[Redditolavoro] Fw: ROMA, 15 MAGGIO ASSEMBLEA NAZIONALE CONTRO LA GUERRA

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Wed May 11 13:20:34 CEST 2011


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Subject: Fw: ROMA, 15 MAGGIO ASSEMBLEA NAZIONALE CONTRO LA GUERRA


proletari comunisti aderisce e partecipa all'assemblea nazionale di roma

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15 MAGGIO ASSEMBLEA NAZIONALE CONTRO LA GUERRA
Domenica 15 maggio si terrà a Roma una assemblea nazionale No war (Ore
10.00, sala via Galilei 53, metro A Manzoni) per discutere necessità,
possibilità e difficoltà nel mettere in campo iniziative contro la guerra.
Questo appuntamento nasce in continuità con la manifestazione e lassemblea
nazionale contro la guerra tenutesi a Napoli il 16 e 17 aprile scorso. Si è
scelto di farla domenica 15 per facilitare chi viene da fuori Roma tenendo
conto che sabato 14 ci sarà la manifestazione nazionale a sostegno della
Freedom Flotilla per Gaza.

Qui di seguito il report dellassemblea di Napoli che ha funzionato come
traccia di discussione per lassemblea del 15, anche se nel frattempo occorre
segnalare il passaggio alla partecipazione attiva dellItalia ai
bombardamenti sulla Libia, il voto in parlamento e la difficoltà a mettere
in campo
iniziative significative contro la guerra, lescalation bellicista nel
Mediterraneo e intorno alle rivolte popolari in Medio Oriente.


REPORT DELLâ?TASSEMBLEA NAZIONALE CONTRO LA GUERRA

NAPOLI, 17 APRILE 2011

Si è svolta a Napoli, nella mattinata di domenica 17 aprile,
allâ?TUniversità Orientale occupata, lâ?Tassemblea nazionale contro la
guerra in Libia,
primo momento di confronto allâ?Tinterno del movimento. Più di 130 persone
hanno partecipato allâ?Tiniziativa, decine e decine sono stati gli
interventi di singoli e strutture, presenti compagni da circa 10 città, da
Milano a Palermo.

Lâ?Tassemblea si è aperta ricordando il compagno ed attivista dellâ?TISM,
Vittorio Arrigoni, rapito ed ucciso a Gaza nelle prime ore di venerdì. Fuori
al Palazzo dellâ?TUniversità è stato esposto uno striscione commemorativo, e
sono state ammainate le bandiere dellâ?TUnione Europea e dellâ?TItalia e
messe al loro posto quelle della Palestina. Lâ?Timpegno di Vittorio, la sua
umanità, la sua ironia anche nelle situazioni più tragiche, il calore e la
gioia che ha saputo comunicare a chi lo aveva conosciuto rimarranno per
sempre nei nostri cuori, e ci spingeranno ad un rinnovato impegno perché non
vi siano più nel mondo oppressi ed oppressori.

Gli organizzatori sono poi passati a fare un rapido bilancio della
manifestazione nazionale del giorno prima. Una manifestazione che ha visto
sfilare
verso il comando NATO di Bagnoli oltre 3.000 persone, provenienti da diverse
parti dâ?TItalia, per contestare lâ?Taggressione militare che da un mese
sta insanguinando la Libia. La manifestazione, chiamata dallâ?TAssemblea
napoletana contro la guerra â?" un coordinamento di realtà autorganizzate,
di
collettivi studenteschi e territoriali â?" è stata giudicata pienamente
riuscita. Nonostante il boicottaggio dei media ufficiali e lâ?Tindifferenza
(se non il sabotaggio) di pezzi consistenti della sinistra
â?oistituzionaleâ? o di â?omovimentoâ?, migliaia di persone, per lo più
giovani, studenti
medi e universitari, sono scesi in piazza per contestare la retorica delle
â?oguerre umanitarieâ? e quella degli â?ointeressi nazionaliâ?.
Nonostante tutte le difficoltà che i movimenti incontrano in questa fase,
nonostante la confusione che questo intervento ha provocato nella sinistra,
nonostante lo sbandamento di gran parte del movimento pacifista che nel 2003
era riuscito a esprimersi con forza, si è riusciti in sole due settimane
a creare un appuntamento che superasse le piccole espressioni locali e
individuali di contrarietà alla guerra.
Senza indugiare in trionfalismi assolutamente fuori luogo â?" perché è
innegabile che una contrarietà di massa alla guerra non si ancora espressa e
che anzi le modalità di intervento bellico sono state in buona parte
metabolizzate dal Paese â?" la lezione da trarre da questa manifestazione è
evidente: se in poco tempo e con pochi mezzi alcuni collettivi di base sono
riusciti a portare in piazza migliaia di persone, che cosa sarebbe
successo se tutti i compagni, le realtà pacifiste etc avessero deciso di
costruire anche loro questa mobilitazione?
Il valore del corteo di sabato non è stato insomma solo nellâ?Tessere
lâ?Tunica alternativa al silenzio ed alla complicità, o nellâ?Tessere
coerente
con le passate prese di posizione, ma nellâ?Tessere dimostrazione concreta
che â?osi poteva fareâ?, che câ?Tè un sentimento diffuso di contrarietà
alla guerra e che se non lo si riesce a interpretare politicamente è anche
per malafede, per un senso di sconfitta complessivo, per incapacità
soggettive dei movimenti.

Sono quindi iniziati gli interventi delle diverse realtà politiche presenti,
che sono entrati nel merito delle differenti analisi e valutazioni su
quello che è successo nellâ?Tultimo mese sia in Libia che in Italia.
Rispetto alla specificità della situazione libica, si è ricordata
lâ?Timportanza
del petrolio e delle royalties delle multinazionali, così come il ruolo e
gli interessi di lungo corso della Francia nellâ?Tespansione dellâ?TUE verso
Sud, mentre altri hanno sottolineato come lâ?Tintervento sia legato anche ad
unâ?Tesigenza di controllo delle rivolte della primavera araba. Sul
â?ofronte internoâ?, si è discusso della questione dei migranti e del loro
â?ouso strumentaleâ?, nonché del restringimento delle libertà
democratiche anche in Parlamento, con interventi militari che ormai non sono
oggetto né di un dibattito pubblico né di uno istituzionale, e delle
ricadute delle spese militari sulle classi popolari.
Ci si è quindi interrogati sul perché non si sia creato un sentimento di
sdegno forte contro questa guerra, e questo è stato imputato innanzitutto
alla persistenza dellâ?Tidea di unâ?TUnione Europea â?obuonaâ?, anche
quando si lancia in avventure militari, di un antimperialismo che più spesso
è
rivolto solo contro gli Stati Uniti e â?" non ultimo â?" ad una sinistra di
base che si è comportata come se stesse al â?ogovernoâ?. Molti interventi
hanno insistito sulla necessità in questa fase storica di ragionare su scala
internazionale, mettendosi quantomeno allo stesso livello politico in cui
vengono prese la maggior parte delle decisioni, quello europeo.

Vista la ricchezza del dibattito, tutti hanno convenuto che bisogna
continuare il confronto e lâ?Tanalisi delle varie situazioni arabe e nord
africane, che hanno profonde peculiarità e differenze. Anche perché
lâ?Tassemblea deve segnare un punto di partenza ed una forma pur embrionale
di
scambio e di coordinamento, soprattutto dopo lâ?Tincoraggiante
manifestazione di sabato. Secondo gli intervenuti, bisogna continuare il
lavoro di
controinformazione e demistificazione nei posti di lavoro, nelle scuole, in
ogni ambito sociale. Si è infine letto lâ?Tappello scritto dai compagni di
Pisa in lotta contro lâ?THub militare, scaturito dalla loro assemblea
antimilitarista del 16 aprile, e si è presa conoscenza con favore della loro
lotta, che è parte integrante del movimento contro la guerra.

Lâ?Tassemblea ha quindi deciso:

- di creare di una mailing list su cui possano viaggiare informazioni,
iniziative, segnalazioni, comunicazioni.
- di convertire il sito usato per la manifestazione napoletana
www.stopwar.altervista.org in sito contro la guerra in Libia, per
propagandare
analisi, iniziative etc. I compagni che se ne occuperanno sono quelli del
CAU, a cui però vanno segnalate eventuali iniziative, rassegna stampa,
articoli di approfondimentoâ?¦
- di rivedersi il 15 maggio a Roma, per un nuovo incontro sulla guerra in
Libia, per fare il punto della situazione ed immaginare qualche
nuova iniziativa coordinata.

Nel frattempo, ogni realtà deciderà se e come partecipare alle seguenti
date:

- Manifestazione nazionale di sostegno alla Freedom Flottilla, 14 maggio a
Roma
- Giornata nazionale di lotta presso il campo di Manduria, intorno al 18-19
giugno


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