o I leader televisiviche ammucchiano di loro le telecamere 
e riducono il corteo ad uno sfondo anonimo nei contenuti.

Più difficile è stato trovare "la quadra" sulla gestione dell'arrivo della 
manifestazione in piazza San Giovanni che in molti non intendono vivere come 
conclusione del corteo e della mobilitazione del 15 ottobre. Molte le 
proposte sul tappeto (il coordinatore della discussione ne ha elencate 
almeno dieci diverse tra loro), ragione per cui il coordinamento si è 
riconvocato per discueterne martedi prossimo. Nel frattempo una delegazione 
andrà in Questura per discutere il percorso del corteo avendo ricevuto un 
mandato esplicito sulle opzioni da indicare. Il percorso di avvicinamento al 
15 ottobre è ormai avviato. C'è da augurarsi e da lavorare affinchè proceda 
come auspicato da tutti gli interventi. L'aspettativa è indubbiamente in 
crescita e il governo unico delle banche dovrà cominciare a tenerne conto.

Diffondi!

da: www.contropiano.org



lo slai cobas per il sindacato di classe -coordinamento nazionale
aderisce alla manifestazione nazionale del 15 ottobre ma fa appello
alla raccolta di uno spezzone classista, antagonista, rivoluzionario
dato che la piattaforma delle due aree dominanti
uniti contro la crisi e indignados-cobascobfederazzione ecc.
si muove su una piattaforma interclassista(bene comune), riformista al
servizio dei giochi elettorali della sinistra ex-parlamentare, e
sostenitrice delle solite passeggiate romane del sabato
occorre una altro fronte proletario e classista
occorre un'altra via di contrapposizione al governo berlusconi, a ogni
governo dei padroni targato PD e
alternativa a una sinistra massimalista a parole, riformista nei fatti

slai cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale
cobasta at libero.it





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