[Redditolavoro] Fw: viareggio ferrovie la lettera di Andrea Maccioni
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Thu Nov 10 11:24:14 CET 2011
Per chi ancora non l'avesse vista e letta, giriamo la lettera di Andrea.
Per noi è troppo facile condividerla perché siamo "parte" interessata.
Crediamo che la lettera di Andrea farà bene anche a chi non è parte
"interessata" o, addirittura, non la ... condivide. Un grazie ad Andrea da
parte di tutti noi per il suo prezioso ed insostituibile contributo in
questa battaglia di civiltà. I suoi nipotini, Luca e Lorenzo, e sua
sorella, Stefania, meritano uno zio ed un fratello come Andrea. Ne possono
e ne debbono essere orgogliosi.
Lunedì 14 novembre Croce verde Viareggio, via Garibaldi 171,
assemblea-dibattito sulla conclusione dell'incidente probatorio e sul
licenziamento di Riccardo.
LETTERA APERTA A MAURO MORETTI
Sono Andrea Maccioni. Forse il mio nome le dirà poco o niente. O forse lo
collegherà all'immagine di quel ragazzo che da 28 mesi, insieme agli altri
soci fondatori dell'Associazione "Il Mondo che Vorrei" ONLUS formata dai
familiari delle vittime della strage di Viareggio del 29 Giugno 2009, gira
l'Italia
e manifesta con le foto di tre volti sorridenti appesi al collo. Quelli sono
i volti di mia sorella e dei miei due nipotini che ho perso nella immane
tragedia. Se li ricorda?
Lo chiedo, perché per molti è più facile abbassare lo sguardo quando mostro
quella foto in occasioni di manifestazioni o dibattiti. Tre vittime
innocenti che, insieme ad altre 29 persone, ho e abbiamo "semplicemente"
perso quella maledetta notte. Notizia diventata quasi banale, direi quasi di
poco scalpore, in una società dove perdere drammaticamente un proprio caro
sembra essere diventato un comun denominatore che lega molti cittadini. Ma
le nostre vittime rimuoiono altre cento, mille volte di fronte a decisioni
come la sua.
Oggi, 7.11.11, appena terminato l'incidente probatorio tenutosi a Lucca, ha
pensato bene di sferrare quello che io personalmente reputo un colpo basso,
ossia inviare la lettera di licenziamento al Sig. Riccardo Antonini,
consulente tecnico di parte civile nell'incidente probatorio per la strage
di Viareggio. Una persona colta, riflessiva, disponibile e talmente
coraggiosa da non sottomettersi al ricatto del licenziamento piuttosto di
aiutare i familiari della strage di Viareggio. Da un lato il Sig. Antonini,
per me e per noi Riccardo, con la sua onesta ricerca di verità, dall'altro
il potere che con armi impari, vuole tapparci la bocca. Mi stupisco della
sua scelta. Lei stesso, a Genova, dichiarò di essere come noi alla ricerca
della verità. Perché allora la scelta di allontanare il Sig. Antonini, una
persona che si batte per quello che anche lei sostiene appunto essere il suo
stesso obiettivo? Viviamo in una società in cui le persone vengono valutate
con pesi e misure diverse. Siamo stati costretti a sentire per esempio, che
per l'Ing. Licciardello, consulente tecnico nominato dal GIP e pagato da
RFI, non esiste sudditanza psicologica e quindi può continuare regolarmente
a svolgere la sua attività. Nel caso del Sig.Antonini invece si ritiene
necessario un suo annientamento.
Fosse stato Lei il giudice, l'Ing. Licciardello l'avrebbe "licenziato"
dall'incarico?
Non riesco a capire. L'unica cosa certa è che io sono stato costretto a
giocare questa partita, anche se il mio sarà sempre il ruolo del perdente,
qualsiasi sia il suo esito. Perché sono io ad aver perso Stefania, Luca e
Lorenzo. Lei non ha perso niente. Siamo noi, familiari di 32 splendide
persone, che nella tranquillità e sicurezza delle loro case sono state
costrette a prendere un treno, senza pagare il biglietto, che li ha portati
via per sempre.
Dopo il disastro di Crevalcore il Sig. Armando D'Apote dichiarò che le
ferrovie italiane, nonostante la tragedia del 07.01.05, erano le più sicure
d'Europa. Poi lei, Ing. Moretti, dichiarò la stessa cosa anche dopo il
29.06.09, nonostante la strage di Viareggio. Quanti "nonostante" dobbiamo
ancora subire perché i nostri cari la smettano di essere uccisi? Provo tanta
rabbia e tanto dolore dentro di me, ma nonostante tutto credo in un mondo
migliore, e nutro la speranza di poter raccontare a chi è rimasto, che nel
nostro mondo c'è ancora chi ha il coraggio di lottare onestamente per i
valori in cui crede, e chi viene punito per le proprie colpe.
Pertanto Le chiedo di rivedere il Suo/Vs. provvedimento nei confronti del
Sig. Antonini.
Spero in una Sua risposta, la meno retorica possibile, per favore.
In fede
Andrea Maccioni
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