[Redditolavoro] Esselunga, lavoratori delle cooperative in sciopero: "Condizioni disumane" - Il Fatto Quotidiano

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Fri Nov 4 21:12:50 CET 2011


Esselunga, lavoratori delle cooperative in sciopero: “Condizioni disumane” 

I dipendenti della Safra, azienda che lavora per il marchio di Caprotti nel
polo logistico di Pioltello incrociano le braccia contro le condizioni di
lavoro. Denunciano vessazioni e intimidazioni. L'azienda ribatte: "Siamo gli
unici ad applicare il contratto di categoria, offeso il nostro orgoglio
professionale"

Spostare 1.400 scatole in sei ore vuol dire avere 15 secondi per ognuna.
Basta una pausa in bagno più lunga del solito e manchi l’obiettivo. Il capo
ti punisce. “Domani non presentarti al lavoro”, ordina. E quel giorno rimani
senza paga. Questo raccontano gli operai della Safra, un consorzio di
cooperative che lavora nel polo logistico Esselunga di Pioltello. Capannoni
immensi nella periferia est di Milano. Fuori, schierati, i rimorchi gialli
pronti per essere caricati. E poi via, verso i supermercati del Nord Italia.
Ogni capannone ha i suoi prodotti. Fuori dal settore drogheria i lavoratori
Safra scioperano da domenica scorsa, quando hanno pure bloccato i tir.

Del turno che finisce a mezzanotte, ieri sera, sono entrati solo in tre o
quattro. Così dicono. Così si fanno forza. Perché qualcuno racconta gli
avvertimenti: “Se continui a scioperare, non farti più vedere”. Ma loro sono
lì, una cinquantina. Ci sono quelli che passano il giorno a prendere le
scatole dai bancali. E quelli che i bancali li spostano: lavorano otto ore,
due in più degli altri. Tutto il giorno sul muletto. Più veloce che puoi:
“Devi spostare 18 bancali in un’ora”, raccontano. Vuol dire filare via da
una parte all’altra. E se sbagli, magari fai male a qualcuno. Un po’ di
tempo fa – dicono – un rumeno ha investito un egiziano. Era di un’altra
cooperativa, l’egiziano. Gli si è spezzata una gamba. “Non deve più
succedere”. Anche per questo protestano. Pachistani, peruviani, filippini,
bengalesi. C’è il mondo fuori dai capannoni Esselunga. E anche un italiano.
Un tempo gli italiani erano di più, ora sono rimasti in pochi. “E’ più
facile sfruttare chi non conosce la lingua. Chi è arrivato da poco”, dice un
ragazzo con le treccine.


http://www.youtube.com/watch?v=2L9ymB7Sbvg
<http://www.youtube.com/watch?v=2L9ymB7Sbvg&feature=player_embedded#>
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Il primo sciopero è stato il 7 ottobre scorso. Poi 12 delegati sindacali del
Si Cobas e altri tre lavoratori sono stati messi in ferie forzate. E alla
fine sospesi. “Devono essere tutti reintegrati – la voce esce dal megafono
-. Sennò non ce ne andiamo”. Un’altra serata in presidio. Di fianco alla
tenda e al gazebo. Ora il megafono è in mano ad Hamed: 23 anni, viene dal
Pakistan. Anche lui è stato sospeso. Scandisce i nomi di due capi. “Via”,
fanno gli altri in coro. E poi: “Mafia”. “Via”. La notizia che duecento
metri più in là, nel capannone dei prodotti ortofrutticoli dove lavora
un’altra cooperativa, sono stati trovati 25 chili di cocaina tra le banane
della Colombia
<http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/10/24/cocaina-e-banane-trovati-25-chil
i-di-droga-tra-i-bancali-dellesselunga/166020/>  è arrivata a tutti. E’
successo a fine settembre. Le indagini vanno avanti, nulla è trapelato
finora.

Questa volta gli operai non vogliono bloccare nessun tir. Inizia a cadere
qualche goccia. Loro rimangono. Qualcuno apre un ombrello, qualcuno si
infila il cappuccio. Anche i poliziotti e i carabinieri rimangono. Una
cinquantina pure loro, davanti al cancello. Gli scudi appoggiati per terra.
E’ una serata tranquilla, finora. Ogni tanto qualcuno sorride.

“Quando ti ammali ti chiamano a casa. ‘Non me ne frega un cazzo se ha la
febbre, fallo venire’, dicono a tua moglie”. Lo racconta più d’uno. Vicino
uno striscione con scritto: “Esselunga e consorzio Safra sfruttano i
lavoratori”. La pioggia aumenta. I ragazzi del turno di mezzanotte arrivano
prima, si fanno vedere alle 11 e 20. Ora c’è tensione. Le forze dell’ordine
chiedono di lasciare entrare chi vuole entrare. Ancora tensione. Qualcuno
vorrebbe lavorare. Chi sciopera gli si mette davanti, gli parla. Lo convince
a stare fuori. “Sciopero, sciopero, sciopero”, parte di nuovo il coro.

“La devono smettere di raccontare fandonie – dice Onorio Longo, presidente
di Safra - noi siamo gli unici che applicano il contratto della logistica.
Mi sento offeso nel mio orgoglio professionale”. Negli uffici di Safra
qualcuno sospetta pure che dietro chi sciopera ci siano le cooperative
concorrenti, che vogliono prendersi l’appalto. Esselunga fa sapere che
grazie a un monitoraggio continuo su chi gestisce i magazzini di Pioltello è
verificata la regolarità dei contratti e dei versamenti contributivi. “Ma il
caso specifico riguarda esclusivamente i rapporti tra Safra e i suoi
lavoratori”. Nel sito del gruppo di Bernardo Caprotti una sezione è dedicata
alla responsabilità sociale: “Crediamo – c’è scritto – che equità sociale,
crescita economica e rispetto ambientale possano progredire di pari passo.
Questo è lo sviluppo sostenibile, e noi ci impegniamo a realizzarlo”.

di Luigi Franco, video di Franz Baraggino

4 novembre 2011
 
<http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/04/esselunga-lavoratori-delle-coope
rative-in-sciopero/168500/> Il Fatto Quotidiano

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/04/esselunga-lavoratori-delle-cooper
ative-in-sciopero/168500/

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