[Redditolavoro] una lettera inutile
cobasta
cobasta at libero.it
Sat Mar 12 10:01:12 CET 2011
Francesco Positano
morì in Afghanistan
Genitori a Napolitano
«Vogliamo la verità»
FOGGIA - «Caro presidente, faccia quanto in suo potere perchè siano riaperte
le indagini sulla morte di Francesco, così da trovare la verità che fino ad
oggi ci è stata negata». Lo scrivono in una lettera al Capo dello Stato,
Giorgio Napolitano, i coniugi Luigi e Rosa Positano, genitori di Francesco
Saverio, il caporalmaggiore scelto degli Alpini morto a 29 anni il 23 giugno
2010 in missione in Aghanistan. «Il racconto reso dai commilitoni di nostro
figlio - affermano i coniugi Positano - descrive una caduta di Francesco a
'peso morto', in avanti», durante una «operazione di ricognizione tecnica
lungo l'itinerariò 'Bretella aeroportuale Est - Ring Road' tra Herat e
Shindand», «caduta che gli ha procurato serissime e letali lesioni
craniche». Forse anche per questa ipotesi di 'malore' la Procura di Roma, «e
precisamente il dott.Paolo Ielo» ha iscritto l'accaduto nel «registro che è
quello riservato alle notizie non costituenti reato».
Citando il referto autoptico eseguito dai loro consulenti sul cadavere del
figlio, i coniugi sottolineano la necessità di «una perizia cinematica che,
alla luce degli elementi a disposizione, vada a ricostruire la dinamica del
fatto», anche se - aggiungono - «di una cosa sono però certi» i consulenti:
se Francesco è davvero caduto dal Buffalo, questo doveva essere
necessariamente in movimento. Non c'è alcuno spazio per l'ipotesi della
caduta dal mezzo fermo».
«D'altra parte - proseguono i genitori del militare morto in Afghanistan -
caro Presidente, si immagini un ragazzone in ottima salute che cade da 2
metri di altezza, perchè questa è l'altezza della piattaforma da cui sarebbe
caduto Francesco, e si frantuma il cranio in mille pezzi, si devia la
mandibola, le sue orbite si dislocano: neppure se cadeva dal settimo piano
poteva procurarsi quelle lesioni».
Del resto - continuano - anche il pm Ielo, archiviando le indagini, ha
ipotizzato una «repentina ripartenza del mezzo blindato mentre il Positano
non aveva, verosimilmente, recuperato una posizione di piena stabilità».
«Conclusioni - sostengono i genitori di Francesco - che possono sostenere un'accusa
nei confronti dei responsabili individuati, o quanto meno possono portare ad
approfondire le indagini sul fatto». Di fronte a questa archiviazione -
spiegano - «è come morire una seconda volta, caro Presidente. Non si può
comprendere lo stato d'animo, la pugnalata che ti trafigge il cuore per la
seconda volta. Ti senti tradito, beffeggiato, deluso. Dallo Stato. Quello
Stato che i suoi cittadini deve proteggere sempre, tutelare e non tradire ed
abbandonare».
«Certo la verità non potrà ridarcelo - concludono Luigi e Rosa Positano - ma
potrà rendere meno doloroso il pensiero della sua morte perchè sapremo che
avrà trovato giustizia. La verità ci aiuterebbe a sopravvivere, perchè certo
di vivere non può più parlarsi, e a convivere con il dolore per la perdita
del nostro amato, insostituibile figlio Francesco».
More information about the Redditolavoro
mailing list