[Redditolavoro] Fw: 15 ottobre -proletari comunisti
CobasSindacatodiClasse
cobasta at libero.it
Tue Oct 18 13:27:49 CEST 2011
lo slai cobas per il sindacato di classe si riconosce nei contenuti nel
comunicato che segue
e sospende a livello nazionale e locale ogni tipo di rapporto con il Cobas
confederazione auspicando che le attuali posizioni vengano rovesciate
slai cobas per il sindacato di classe
18 -10-2011
15 ottobre - è giusto ribellarsi ! Serve la rivolta
proletaria e popolare ! Unica soluzione la rivoluzione !
1° comunicato
Il 15 ottobre oltre 200.000 persone sono confluite a Roma per una grande
manifestazione, provenienti da posti di lavoro,scuole,quartieri di tutta
Italia
organizzati da tutte le forze che si oppongono al governo -non nel
parlamento
dove non c'è una reale opposizione - e allo scaricamento
della crisi sulla pelle delle masse popolari del nostro paese; tanti sono
venuti non organizzati.
La grande parte di essi è venuta a Roma per sviluppare il conflitto, per non
fare una altra sia pur partecipata e colorata, tradizionale e innocua
passeggiata romana, ma con la volontà, la voglia e la speranza di assediare
i
palazzi del potere, le banche, per colpire politicamente e socialmente i
responsabili della crisi, con la volontà, la voglia e la speranza di
incidere
realmente nella situazione politica sociale. Contro questa volontà, voglia e
esigenza una minoranza di 'indignati', pacifisti istituzionali, e
organizzazioni e dirigenti disobbedienti uniti per l'alternativa,Cobas
confederazione ecc hanno preteso il monopolio, imposto, agito perchè invece
la
manifestazione fosse tranquilla e ordinata
per ascoltare i loro comizi finali e i tradizionali concerti, in
sintonia con ciò che voleva l'opposizione parlamentare- che pure essi dicono
di
combattere - in sintonia con quella parte del capitale finanziario e
industriale che voleva utilizzare anche questa manifestazione di
'indignazione'
per favorire il ricambio di governo da Berlusconi puttaniere e sputtanato a
livello nazionale e internazionale a un più serio governo dei padroni; una
manifestazione in accordo con il
Ministero degli interni- con cui lavorando insieme i signori del comitato 15
ottobre, Bernocchi, Casarini- che consentiva a un percorso, volto a
depotenziare la manifestazione, questa era e stata una vera
strumentalizzazione
delle masse affluite a Roma, un cavalcare la tigre della grande
partecipazione;
da politicanti esperti volevano e hanno usato i livelli attuali di coscienza
di
una parte rilevante del corteo ai propri fini coscienti di riformisti,
politicanti, venditori di fumo e carriere personali ecc.
Era assolutamente necessario far saltare questo disegno, era necessario
ribellarsi in tutte le forme possibili al fallimento vero della
manifestazione,
che era la sua innocuità, il suo riflesso nel vuoto balbettio televisivo e
mediatico, cosi unanimemente accolto dalla borghesia e dai suoi mass media.
La ribellione organizzata e spontanea avvenuta sin dall'inizio, prima da
diverse centinaia di giovani studenti, proletari,precari, disoccupati, poi
di
diverse migliaia, ha visto l'immediata e pianificata reazione della polizia
in
assetto di guerra e con l'uso di sempre - da Genova ai No Tav - di mezzi
militari illegali per reprimere con blindati e caroselli che mettono a
rischio
l'incolumità e la vita di tanti manifestanti. E allora battaglia è stata,
una
grande battaglia, che ha messo in varie occasioni in
fuga le forze dell'ordine. Il blindato abbandonato dalla polizia, dato alle
fiamme, con la scritta
'Carlo Giuliani vive' è stata la straordinaria immagine e sostanza di questa
giornata. Ha unito questa ribellione alle ribellioni che hanno attraversato
e
attraversano l'Europa, hanno indicato netto e chiaro che ciò che serve è la
rivolta sociale; hanno animato lo spettro, temuto da tutti
borghesi,riformisti,
“vendi popoli” e arruffapopoli alla Casarini Bernocchi, lo spettro della
rivoluzione necessaria e possibile, unica soluzione se si vuole uscire dalla
crisi del capitale e dell'imperialismo.
Per questo non si può che essere parte dei ribelli, dalla parte dei ribelli
!
Certo tutti noi avremmo voluto e noi con le attuali poche forze disponibili
per
questo siamo andati a Roma, che effettivamente centomila persone marciassero
su
Palazzo Chigi e il Parlamento,- è questo voleva la maggioranza dei proletari
e
masse popolari italiane, sfidiamo tutti a dire il contrario - per dare un
senso
politico e un obiettivo di fase a questa battaglia; ma se questo non è
avvenuto, non è certo colpa, di chi questa Battaglia ha sostenuto, pagando
anche un prezzo di feriti, arresti, odiosa
e vile campagna fascista di criminalizzazione mediatica a cui si aggiungono
in
qualità di servi i pacifinti e i Casarini-Bernocchi; servi dei servi perchè
naturalmente non ci sono dubbi sul ruolo di servizio svolto da dirigenti
sindacali e dei partiti della sinistra ufficiale che sono da sempre e
quotidianamente dall'altra parte rispetto alle lotte vere, ai movimenti
veri,
alla ribellione giovanile, proletaria e popolare quando si esprime.
Certo avremmo preferito uno sviluppo della battaglia come quella condotta
prima
durante e dopo il 3 luglio, il movimento No Tav; ma sono altri che non hanno
svolto o non sono riusciti a svolgere la propria parte a Roma non certo i
ribelli.
Certo noi non siamo 'black block', noi siamo casomai 'red block' ma
innanzitutto proletari comunisti impegnati quotidianamente nella lotta di
classe che lavoriamo per costruire un partito rivoluzionario, un fronte
unito
rivoluzionario, un esercizio della forza della classe operaia, dei proletari
e
delle masse perchè pensiamo in tutta sincerità che solo così gli obiettivi
della ribellione si possono raggiungere, ma la ribellione non contraddice,
ma
alimenta questa necessità urgente di marciare su questa strada.
Ora la borghesia scatena la repressione,vuole approvare leggi speciali,
vuole
approfittare per vietare i cortei a partire da quello previsto degli operai
della fiat e della fincantieri del 21
ottobre, deviare
l'attenzione delle masse dalla crisi e concentrarlo su 'macchine bruciate,
impalcature bruciate di cittadini comuni'. Il governo Berlusconi,Bossi,
Romano,
Scilipoti, spalleggiato dal questurino
fascista Di Pietro - che torna alle origini- e dall'opposizione parlamentare
balbettante e al servizio del nuovo governo dei padroni in incubazione,
vuole
salvarsi dal discredito e crisi di legittimità, buttandola sullo stato di
polizia.
Bisogna con forza contrastare questa strada intrapresa e questo dovrebbe
essere
chiaro a tutti i tipi di opposizione a questo governo.Nel farlo bisogna far
leva sui proletari in lotta, il movimento degli
studenti, le masse precarie e disoccupate. Difendersi dalla repressione,
significa unire alla denuncia e alle buone ragioni dei ribelli,di cui siamo
e
ci sentiamo parte, alla lotta democratica e antifascista contro le leggi
speciali, l'offensiva delle lotte sociali.
La forza di argomenti di sempre sempre dei comunisti e dei
rivoluzionari:cos'è
una vetrina delle banche rotta rispetto alla rapina permanente che il
sistema
bancario e finanziario rappresenta sino alla crisi devastante di questi mesi
come espressione naturale del sistema del capitale ?
Chi dovrebbe andare in galera in questo paese banchieri e politicanti
corrotti o i giovani che si ribellano ? Come
si può uscire da tutto questo senza una rivolta proletaria e sociale che
rovesci questa classe dominante e apra la strada a una rivoluzione che ponga
il
potere nelle mani dei proletari e delle masse popolari ?
Serve a noi come a tutti lotta d'avanguardia e di massa, serve unità dei
comunisti per il partito rivoluzionario autentico, serve un fronte
rivoluzionario, serve un fronte proletario,ma questi strumenti servono per
sostenere ed essere ribelli coscienti, organizzati, non per riproporre le
strade vecchie che hanno portato ai miserabili di Roma, Bernocchi, Casarini
ecc.
Libertà con i compagni arrestati
Fronte unito contro la repressione e lo stato di polizia
La repressione non spegne ma alimenta la ribellione
La rivoluzione non è un pranzo di gala..
proletari comunisti - PCm Italia
18 ottobre 2011
----Messaggio originale----
Da: ro.red at libero.it
Data: 18-ott-2011 9.31
A: <<Undisclosed-Recipient:>, <>>
Ogg: 15 ottobre -proletari comunisti
leggere, diffondere, mettere dalle diverse sedi, da parte di tutti i
compagni anche individualmente
in indymedia nei blog, liste, facebook
mandare agli indirizzari
fare chiarezza al nostro interno, non mediare per conservare le forze e
puntare ad estendere
utilizzare nelle discussioni - lottare nei contenuti
nelle assemblee - distinguendo il taglio dalle assemblee operaie e
proletarie - da quelle di movimento, studentesche ecc
utilizzare anche dichiarazioni altrui utili
lottare e unire
rilanciare e partecipare a tutte le lotte possibili
non isolarsi, non civettare con l'esibizionismo 'blackblock' parlare sempre
e comunque di ribelli
si tratta di un comunicato a cui ne seguiranno altri
naturalmente chi ha altro da aggiungere e dire lo scriva, faccia altri
comunicati
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15 ottobre - è giusto ribellarsi ! serve la rivolta proletaria e popolare !
unica soluzione la rivoluzione !
1° comunicato
Il 15 ottobre oltre 200.000 persone sono confluite a Roma per una grande
manifestazione,provenienti da posti di lavoro,scuole,quartieri di tutta
Italia
organizzati da tutte le forze che si oppongono al governo -non nel
parlamento dove non c'è una reale opposizione - e allo scaricamento della
crisi sulla pelle delle masse popolari del nostro paese; tanti sono venuti
non organizzati.
La grande parte di essi è venuta a Roma per sviluppare il conflitto, per non
fare una altra sia pur partecipata e colorata, tradizionale e innocua
passeggiata romana, ma con la volontà, la voglia e la speranza di assediare
i palazzi del potere, le banche, per colpire politicamente e socialmente i
respondabili della crisi, con la volontà, la voglia e la speranza di
incidere realmente nella situazione politica sociale.
Contro questa volontà, voglia e esigenza una minoranza di 'indignati',
pacifisti istituzionali, e organizzazioni e dirigenti disobbedienti uniti
per l'alternativa,cobas confederazione ecc hanno preteso il monopolio,
imposto, agito perchè invece la manifestazione fosse tranquilla e ordinata
per ascoltare i loro comizi finali e i tradizionali concerti, in sintonia
con ciò che voleva l'opposizione parlamentare- che pure essi dicono di
combattere - in sintonia con iquella parte del capitale finanziario e
industriale che voleva utilizzare anche questa manifestazione di
'indignazione' per favorire il ricambio di governo da Berlusconi puttaniere
e sputtanato a livello nazionale e internazionale a un più serio governo dei
padroni; una manifestazione in accordo con il Ministero degli interni- con
cui lavorando insieme i signori del comitato 15 ottobre, bernocchi,
casarini- che consentiva a un percorso, volto a depotenziare la
manifestazione, questaera e stata una vera strumentalizzazione delle masse
affluite a Roma, un cavalcare la tigre della grande partecipazione; da
politicanti esperti volevano e hanno usato i livelli attuali di coscienza di
una parte rilevante del corteo ai propri fini coscienti di riformisti,
politicanti, venditori di fumo e carriere personali ecc.
Era assolutamente necessario far saltare questo disegno, era necessario
ribellarsi in tutte le forme possibili al fallimento vero della
manifestazione, che era la sua
innocuità, il suo riflesso nel vuoto balbettio televisivo e mediatico, cosi
unanimamente accolto dalla borghesia e dai suoi mass media.
La ribellione organizzata e spontanea avvenuta sin dall'inizio, prima da
diverse centinaia di giovani studenti, proletari,precari, disoccupati, poi
di diverse migliaia, ha visto l'immediata e pianificata reazione della
polizia in assetto di guerra e con l'uso di sempre - da genova ai no tav -
di mezzi militari illegali per reprimere con blindati e caroselli che
mettono a rischio l'incolumità e la vita di tanti manifestanti. E allora
battaglia è stata, una grande battaglia, che ha messo in varie occasioni in
fuga le forze dell'ordine.
Il blindato abbandonato dalla polizia, dato alle fiamme, con la scritta
'Carlo Giuliani vive' è stata la straordinaria immagine e sostanza di questa
giornata.
Ha unito questa ribellione alle ribellioni che hanno attraversato e
attraversano
l'Europa, hanno indicato netto e chiaro che ciò che serve è la rivolta
sociale; hanno animato lo spettro, temuto da tutti borghesi,riformisti,
vendipopoli e arruffapopoli alla casarini bernocchi, lo spettro della
rivoluzione necessaria e possibile, unica soluzione se si vuole uscire dalla
crisi del capitale e dell'imperialismo.
Per questo non si può che essere parte dei ribelli, dalla parte dei ribelli
!
Certo tutti noi avremmo voluto e noi con le attuali poche forze disponibili
per questo siamo andati a roma, che effettivamente centomila persone
marciassero su Palazzo Chigi e il Parlamento,- è questo voleva la
maggioranza dei proletari e masse popolari italiane, sfidiamo tutti a dire
il contrario - per dare un senso politico e un obiettivo di fase a questa
battaglia; ma se questo non è avvenuto, non è certo colpa, di chi questa
Battaglia ha sostenuto, pagando anche un prezzo di feriti, arresti, odiosa e
vile campagna fascista di criminalizzazzione mediatica a cui si aggiungono
in qualità di servi i pacifinti e i casarini-bernocchi; servi dei servi
perchè naturalmente non ci sono dubbi sul ruolo di servizio svolto da
dirigenti sindacali e dei partiti della sinistra ufficiale che sono da
sempre e quotidianamente dall'altra parte rispetto alle lotte vere, ai
movimenti veri, alla ribellione giovanile, proletaria e popolare quando si
esprime.
Certo avremmo preferito uno sviluppo della battaglia come quella condotta
prima durante e dopo il 3 luglio, il movimento No tav; ma sono altri che non
hanno svolto o non sono riusciti a svolgere la propria parte a Roma non
certo i ribelli.
Certo noi non siamo 'black block', noi siamo casomai 'red block' ma
innanzitutto proletari comunisti impegnati quotidianamente nella lotta di
classe che lavoriamo per costruire un partito rivoluzionario, un fronte
unito rivoluzionario, un esercizio della forza della classe operaia, dei
proletari e delle masse perchè pensiamo in tutta sincerità che solo così gli
obiettivi della ribellione si possono raggiungere, ma la ribellione non
contraddice, ma alimenta questa necessità urgente di marciare su questa
strada.
Ora la borghesia scatena la repressione,vuole approvare leggi speciali,
vuole approfittare per vietare i cortei a partire da quello previsto degli
operai della fiat e della fincantieri del 21 ottobre, deviare l'attenzione
delle masse dalla crisi e concentrarlo su 'macchine bruciate, impalcature
bruciate di cittadini comuni'.
Il governo Berlusconi,Bossi, Romano, Scilipoti, spalleggiato dal questurino
fascista Di Pietro - che torna alle origini- e dall'opposizione parlamentare
balbettante e al servizio del nuovo governo dei padroni in incubazione,
vuole salvarsi dal discredito e crisi di legittimità, buttandola sullo stato
di polizia.
Bisogna con forza contrastare questa strada intrapresa e questo dovrebbe
essere chiaro a tutti i tipi di opposizione a questo governo.
Nel farlo bisogna far leva sui proletari in lotta, il movimento degli
studenti, le masse precarie e disoccupate. Difendersi dalla repressione,
significa unire alla denuncia e alle buone ragioni dei ribelli,di cui siamo
e ci sentiamo parte, alla lotta democratica e antifascista contro le leggi
speciali, l'offensiva delle lotte sociali.
La forza di argomenti di sempre sempre dei comunisti e dei rivoluzionari:
cos'è una vetrina delle banche rotta rispetto alla rapina permanente che il
sistema bancario e finanziario rappresenta sino alla crisi devastante di
questi mesi come espressione naturale del sistema del capitale ?
Chi dovrebbe andare in galera in questo paese banchieri e politicanti
corrotti o i
giovani che si ribellano ?
Come si può uscire da tutto questo senza una rivolta proletaria e sociale
che rovesci questa classe dominante e apra la strada a una rivoluzione che
ponga il potere nelle mani dei proletari e delle masse popolari ?
Serve a noi come a tutti lotta d'avanguardia e di massa, serve unità dei
comunisti per il partito rivoluzionario autentico, serve un fronte
rivoluzionario, serve un fronte proletario,
ma questi strumenti servono per sostenere ed essere ribelli coscienti,
organizzati, non per riproporre le strade vecchie che hanno portato ai
miserabili di Roma, bernocchi, casarini
ecc.
libertà con i compagni arrestati
fronte unito contro la repressione e lo stato di polizia
la repressione non spegne ma alimenta la ribellione
la rivoluzione non è un pranzo di gala..
proletari comunisti - PCm Italia
18 ottobre 2011
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