[Redditolavoro] Fw: partecipazione di operaie ed operai al funerale di barletta

MFPR mfpr at libero.it
Thu Oct 6 17:12:10 CEST 2011




Un lungo applauso ha accolto i feretri. Una bara bianca accoglie Maria
Cinquepalmi, la figlia del titolare del laboratorio di confezioni, uccisa
come le operaie dalle macerie della palazzina di via Roma 5. Tantissime le
corone di fiori e molti gli striscioni tra la tantissima gente che ha
ripempito la grande piazza di Barletta, tra cui spicca quello delle "Operaie
del settore tessile-manufatturiero". Anche i lavoratori della zona
industriale hanno voluto rendere omaggio, e sono usciti dalle fabbriche al
passaggio dei carri funebri che arrivavano dall'obitorio del Policlinico di
Bari.


Le compagne del MFPR di Taranto  sono a barletta, per stringersi
attorno a Matilde, Giovanna, Antonella, Tina, alla ragazzina Maria.

UCCISE DALLA SPECULAZIONE EDILIZIA DEI PADRONI, DALLA COMPLICITA' E
MENEFREGHISMO DELLE ISTITUZIONI, DAL LAVORO NERO, DAI PROFITTI DELLE GRANDI
AZIENDE, e, come denunciano dei parenti, dai soccorsi lenti.

"DOMANI, QUANDO ANDRANNO VIA DOVRANNO ESSERE BELLE. BELLISSIME. BELLE E
FIERE. INSOMMA DOVRANNO ESSERE DONNE" -  ha detto la madre di una operaia.
Perchè questo è un assassinio di donne.
Donne operaie costrette a lavorare a nero, dalle 8 alle 12 ore al giorno per
3,95/4 euro all'ora, per confezionare maglioni e felpe da padroncini che
devono tagliare su tutto; operaie che devono accontentarsi della miseria per
produrre la ricchezza per la "Grandi marche", che incassano "l'oro" dal
"fango", e, come ora, dal sangue.
Donne operaie come ce ne sono tante a Barletta, in Puglia a lavorare spesso
in scantinati, in locali, garage che anche quando non sono a rischio vita,
sono a rischio salute, perchè il più delle volte, senza aria, ventilazione,
spazio o illuminazione sufficiente, ma spesso con tanto rumore, con fibre di
tessuti, sostanze coloranti, che ti entrano nei polmoni.
Donne operaie uccise dal menefreghismo delle Istituzioni. "Non mi sento di
criminalizzare - ha detto il sindaco Maffei - chi, in un momento di crisi
come questo viola la legge assicurando, però, il lavoro". Questo sindaco che
nonostante le denunce fatte  più volte da alcuni abitanti, aveva detto che
non c'era pericolo, come avevano confermato suoi tecnici appena venerdì
scorso, e che solo dopo la strage ha disposto la verifica di altre palazzine
Donne operaie uccise dalla speculazioni delle imprese edili, come l'impresa
Giannini che aveva demolito la palazzina adiacente, lasciando da un anno
solo ammasso di detriti, e che, solo dopo tante denunce, aveva subappaltato
la loro rimozione ad una ditta che lo ha fatto senza alcun rispetto di norme
di sicurezza.
Donne operaie che sono costrette ad accettare lavori ultraprecari, a nero, a
rischio, perchè per le donne in tanti posti del sud, ma ora anche nel nord,
non ve ne sono altri.
Donne che però come Matilde, Giovanna, Antonella, Tina, riuscivano a far
emergere il bello anche dal "nero", con la loro unità, complicità, anche
allegria, con la loro determinazione a resistere.

OGGI,  SONO I GIORNI DEL DOLORE, ANCHE DELLA RABBIA, MA GIA' DALLE
PAROLE DEI FAMILIARI VIENE FUORI LA NECESSITA' DEI GIORNI DELLA lotta.

Le lavoratrici, disoccupate del Movimento Femminista Proletario
Rivoluzionario

Taranto 5.10.11 - mfpr at libero.it



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