[Redditolavoro] un appello dall'interno della cgil

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Fri Mar 11 17:51:11 CET 2011


Dopo mesi che la Fiom, la Cgil che vogliamo,

delegati e lavoratori chiedevano

lo sciopero generale, alla fine l'annuncio

è arrivato. Uno sciopero generale di 4 ore

tra due mesi, il 6 maggio. A nessuno sfugge

che è una risposta insufficente rispetto

all'attacco che stiamo subendo. Se è importante

che alla fine è stato convocato è

ancora più importante che ora i lavoratori

possano renderlo realmente efficace.

La convocazione dello sciopero di per sé

infatti non sancisce un successo a prescindere.

Purtroppo gli scioperi dimostrativi incapaci

di incidere sono stati la norma negli

anni passati. Per bloccare il paese c'è bisogno

di una vera campagna per estenderlo e

generalizzarlo.

Con l'accordo nel commercio di sabato 26

febbraio, salgono a tre i contratti separati

che la Cgil non ha firmato da quando nel

gennaio 2009 è stata sottoscritta la controriforma

dei contratti nazionali.

La linea di Marchionne viene estesa alla

scuola, al commercio, al pubblico impiego

dove si firmano accordi separati sulla testa

dei lavoratori.

É stato un errore far slittare al 6 maggio

gli scioperi già decisi per il 25 marzo dell'impiego

pubblico e dell'Flc perchè in questo

momento è necessario intensificare la lotta.

Ogni attivista deve lavorare per portare

lo sciopero nella propria categoria ad 8 ore

promuovendo ordini del giorno nelle assemblee

e negli attivi sindacali.

La mobilitazione deve allargarsi agli studenti,

ai precari, alle donne, alle associazioni

per i beni comuni, ai migranti. Bisogna

lavorare perché quel giorno ogni fabbrica, ufficio,

scuola, università, sia chiusa. Fermare

il paese, sviluppare dal basso una piattaforma

d'alternativa contro la crisi capitalista.

Su tutto cio' è importante segnalare

quanto ha discusso e deciso la Fiom alla

propria assemblea nazionale a febbraio.

Nella misura in cui la partita per il contratto

nazionale è quella di riconquistarlo è necessario

coinvolgere i lavoratori nella stesura

della piattaforma, definendo un percorso

in cui siano le assemblee dei lavoratori

a decidere le rivendicazioni. Solo cosi

si potrà avere una partecipazione adeguata

alla mobilitazione.

Vale particolarmente per i lavoratori dell'impiego

pubblico e del commercio, dove

l'accordo separato non può essere fermato

con una semplice richiesta di referendum

sull'accordo e la convocazione di scioperi

che senza un percorso preciso rischiano di

essere solo una valvola di sfogo.

Nessuno deve sottovalutare le difficoltà di

un obbiettivo cosi ambizioso: la precarizzazione,

le condizioni di ricatto, i tanti accordi

al ribasso di questi anni che hanno allontanato

i lavoratori dal sindacato, la frammentazione,

rendono oggi più complesso questo

lavoro. Ma non esistono alternative.

Lo slogan che deve diffondersi in ogni

piazza del paese è: "fare come in Egitto

e in tutto il mondo arabo". Un appello

all'insurrezione? No, un appello a lottare fino

alle estreme conseguenze, ad oltranza fino

al raggiungimento degli obiettivi che il movimento

deciderà di darsi. Riduzione dell'orario

con un salario dignitoso,

lotta al precariato anche

con strumenti come il

reddito minimo garantito,

la nazionalizzazione

delle aziende in crisi,

sono punti decisivi per

sviluppare una piattaforma

adeguata per

mettere in campo una

mobilitazione in grado

di fermare realmente

gli attacchi del governo

e Confindustria.

tutti con la

F I O M !

Info: 3392107942 appelloperaio16ottobre at gmail.com

Facebook: Appello operaio per la manifestazione del 16 ottobre

Quattro ore non sono sufficienti

FERMIAMO IL PAESE !

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