[Redditolavoro] VOTIAMO NO ALLA PIATTAFORMA FIOM PER IL RINNOVO DEL CCNL

[CobasSindacatodiClasse]

VOTIAMO NO ALLA PIATTAFORMA FIOM PER IL RINNOVO DEL CCNL
METALMECCANICI
VOTO SU QUELLA CHE IN
DEMOCRAZIA E' SOLO UN'&DI PIATTAFORMA,
NON VOGLIAMO LIMITI AL
DIRITTO DI SCIOPERO, I
MPARIAMO DAI LAVORATORI DELLA LEAR!!
Lear Caivano: non passa il modello Pomigliano

Al referendum sull'accordo-quadro siglato da Fiom, Fim, Uilm e Fismic lo
scorso 21 settembre vince il no. Le tute blu Cgil si spaccano. Il segretario
nazionale Bellavita: sbagliata la firma di Fiom. L'azienda dovrebbe produrre
i sedili della Nuova Panda

Referenudm alla Lear: vince il 'no'

NAPOLI - Alla Lear di Caivano ha vinto il 'no': gli operai hanno bocciato
l'accordo-quadro siglato da Fiom, Fim, Uilm e Fismic, dello scorso 21
settembre. Lo stabilimento della multinazionale americana dell'automotive
dovrebbe produrre i sedili per la Nuova Panda di Pomigliano e i circa 120
dipendenti erano chiamati a scegliere se accettare l'accordo siglato dai tre
sindacati metalmeccanici maggiori. In una fabbrica dove le uniche
organizzazioni ad avere una rappresentanza sindacale sono lo Slai Cobas e la
Fiom non era difficile prevedere l'esito della consultazione. Ma va
registrato come la decisione di siglare l'accordo da parte di Fiom sia stato
nei giorni scorsi criticato da segretario nazionale delle tute blu Cgil
Sergio Belllavita.
SPACCATURA IN FIOM - L'accordo, ha sostenuto Bellavita, "rappresenta un
pericoloso scivolamento verso il modello Marchionne di Fabbrica Italia.
Seppure in forma diversa, nell'intesa di Caivano viene accolta la direzione
di fondo dell'intesa separata di Pomigliano". Il sindacalista ha bollato
come "sbagliata e non accettabile" la condivisione del'intesa da parte di
Fiom, chiedendone formalmente il ritiro. "Se così non sarà, si
aprirà una fase di crisi esplicita nella Fiom rispetto alla sua
tenuta sulle politiche contrattuali", è stata la sua conclusione.

L'ESULTANZA DELLO SLAI COBAS - "Altro che piano-Marchionne, è questo
referendum che farà scuola", esulta Vittorio Granillo del
coordinamento nazionale dello Slai Cobas. Non viene accettato, dunque,
l'accordo attuato al Vico di Pomiglianocon, con, tra l'altro, la riduzione
delle pause, la mensa spostata a fine turno, e la clausola di raffreddamento
di funzione antisciopero, oltre alle deroghe in materia di orario di lavoro,
straordinario e riposi compensativi. "Il nostro sindacato - commenta
Granillo - è stato il solo a chiedere un 'no' al referendum, e gli
operai hanno dato una lezione di democrazia rendendo più forti tutti
sie nelle fabbriche che nella società".

L'ACCORDO RESPINTO - Ecco alcune delle modifiche sulle quali gli operai sono
stati chiamati ad esprimersi, elencate da Bellavita: "Semplificazione
dell'accordistica preesistente con un possibile effetto di taglio pause;
orario di lavoro su 18 turni, in deroga a quanto previsto sui riposi dalla
legge 66 dell'aprile 2003 e dal Contratto nazionale dei metalmeccanici;
penalizzazione pesante delle ore di assenza – comprese quelle per i
congedi parentali previsti dalla legge 104 e per scioperi non proclamati
– attraverso un premio di presenza; aumento a 120 ore dello
straordinario comandato, in deroga a quanto previsto dal Contratto stesso;
possibile comando dello straordinario nelle mezze ore destinate alla
refezione, che vengono comunque spostate tutte a fine turno. In aggiunta a
ciò, sono state concordate procedure di raffreddamento del conflitto
non condivisibili, in quanto limitative del pieno esercizio del diritto di
sciopero e della sua efficacia. Infine, c'è una clausola di impegno
al rispetto dell'intesa che presuppone l'esistenza di un meccanismo
sanzionatorio, anche se non formalizzato. Per queste ragioni, ritengo
sbagliata e non accettabile la sottoscrizione di quest'intesa da parte della
Fiom e ne chiedo formalmente il ritiro. Se così non sarà, si
aprirà una fase di crisi esplicita nella Fiom rispetto alla sua
tenuta sulle politiche contrattuali"

venerdì 7 ottobre 2011