[Redditolavoro] no tav come un fiume in piena
procomta
ro.red at libero.it
Sun Oct 23 13:30:06 CEST 2011
Tav, primo confronto con la polizia /reti tagliate, manifestanti nei boschi
/
La testa del corteo fronteggia la polizia, una vecchietta taglia una rete,
mentre arrivano altre donne valsusine con le cesoie.
Lo slogan: "Le donne della Val Susa si danno da fare, sanno cucire ma anche
tagliare".
Diecimila persone - un migliaio per la questura, ventimila secondo un
portavoce del centro sociale Askatasuna - sono partite dal campo sportivo di
Giaglione verso le 11.30. Il corteo si è subito diviso in vari spezzoni:
anziani, donne e bambini sono stati invitati a proseguire verso il blocco
della polizia, altri si sono incamminati sul sentiero Monaci per entrare
nella "zona rossa". L'autostrada è stata chiusa a Rivoli. Fermati 14 giovani
con sciarpe e paracolpi
La testa del corteo sul sentiero Balcone sta fronteggiando la polizia.
Un'anziana ha tagliato simbolicamente la prima rete eretta a difesa del
blocco. Altre donne valsusine con le cesoie stanno per raggiungere la
recinzione che impedisce all'accesso alla val Clarea, mentre un gruppo di
altri manifestanti si è separato dal corteo al bivio delle Gorgie con
l'obiettivo di raggiungere la baita di Chiomonte passando attraverso i
sentieri. Le donne si avvicinano scandendo lo slogan: "Le donne della Val
Susa si danno da fare, sanno cucire ma anche tagliare". La manifestazione è
divisa in tre tronconi, tutti puntano per strade diverse ad arrivare alla
baita, sono a una mezz'ora di cammino.
A difesa della recinzione sono schierate le forze dell'ordine, disperse
anche tra le vigne per osservare i manifestanti che si dividono nei
sentieri, senza intervenire. Il viadotto Clarea e' pieno di mezzi di polizia
e carabinieri. Anche l'area del cantiere sottostante e' controllata da
centinaia di uomini. I manifestanti affacciati dal costone della montagna
invitano ironicamente gli uomini in divisa a "unirsi alla lotta e passare
dalla loro parte"
Durante il fronteggiamento alle reti gli altri manifestanti si stanno
disperdendo lungo i sentieri per aggirare il blocco.
Il corteo No Tav è partito alle 11.30 dal campo sportivo di Giaglione.
Secondo gli organizzatori, sono in marcia 10mila persone, "ma moltissime
devono ancora arrivare in valle e attualmente sono ferme ai posti di
blocco". Secondo i dati della Questura, alla partenza il corteo era composto
da 700 manifestanti, mentre altre 500 persone, per lo più donne e bambini,
erano ferme al campo sportivo e nella piazza di Giaglione. Un portavoce del
centro sociale Askatasuna parla di 20mila. La testa del corteo è già entrata
nella "zona rossa", ma non si registrano incidenti. La massa dei militanti
sta cominciando a dividersi in vari spezzoni per provare a entrare nella
"zona rossa": per il momento due sono i tronconi, i primi proseguono sul
sentiero balcone verso il presidio della polizia, un altro pezzo si è
incamminato sul sentiero Monaci per aggirare il blocco. Con entrambi gli
spezzoni ci sono gli avvocati del legal team. Le "istruzioni" al
megafono:"Ognuno fa come si sente. Chi vuole sale sulla montagna verso la
baita, chi vuole prende i sentieri successivi, altri possono proseguire fino
al blocco". Anziani, donne e bambini sono stati invitati a prendere il
sentiero più semplice per arrivare alla baita e scavalcare il blocco. Tutti
sono comunque determinati ad andare avanti.
L'autostrada Torino-Frejus è stata chiusa "a scopo precauzionale" a Rivoli.
Presidiate anche le due statali. E' una Val di Susa blindata. Un elicottero
sorvola l'area in cui dovra' passare la manifestazione.
Drappelli delle forze dell'ordine controllano auto sospette alla ricerca di
tutto ciò che potrebbe servire per un assalto violento: da questa mattina
419 sono stati gli identificati, 286 i veicoli controllati e tre persone
denunciate a piede libero. La cautela è massima dopo la guerriglia a Roma
una settimana fa. A Giaglione, dove sta per partire la marcia dei No Tav, la
situazione è tranquilla e nella notte non ci sono stati i temuti incidenti.
I primi gruppi di manifestanti sono già arrivati e si sono mischiati alle
televisioni e ai giornalisti accorsi in valle per seguire il corteo. Alcuni
gruppetti si sono staccati dalla piazza per "esplorare" i boschi circostanti
alla ricerca dei posti di polizia. Secondo il sindaco di Venaus, Nilo
Durbiano, "è difficile che le forze dell'ordine riescano a controllare un
afflusso di 30mila persone. Penso che la zona rossa potrà essere
attraversata e credo che il movimento riuscirà a controllare la situazione
con il proprio servizio d'ordine". A un banchetto No Tav, al campo sportivo
di Giaglione, sono in vendita anche tronchesine. Ce ne sono di vari tipi,
tra i 15 e i 30 euro. Al momento nessuno le ha comprate. Come sempre anche
un gazebo che vende magliette, foulard, cappelli guanti e bandiere No tav.
Tra i manifestanti sono comparse anche alcune grandi cesoie in compensato
con arrotolata una rete di plastica e tronchesi in cartongesso a
simboleggiare il taglio delle recinzioni del cantiere.
(23 ottobre 2011)
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