[Redditolavoro] 8 marzo

cobasta cobasta at libero.it
Mon Mar 7 12:25:49 CET 2011


comunicato stampa

le lavoratrici, precarie e disoccupate dello slai cobas di taranto in 
occasione della festa internazionale delle donne 8 marzo
hanno organizzato una assemblea  nella quale ricorderanno le ragioni di 
questa giornata nata dalle  lotte e dal sacrificio delle operaie cento anni 
fa e che trova la sua attualità nella battaglia di oggi, ci sarà una 
proiezione di film che vedono protagoniste le lavoratrici 'we want sex' e 
'norma rae'
e si discuterà e approverà la piattaforma nazionale , preparata dal 
movimento femminista proletario rivoluzionario' per uno ' sciopero delle 
donne'
oggetto di numerose altre iniziative in diverse città italiane

per info
347-5301704

  8 MARZO 1911/2011

Secondo una ricostruzione storica, ancora controversa ma attendibile, l'8
marzo, giornata di lotta internazionale delle donne, affonda le sue origini
nei grandi scioperi di inizio secolo delle operaie tessili, in particolare
il lunghissimo sciopero che vide protagoniste più di 20.000 camiciaie
newyorkesi, durato dal 22 novembre 1908 al 15 febbraio 1909, che lottavano,
nonostante la feroce repressione di polizia e padroni, contro le terribili
condizione di lavoro, in particolare per la riduzione dell'orario di lavoro,
l'uguaglianza salariale contro il lavoro minorile.
In una di queste fabbriche, in cui centinaia di operaie, anche di 12/15
anni, lavoravano costrette in spazi ridottissimi, con le porte sbarrate dal
padrone per impedire furti, pause e soprattutto in quell'anno per impedire
che scioperassero, divampò un incendio in cui 129 donne, morirono in pochi
minuti. Le operaie cercarono di scampare al fumo alle fiamme scendendo dalle
strette scale esterne che però si piegavano e cedevano per il peso e il
calore. Decine di loro precipitarono sul selciato sottostante. Altre 
s'accalcarono
contro le porte sbarrate dall'esterno; s'affacciarono donne urlanti e
disperate. Salirono sui davanzali e si gettarono nel vuoto. Capelli e
vestiti di molte erano in fiamme. L'interno della camiceria era un inferno.
Le salme, dapprima allineate sui marciapiedi, verranno raccolte in semplici
bare e identificate grazie a una scarpa carbonizzata, un bracciale, un
dente, un anellino. Si è dovuto aspettare fino a quest'anno per identificare
6 di esse, di cui 3 italiane.

La Conferenza internazionale delle donne socialiste, tenutasi a Copenaghen
dal 26 al 27 agosto 1910, approvò la proposta della comunista tedesca Clara
Zetkin di istituire la Giornata Internazionale della Donna, in ricordo
queste operaie tessili. E la prima celebrazione avverrà l'anno successivo,
1911.


mozione- volantino - petizione

PER LO SCIOPERO TOTALE DELLE DONNE

Uno sciopero al femminile, costruito dalle lavoratrici, da tutte le donne,
operaie, precarie, disoccupate, immigrate, studentesse.
Uno sciopero su una piattaforma, parole d'ordine che esprimano l'insieme
della nostra condizione di doppio sfruttamento e oppressione.
Uno sciopero per imporre sui posti di lavoro, nelle piazze, nelle scuole, il
punto di vista delle donne, la doppia determinazione delle donne.
Una novità controcorrente anche per il sindacato e gli stessi lavoratori
Una lotta nuova, una rottura inaspettata da parte di padroni, governo
Berlusconi,.

Contro

il "ritorno a casa" attraverso cassintegrazione, mobilità, licenziamenti;
lo sfruttamento in lavori precari, sottopagati
la precarizzazione della nostra vita e un futuro senza luce per le giovani
donne, le studentesse
L'aumento  dell'età pensionabile a 65 anni, che non considera il lavoro
"usurante" in famiglia
le discriminazioni per legge e per accordi su salari, assunzioni,
licenziamenti
la legge Gelmini che comporta tagli delle insegnanti e aumento del lavoro
per le madri
-     le "dimissioni in bianco" per liberarsi delle donne in maternità
i tagli dei servizi sociali scaricati sulle donne, il carovita
-     la legge Biagi che considerando le donne di serie B riduce per legge
salari, diritti
-    il nuovo contratto e il 'Libro verde' di Sacconi che legando il salario
all'aumento dei tempi di                                   lavoro,
penalizzano soprattutto le donne
-     le molestie sessuali, le violenze sui posti di lavoro
la fatica, lo stress psicofisico, per il doppio lavoro, l'attacco alla
salute e alla nostra vita
la schiavizzazione delle immigrate utilizzate e poi cacciate da leggi
razziste
il Ddl Carfagna e la repressione e la emarginazione delle prostitute

per

la trasformazione a tempo indeterminato di tutti i contratti precari
aumenti salariali, pari salario a pari lavoro
 il divieto di indagine sulla nostra condizione matrimoniale, di maternità,
sessuale;
via dal posto di lavoro per chi esercita violenze
abbassamento dell'età pensionabile alle donne
riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, come riconoscimento del
doppio lavoro
la riduzione dei ritmi, aumento delle pause sul lavoro, come difesa anche
della nostra salute
un salario di esistenza
pagamento contrattuale e diritti delle attività lavorative fatte dalle
precarie, studentesse delle Università
la socializzazione dei servizi domestici essenziali
la gratuità di asili, scuole, sanità, servizi sociali
diritto di cittadinanza e uguali diritti salariali e normativi alle
immigrate
casa delle donne in ogni città
nessuna persecuzione delle prostitute, diritto a tutte di servizi sociali,
sanità gratuita

adesioni a
mfpr at libero.it
347-5301704





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