[Redditolavoro] Fw: ilva Operaio si ammala,l'Ilva pagherà azienda condannata al risarcimento
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Tue Sep 27 16:25:34 CEST 2011
ilva Operaio si ammala,l'Ilva pagherà azienda condannata al risarcimento
La sentenza del giudice del lavoro
Operaio si ammala,l'Ilva pagherà azienda condannata al risarcimento
Ad Antonio ANgelini saranno versati 198mila euro, dal 1975 al 2000 e' stato
esposto a sostanze tossiche
24 settembre 2011 - Vittorio ricapito
Fonte: Corriere del mezzogiorno - 24 settembre 2011
TARANTO - Per 25 anni ha lavorato nell'acciaieria tarantina, in contatto con
a sostanze tossiche e cancerogene. Quando ha scoperto di essersi ammalato
s'è
rivolto alla magistratura ed ha ottenuto un maxi-risarcimento per il danno
biologico subito. E' la storia di Antonio Angelini, operaio Italsider-Ilva
dal 1975 al 2000, impiegato presso il tubificio con la specifica di addetto
alla resinatura dei tubi. Secondo i medici s'è ammalato di epatopatia
cronica tossica per la prolungata esposizione a sostanze micidiali come
toluene ed apirolio: il primo è un idrocarburo aromatico che viene usato
come solvente mentre il secondo è il più famigerato Pcb (policlorobifenile),
vietato fin dagli anni '70, ma massicciamente utilizzato nei trasformatori
elettrici per il raffreddamento e la lubrificazione. In presenza di forte
calore sprigiona diossina nebulizzandosi nell'aria con effetto altamente
cancerogeno. Nell'uomo causa danni al fegato, alterazioni dei sistemi
endocrino e immunitario e cancro. Img15943 Ieri il giudice del Lavoro
Annamaria Lastella ha dato ragione all'operaio, riconoscendogli una
invalidità del 36 per cento e ha condannato l'Ilva ad un risarcimento di 198
mila euro, «un record per questo tipo di patologie, molto frequenti, che
solitamente vengono risarcite con cifre tre volte inferiori», spiega il suo
avvocato Stefania Pollicoro. Intanto un altro giudice, il gip Patrizia
Todisco ha ordinato l'imputazione coatta nei confronti di cinque fra
dirigenti e capi-reparto dell'Ilva per una denuncia di mobbing presentata da
un operaio per presunti maltrattamenti culminati con il licenziamento. Si
tratta di Francesco Forastiero, Guido Scarcella, Danilo Greco, Pietro Gatto
e Marcello Cordisco. Per loro il pm Raffaele Graziano invece aveva chiesto
l'archiviazione.
Daniele Donvito, difeso dall'avvocato Eligio Curci, racconta di essere
diventato un operaio scomodo. Era uno di quelli sempre pronti a segnalare
ogni inosservanza delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. Per
questo, nel giro degli ultimi cinque anni prima del suo licenziamento,
sostiene di aver subìto atteggiamenti vessatori persecutori e ritorsivi da
parte dei suoi superiori, finalizzati ad isolarlo. Tesi questa che ha
trovato riscontro anche nelle indagini degli ispettori del Lavoro. Secondo
la denuncia, l'operaio era stato costretto ad una inoperosità forzata, e nel
contempo veniva additato davanti ai colleghi come uno scansafatiche. Nel
maggio del 2008, con una serie di contestazioni disciplinari è stato messo
all'angolo fino al licenziamento per insubordinazione al superiore
gerarchico.
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