[Redditolavoro] 6 settembre: in lotta contro il governo e la manovra

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Wed Sep 7 10:32:39 CEST 2011


Questa mattina, 6 settembre, nel contesto dello sciopero generale indetto 
dalla Cgil e dai sindacati di base  i lavoratori e i precari dello Slai Cobas 
per il sindacato 
di classe hanno manifestato contro la manovra del governo (che tra l'altro 
prevede pesanti tagli per 6 miliardi di euro alle risorse per il sociale 
destinate agli Enti Locali) prima davanti al palazzo della Provincia in Via 
Roma, 
"assediandolo" e minacciando apertamente con il megafono di occuparlo quanto 
prima; la polizia presente a difesa del palazzo ha immediatamente chiuso i 
cancelli nel tentativo di impedire l'accesso, ma la forte protesta e la 
minaccia di invasione hanno fatto sì che i dirigenti della provincia 
invitassero i precari, subito dopo il passaggio del corteo dei sindacati di 
base, al tavolo di discussione.

Sono stati esposti durante tutta la manifestazione diversi striscioni tra 
cui 
uno con su scritto "Contro la manovra lacrime e sangue, rivolta operaia e 
sociale"; lanciati diversi slogan tra lo sventolio delle bandiere "Manovra 
del 
governo, manovra dei padroni, governo Berlusconi ti cacceremo fuori", 
"Vogliamo 
diritti, vogliamo lavorare, qui ci vuole la rivolta popolare" , "L'art.18 
non 
si tocca lo difenderemo con la lotta"…

Durante tutta la protesta è stata fatta una assemblea aperta con la denuncia 
delle malefatte del governo più delinquente della storia d'Italia, denuncia 
del 
cuore della manovra, che nella sostanza è fatta di tagli ai salari e ai 
diritti 
dei lavoratori e delle masse popolari in generale con l'aggiunta, all'ultimo 
minuto del tentativo di cancellare l'articolo 18 dello statuto dei 
lavoratori, 
contro il presidente della Repubblica Napolitano che nei prossimi giorni sarà 
a 
Palermo per una "visita istituzionale" dicendo che invece che pressare il 
governo per una manovra più urgente fregandosene di chi realmente ne pagherà 
le 
conseguenze, dovrebbe "spendere il suo prestigio" per cacciare via un 
presidente del consiglio che dice che l'Italia è un paese di m., ecc.

Forte appello alla necessità di una lotta generale che sia come si leggeva 
dal 
volantino diffuso "…autonoma dalle strumentalizzazioni di sindacati 
confederali 
e della falsa opposizione parlamentare, una lotta prolungata che non si 
fermi 
fino a risultati concreti con forme incisive e inaspettate, che diano 
effettivi 
colpi a governo e amministrazioni, che assedino le sedi istituzionali, i 
partiti e i parlamentari, a livello locale come a Roma…".
Spikeraggio che si è ulteriormente intensificato al passaggio del corteo dei 
sindacati di base e centri sociali; c'è stato un lancio di slogan comuni e 
solidarietà reciproca 
alle diverse lotte rappresentate dai vari striscioni.

Dopo l'incontro con i dirigenti della Provincia la manifestazione è 
proseguita 
davanti la Prefettura sia per continuare in questa giornata il presidio dei 
palazzi istituzionali, sia dare forza e solidarietà ai precari già presenti 
(precari della scuola che quest'anno hanno subito tagli pesantissimi ai 
posti 
di lavoro e sono di fatto disoccupati), sia per tenere sotto pressione la 
Prefettura anche in questa giornata di sciopero generale per i tavoli aperti 
sulle nostre varie vertenze in corso.

Anche lì è stata denunciata la manovra e soprattutto il fatto che in 
Prefettura era in corso una lunga riunione per organizzare la "visita" di 
Napolitano. Questo punto è stato attaccato fortemente denunciando ancora una 
volta la funzione (scellerata) del Presidente. Dai dirigenti della Prefettura 
è 
arrivato l'invito ad una discussione più "serena", una disponibilità a 
risolvere le varie vertenze e addirittura un incontro urgente con il 
Prefetto 
in persona con i precari della scuola per l'indomani!

Durante la giornata sono stati fatti volantinaggi anche al concentramento 
finale del corteo, indetto dalla Cgil , a piazza Massimo durante il comizio di 
Landini/Fiom che ha fatto un appello alla partecipazione al presidio davanti al 
Senato a Roma.
Spiegazione ai lavoratori presenti della nostra posizione, mettendo in luce, 
soprattutto la diversa impostazione sui mezzi della lotta!

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lo sciopero del 6 settembre della cgil e quello di una parte dei sindacati 
di base, che pure vanno fatti, non incidono sulla nostra posizione e azione

Poniamo con forza la necessità della massima autonomia e contrapposizione
ai partiti parlamentari, alle burocrazie e direzioni sindacali, compresa
quella della Cgil della Camusso, e la necessità dell'utilizzo di forme di
lotta che puntino al blocco effettivo di posti di lavoro, strade, città, con
assedio di luoghi istituzionali

COSTRUIAMO un'iniziativa di questo genere a partire da una mobilitazione il 
giorno 13 SETTEMBRE

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Lo Slai cobas per il sindacato di classe  è già mobilitato nelle fabbriche,
tra i lavoratori del Pubblico Impiego, tra i settori dei disoccupati e dei
precari, nelle piazze, per una campagna di denuncia, informazione e di prime
iniziative di lotta contro la manovra governativa che scarica la crisi sui
lavoratori, precari, disoccupati, donne, masse popolari

Il governo Berlusconi ha varato un decreto con tagli salariali che sono 
arrivati a mettere in discussione le 13° per i lavoratori del Pubblico 
Impiego, 
attacco alle pensioni delle donne, blocco del TFR per due anni per gli 
statali, 
abolizione delle festività, comprese quelle intoccabili del 1° Maggio e del 
25 
aprile, più una massiccia serie di tasse e tagli che direttamente o 
indirettamente colpiscono i proletari e le masse popolari; sono quindi poi 
inserite l'attacco all'art. 18, con meno vincoli sui licenziamenti, alla 
contrattazione dando valore retroattivo erga omnes dei contratti in deroga, 
quindi con riconoscimento e traduzione in legge degli accordi Fiat di 
Pomigliano e Mirafiori che cancellano diritti,attaccano la malattia e la 
libertà di sciopero.

In un quadro di generale cancellazione dello Statuto dei lavoratori e di 
massima libertà ai padroni e massima precarietà dei lavoratori.

Questo è il cuore e la sostanza della manovra governativa, il resto si 
tratta 
di pura propaganda volta a salvaguardare privilegi dei sistema politico.

A fronte di questo attacco, i partiti di opposizione parlamentare si 
uniscono 
più o meno al governo, le organizzazioni sindacali con l'intesa del 28 
giugno 
avevano scelto già di fiancheggiare il governo nella crisi.

Per questo i proletari, i lavoratori, le lavoratrici, le masse popolari non 
hanno altra scelta che difendere con la lotta redditi, lavoro, diritti e 
condizioni di vita e di lavoro.

SLAI COBAS per il sindacato di classe
coordinamento nazionale
cobasta at libero.it



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