[Redditolavoro] da milano per barletta

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Thu Oct 6 16:23:37 CEST 2011


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Inaccettabili, vergognose e ipocrite dichiarazioni, mentre 4 vite
operaie, 4 vite di donne operaie chiedono giustizia
Mentre ancora è
vivo il dolore dei familiari di Matilde-Giovanna-Antonella-Tina, uccise
dalla sete di guadagno di chi fa “impresa” facendo leva sulla
disperazione di un Sud -maltrattato dalle politiche del malaffare-
dalla disperazione – dalla mancanza di un futuro e il nulla del
presente- ed è disposto a sacrificare la giovane vita, 14anni, della
propria figlia come il signor Cinquepalmi; mentre lo sgomento il dolore
e le lacrime oscurano le menti e tolgono il fiato a chi ha perso i
propri cari; ma anche di fronte alla dignità, la denuncia, la sete di
giustizia e non di vendetta, che porta alla luce le condizioni disumane
a cui questo sistema costringe milioni di lavoratrici e lavoratori –
cioè 3,95 euro all’ora, senza nessuna tutela per la salute e sicurezza-
(queste le prime dichiarazioni: "Era gente semplice, - hanno detto ai
giornalisti alcune delle persone che sostavano in lacrime davanti
all'obitorio - gente che lavorava per poter sopravvivere". "Contratto?,
nessun contratto - hanno detto - avevano le ferie e la 13esima pagate,
questo sì, ma non erano 'regolari'", "Mia nipote - racconta la zia di
una delle vittime - prendeva 3,95 euro all'ora, mia nuora, che lavorava
con lei, quattro euro", "Mia nipote è morta soffocata - continua - era
gonfia, aveva il collo e il viso di colore viola. Mia nipote aveva il
terrore negli occhi. I suoi occhi erano spalancati, pieni di paura",
"Se avessimo continuato noi a scavare con le mani - dice un ragazzo,
tra i primi ad accorrere sul posto dopo il crollo - forse saremmo
riusciti a salvarle. Invece é cominciata la sfilata di gente in
cravatta, gente che ci ha detto di andar via, ci hanno fatto mettere
dietro le transenne e poi tutto improvvisamente è diventato lento").
Mentre i parenti, le persone accorse a dare una mano dicevano questo, i
soliti ipocriti sciacalli che hanno incarichi istituzionali, come il
Sindaco di Barletta, Nicola Maffei, ha dichiarato:  "Non mi stento di
criminalizzare chi - dice - in un momento come questo viola la legge,
assicurando, però, lavoro a patto che non si speculi sulla vita delle
persone". Come risultano false e ipocrite le parole del Presidente
della Repubblica, Napolitano: "Profondamente colpito dal tragico
bilancio del crollo della palazzina di Barletta” - "sentimenti di
commossa e affettuosa partecipazione al dolore delle famiglie delle
vittime" - "gli auguri di una pronta guarigione, manifestando
all'intera comunità di Barletta, già duramente colpita negli anni da
analoghi gravi eventi, la solidarietà di tutto il Paese.
L'inaccettabile ripetersi di terribili sciagure, laddove si vive e si
lavora impone l'accertamento rigoroso delle cause e delle
responsabilità, e soprattutto l'impegno di tutti, poteri pubblici e
soggetti privati, a tenere sempre alta la guardia sulle condizioni di
sicurezza delle abitazioni e dei luoghi di lavoro con una costante
azione di prevenzione e di vigilanza". E parla proprio lui che dopo l’
incendio della Thyssen/Molfetta/Saras aveva detto “mai più” e subito
dopo, con la penna sempre pronta, ha firmato tutti i provvedimenti del
governo tesi ad attenuare le pene per i padroni assassini e a
ridimensionare il Testo Unico. E in nome della coesione nazionale
Napolitano non viene lasciato da solo ed ecco le dichiarazioni del
presidente del Senato, Schifani: "In questo momento di sgomento e
dolore desidero innanzitutto far giungere ai familiari delle vittime il
mio accorato cordoglio, unitamente a quello dei colleghi senatori, e un
sentito augurio di pronta guarigione che sono stati coinvolti in questa
sciagura"."Desidero nel contempo sottolineare la necessità - ha
aggiunto - che sia fatta luce sulle cause del crollo, non solo perché
simili eventi non abbiano più a ripetersi, ma anche affinché vengano
accertate le cause di un così grave evento ed individuare le eventuali
responsabilità. Questa tragedia, che riguarda sia la garanzia di
sicurezza delle civili abitazioni che il rispetto delle regole sulle
condizioni dei luoghi di lavoro, deve essere un severo monito per tutti
affinché resti alta l'attenzione su rilevanti ed essenziali aspetti del
vivere civile".
Come sempre abbiamo una ragione in più per rilanciare
la battaglia su questo fronte ed unificare i percorsi con chi vuole
metterci la faccia e non si limiti a fare della retorica su questi
omicidi, buona a riempire gli appelli di un movimento contro la Crisi
ma che lascia fuori questa lotta.
Slai Cobas Sanità per il sindacato di
classe
cobasint at tiscali.it
aderente alla Rete Nazionale per la
Sicurezza sui Posti di Lavoro
bastamortesullavoro at gmail.com



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