[Redditolavoro] alluvione

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Mon Nov 14 18:01:41 CET 2011


slai cobas per sindacato di classe di genova sostiene e invita 
all'autorganizzazzione

circolobinazzi at inventati.org :

> Consideriamo le devastazioni portate dall'alluvione a tutti gli
> strumenti della vita sociale, consideriamo altresí le desolanti
> aspettative residuate dal modello economico che conosciamo, nei metodi e
> negli indirizzi delle attivitá commerciali, dell'agricoltura, nei
> servizi pubblici ed in tutte quelle attività avvelenate dal controllo
> dello Stato; valutiamo l'atteggiamento demagogico ed opportunistico di
> tutti i partiti e dei rispettivi leader e soprattutto l'incapacità dei
> politicanti al governo di attuare una vera ripresa di attività nel
> paese; preso atto dell'atteggiamento diffuso dei molti, che nonostante
> le esperienze giá maturate -vedi il caso dei terremotati dell'Aquila-
> continuano ad aspettare da Roma la ricostruzione; ritengo che nonostante
> tali condizioni, niente affatto favorevoli, é possibile e  necessario
> applicare ai problemi presenti l'azione libertaria della libera
> iniziativa e dell'azione diretta attraverso associazioni locali
> autonome.
>
> Ho scritto una specie di volantino:
>
> Crediamo che la piú grande parte dei mali che affliggono l'umanità
> dipenda dalla cattiva organizzazione sociale e per questo motivo
> ricerchiamo e vogliamo diffondere i vantaggi che vengono dalla
> cooperazione e dalla solidarietà e dall'autogestione generalizzata dei
> territori.
> Si tratta di cambiare il modo di vivere in società, di stabilire nuovi
> tipi di rapporti tra gli uomini.
> Gli sforzi che si stanno compiendo per la ricostruzione del paese sono
> concentrati attorno alle attività economiche a dimostrazione del fatto
> che la premura delle istituzioni é quella di ripristinare lo stato di
> assoggettamento al potere economico. Si ricostruiscono le comunità
> facendo riaprire negozi e attività commerciali. Se é indubbio il fatto
> che i commercianti abbiano subito pesanti perdite e che la popolazione
> sia assoggettata al dominio  di tali attività non si puó non considerare
> il fatto che la priorità sia invece quella di rimettere in sicurezza e
> rendere abitabili i luoghi colpiti dal disastro. Nessuno si interroga
> sulla causa di tali disastri. L'umanità che abitava questi luoghi é
> stata spazzata via dalla natura che si ribella alle nostre attività come
> farebbe il corpo umano con una malattia. Prendiamo ad esempio le Cinque
> Terre che sono il piú forte esempio di ambiente modificato dall'uomo. I
> muretti a secco, che sono il motivo di orgoglio di questo territorio,
> sono crollati perché gli uomini hanno smesso di occuparsi delle campagne
> a causa del fatto che é diventato piú conveniente e meno faticoso fare
> profitti sfruttando il consumismo ed il turismo commerciale. Cosentino
> afferma che i giovani non sanno nemmeno come si costruiscano e come si
> rimettano a posto i muri caduti. La verità é un'altra. Occuparsi delle
> terre non é remunerativo e soprattutto piú faticoso che aprire un bar
> nelle vie di passeggio dei milioni di turisti che invadono ogni anno
> questi luoghi. Chi si é occupato della conservazione dei muretti a secco
> altri non erano che operai stranieri senza un contratto di lavoro,
> pagati in nero e dunque senza un regolare permesso di soggiorno. Le
> attività commerciali utilizzano prodotti per il consumo che derivano
> dalle piú remote località, imballati con plastica e trasportati per
> chissà quanti chilometri. Non sono previste forme di incentivo per
> l'utilizzo di prodotti a km 0 e quindi il risultato é quello
> dell'abbandono delle coltivazioni locali a favore della grande
> distribuzione commerciale. Cosentino dovrebbe sapere che se i giovani
> non si occupano della terra non é per egoismo ma perché lavorare la
> terra non ti permette di avere un'esistenza dignitosa mentre affittare
> un appartamento ricevuto in eredità a prezzi assurdi é assai piú
> redditizio. Personaggi cosí non perdono occasione di offendere le nostre
> intelligenze con simili affermazioni e non intendono farsi carico del
> problema. La risposta che dobbiamo dare non puó tardare ancora. Scendano
> i dirigenti dalle seggiole che riscaldano i loro sederi flaccidi e
> acquistino coscienza le comunità, affinché questi parassiti che ci
> governano vengano spazzati via come la furia dell'acqua ha fatto con
> noi.
>
> gian marco
>
>
> _Descrizione generale_
> I primi giorni trascorsi a Vernazza, dopo l' alluvione del 25 ottobre,
> furono tragici e sconvolgenti: la perdita di 3 compaesani lascia tutti
> attoniti e increduli e la loro partenza lascia un vuoto incolmabile nel
> paese. Vernazza è sparita sotto un' incredibile quantità di detriti e la
> geomorfologia del paese è cambiata in un incredibile scenario
> apocalittico: si sono formate nuove spiagge, la piazza è scomparsa,
> nella via principale si cammina su 3-4 metri di detriti all'altezza
> delle finestre dei primi piani delle case, il ponte della stazione
> spunta appena, e proseguendo verso Vernazzola sulla "ex-strada" delle
> macchine l' altezza dei detriti supera anche i 20-30  metri. Giunti a
> Vernazzola si possono vedere le due grandi frane pricipali e le voragini
> che hanno lasciato, cambiando completamente  la geomorfologia del posto.
> _Primi giorni_
> I primi giorni lo stato ha tardato ad arrivare per portare i soccorsi
> (erano presenti solo alcuni vigili del fuoco e guardie forestali
> attonite e incapaci di affrontare la situazione). Da subito la
> popolazione si è organizzata dividendosi in gruppi di lavoro: si è
> cercato immediatamente di liberare i corsi d' acqua e di provare a
> scavare i letti dei torrenti (dove possibile), si è cercato di liberare
> eventuali vie di fuga, e  poi si è entrati nelle case a liberarle dal
> fango. Si lavorava con il sorriso sulla bocca, perché eravamo contenti
> di lavorare, ma nello stesso tempo eravamo spinti da una grinta e una
> determinazione che non ci faceva sentire nè la fatica né la fame. La
> divisione dei lavori è venuta automaticamente senza nessuna imposizione
> o particolare discussione: la maggior parte dei ragazzi hanno preso pale
> e picconi in mano, chi aveva già avuta esperienza in lavori di muratura
> dirigeva (ma non imponeva) i lavori, e lo si stava a sentire con piacere
> perché tutti stavamo imparando e insegnando qualche cosa;  le ragazze
> portavano vie le baie piene di fango e detriti, le signore organizzavano
> il mangiare e tutto funzionava a meraviglia. Ho visto persone che non si
> parlavano da anni darsi una mano a vicenda, c' era moltissima
> solidarietà.nessuno comandava, nessuno era un gradino sopra a un' altro,
> non c' erano soldi che giravano, perché i soldi non servivano più a
> niente,eravamo tutti uguali, tutti ugualmente sporchi del solito fango.
> _"Punto zero"_
> Ora siamo al "punto zero": è tutto da rifare, non solo il paese con le
> sue fognature, le strade ecc.., ma anche le politiche da adottare nella
> ricostruzione..e intanto lo stato ha militarizzato il paese (ordine di
> evacuazione), i politici fanno passerelle con i loro progetti già pronti
> (vedi Grillo) e i commercianti (sfollati di lusso)  stanno incominciando
> a fare riunioni mentre fanno sontuosi aperitivi. Sono giorni
> importantissimi per il futuro di Vernazza e delle 5Terre, e per l'
> autodeterminazione di quella parte di paese che si vuole liberare dai
> poteri dei grandi commercianti e che vuole vedere finiti i loro
> privilegi e abusi, e spera nella costruzione di un paese pensato per la
> popolazione e non per i turisti.
> _Critica ai commercianti e ai turismo di massa_
> Il turismo negli ultimi 30-40 anni è cambiato radicalmente nelle
> 5terre: prima erano paesini selvaggi, molto rustici e riservati dove
> trovavano piacere a stare molte persone, che venivano per 1-2mesi,
> interagivano con la gente del posto e poi si ritiravano nelle loro
> città. Era un turismo sostenibile e di qualità che oltre portare
> "palanche" lasciava anche un' impronta culturale sul posto interagendo
> con la popolazione e il territorio (due nomi su tutti Dario Fo, e Paolo
> Villaggio). Poi da quando le 5terre sono diventate parco nazionale,
> patrimonio dell' umanità, protette dall' UNESCO e bla bla bla..è
> cambiato tutto, si è deciso di trasformare il parco in un' azienda
> economica e di fare arrivare più turismo possibile, un turismo
> "ignorante" che spesso non ha rispetto ne del territorio e ne delle
> persone che vi abitano; un turismo non sostenibile, un turismo "mangi e
> fuggi" che arriva spende un mucchio di soldi (in belinate) e va via non
> lasciando niente sul posto se non della rumenta e dell' isterismo. Per
> strada c' è talmente tanta gente che non si riesce a passare, le
> stazioni sono affollate e si fatica anche a salire e scendere dai treni,
> il mare è devastato dal traffico continuo dei vaporetti;il paese non è
> pronto per accogliere così tanta gente ed ecco che ogni anno d' estate
> le fogne si rompono,si costruiscono parcheggi che poi crollano e si
> inizia una lenta ma devastante cementificazione. Tutto questo per la
> gioia dei grandi commercianti che si riempiono le tasche e per la
> disperazione di quelli che non vivono con il turismo e si ritrovano il
> paese gonfio e isterico da marzo a novembre e invece desolante e vuoto
> da dicembre a febbraio. Ovviamente i tutto questo in un' evasione
> fiscale enorme e tacitamente consentita dall' amministrazione pubblica.
> I grandi commercianti sono quelli che detengono il potere nelle 5terre,
> sono loro che hanno i grandi conti in banca, e sono loro che influenzano
> le scelte del comune e del parco nazionale. Inoltre tengono in scacco
> gran parte della popolazione offrendo a loro posti di lavoro; posti di
> lavoro per modo di dire, perché spesso e volentieri vieni sfruttato, in
> nero o comunque non vengono  mai pagati tutti i contributi e poi si
> viene licenziati ogni anno a fine stagione,ma comunque hai l'
> opportunità di avere un lavoro facile sotto casa e questo e quanto basta
> per accettare e diventare quindi "ricattabile". Per non parlare della
> mafia del parco nazionale delle 5terre, ma non sprecherò parole anche su
> quello, visto che la storia di "parcopoli" la conosciamo tutti.
> _Cause del disastro_
> Partiamo dal fatto che sono caduti più di 500 mm d' acqua in un' ora, e
> che in Liguria ne cadono 1000 in un' anno. Indubbiamente c'è l'
> eccezionalità del fatto, anche se purtroppo dobbiamo prendere in
> considerazione che il clima sta cambiando, (ci stiamo avvicinando a un
> clima tropicale), quindi ci dovremo abituare a lunghi periodi secchi che
> vengono interrotti da violenti acquazzoni ("bombe d' acqua"): condizione
> purtroppo ideale per frane e allagamenti, soprattutto in Liguria con il
> suo territorio ripido e montuoso all' interno dove ipoteticamente l'
> acqua può prendere forza e riversarsi sui paesi  costruiti in fondo alle
> valli. Poi per quanto riguarda Vernazza ci sono anche altre cause: l'
> ultima generazione ad aver vissuto veramente in simbiosi con il
> territorio, a conoscerlo, e quindi ad essere parte integrante e
> fondamentale di un faticoso equilibrio secolare che si era formato tra
> uomo e natura nelle 5terre è stata quella dei miei nonni, parzialmente
> quella dei miei genitori, praticamente nulla la mia. Noi non siamo più
> proprietari del nostro terreno non lo curiamo più e non conosciamo più i
> nostri sentieri, i nostri campi, le nostre valli. Per noi il paese
> termina al ponte della stazione, o al massimo alla fontana vecchia,
> passiamo tutto il giorno in piazza o al molo e probabilmente se qualche
> d' uno ci bendasse e ci lasciasse nella nostra campagna non saremo
> neppure più in grado di ritornare in paese. I nostri vecchi al contrario
> passavano tutta la giornata nella campagna e venivano in paese solo alla
> sera per dormire, così facendo tutti i sentieri erano puliti e se c' era
> un sasso fuori posto in un muro a secco lo si sapeva e veniva subito
> sostituito. Non so se fosse stato tutto coltivato come 70 anni fa se
> sarebbe venuta ugualmente la frana oppure no, sicuramente i muri a secco
> e i sentieri pulti sono fondamentali per limitare i danni di frane, e
> incendi. Infine quel gigantesco parcheggio che è stato costruito per
> sostenere un turismo insostenibile, non ci sarebbe dovuto essere, perché
> con un turismo più controllato non ce ne sarebbe stato il bisogno di
> avere così tanti posti macchina.
> _Vernazza futura_
> I ragazzi che abitano a Vernazza devono prendere coscienza del fatto
> che ora, che siamo arrivati a un "punto zero", c' è realmente la
> possibilità di cambiare le cose. Dobbiamo trasformare il dolore che
> abbiamo dentro di noi nel vedere il nostro paese distrutto e ferito in
> rabbia utile per eliminare i veri responsabili della tragedia e
> parassitari del territorio, da ricercare nei grandi commercianti e nei
> politici. Impedirgli di costruire una Vernazza a loro immagine e
> somiglianza, pronta a essere nuovamente sfruttata e consumata dai soliti
> furbetti con le loro attività illecite e contro produttive per la
> comunità, utili solo a gonfiare le loro tasche.
> I commercianti devono impegnarsi nel mantenere (o far mantenere) una
> parte di collina coltivata in proporzione al loro incasso stagionale.
> L'evasione fiscale deve essere eliminata: non ci vuole molto in un
> paese che è un buco e dove c' è solamente una strada principale fare una
> stima dell' incasso e un controllo efficiente.
> Bisogna cercare il più possibile di usare nei commerci di ristorazione
> prodotti a "km 0" per mantenere i terreni intorno coltivati.
> Il turismo deve avere un filtro, deve essere sostenibile, basta con il
> distruttivo turismo di massa.
> Finanziamenti per la produzione di prodotti locali come olio,vino,ecc.
> Rimborsi per il mantenimento delle terre coltivate.
> Inoltre vorrei vedere una Vernazza con i panelli solari e un valido
> impianto di depurazione.
>
>
> alessandro 



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