[Redditolavoro] la carezza del celerino

cybergodz cybergodz at ecn.org
Mon Oct 17 17:52:38 CEST 2011


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La carezza del celerino. Repubblica alla testa del movimento
Lunedì 17 Ottobre 2011 08:47

In queste ore tutti gli organizzatori che affermano "i black bloc ci 
hanno rubato la manifestazione" non farebbero male a dare un'occhiata a 
chi si è preso la testa del movimento. Già perchè settimane di 
"percorsi", riunioni, scazzi, mediazioni fatte e disfatte sulla 
composizione e sulla testa del corteo non hanno ovviamente impedito che 
Repubblica, al momento ritenuto opportuno, si prendesse il movimento.

E' bastato valutare, nel fine settimana, la redditività dell'affare. 
Stiamo scherzando? Proprio no. Un ala di movimento frammentata, rissosa 
e confusa che ha puntato tutte le sue carte identitarie sull'estraneità 
dei "violenti" dalla manifestazione adesso ha solo i media che la 
tengono in piedi. E che certificano il cattere civile, nonviolento e 
propositivo della manifestazione. Basta però un clic di mouse, che 
avverrà quando gli indignati saranno notizia vecchia o dovranno fare 
posto al processo su Sarah Scazzi, che la visibilità di questo
movimento è destinata a dissolversi.

Dopo la giornata di sabato dal punto di vista mediatico, quello che 
conta in politica altro che la testa del corteo, gli indignati sono una 
notizia minore. Piaccia o non piaccia in questi giorni le star non hanno 
la faccia perbene del collettivo che scrive a Napolitano, del creativo 
che vive a metà tra il mondo pubblicitario e i cortei post laurea, tutta 
roba che fa audience per il genere  pietistico "sono come noi ma non 
trovano lavoro".
Le star televisive, che per qualche giorno conteranno più di X-Factor, 
hanno felpe, cappucci, sono agili, veloci. Tv generaliste, satellitari, 
grande stampa.

Tutto quello che un precario perbene che crede nella mediazione di 
Napolitano per principio non avrà (giustamente) mai nella vita. Si 
tratta quindi per Repubblica di gestire una notizia oggi minore, gli 
indignati, prendendo di fatto la testa di un movimento messo nell'ombra, 
impaurito e confuso. Perchè le aspiranti star del venerdì possono finire 
nell'ombra il lunedì , i media sono impietosi, ma la gestione della loro 
caduta può comportare un certo profitto.
Perchè un giornale e un sito si riempiono anche con le notizie che, 
giocoforza, sono destinate a scendere in basso nella foliazione o nelle 
feature. Ma le notizie minori non è detto che non scatenino i creativi.

Primo punto della linea di Repubblica sul movimento: creare un'empatia 
tra poliziotti e manifestanti pacifici.
Ecco quindi l'effetto carezza del celerino. Recita Repubblica

"in questa sequenza gli occhi di un celerino incontrano quelli di una 
manifestante e teneramente la mano del poliziotto si poggia sul viso 
della ragazza quasi ad anticiparle un bacio".

Ecco la fotosequenza

Come si può vedere titolo e didascalia sono completamente inventate 
rispettoalle foto. Ma la linea è creare empatia tra indignati e forze 
dell'ordine. E, si sa, le forzature servono a far passare la linea. Il 
giornale di Ezio Mauro è alla testa di un movimento mica sorbole.

Secondo punto. Creare un recinto per reti e collettivi del movimento 
pacifico dove si dà loro visibilità in cambio della condanna ai violenti.
Ecco qua

E così il movimento è domato. Contenuti e visibilità per i grandi numeri 
li regola Repubblica. Empatia con i celerini e condanna infinita per i 
violenti. Al quotidiano di Ezio Mauro era andata male sabato. Aveva già 
preparato la candidatura di Mario Draghi come principale sponsor degli 
indignati. Sarebbe stato come candidare Gianni Agnelli alla guida dei 
metalmeccanici. Ma allora non funzionava certo, ora si. Basta vedere il 
lessico: in meno di cinque minuti Alemanno si è già impadronito del 
termine "indignato". Perchè è troppo generico. Puo' essere usato ma 
anche stravolto da tutti. Non crea egemonia ma è a rischio di 
infiltrazioni. E infatti Draghi, con il partito Repubblica, era pronto a 
scendere in campo per confondere i ruoli, neutralizzare le spinte di 
lotta, disperdere con la strategia del sorriso. Poi è successo quello 
che è successo e in poche ore Repubblica ha preso ugualmente il 
controllo del movimento.

Indignati, ma una forma di lotta contro Repubblica mai eh? C'è chi 
prende la testa del corteo saltando settimane di sfibranti riunioni e 
chi la testa di un movimento nel momento più difficile magari 
decidendolo davanti alla macchinetta del caffè.

(red) 17 ottobre 2011


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