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Tue Jun 28 08:01:05 CEST 2011


Comunicato stampa

A FRONTE DELLO SVILUPPO DELLA CRISI ECONOMICA E' ILLUSORIA LA  PREVISIONE DI 
INNALZARE LA PRODUZIONE A 280 MILA VETTURE/ANNO PROPOSTA DA MARCHIONNE CHE 
COMUNQUE PREVEDE DI ASSUMERE IN FIP APPENA IL 40% DEGLI OLTRE 6000 ADDETTI 
DI FIAT  ED ERGOM.

LA FIAT VIETA L'INGRESSO IN FABBRICA DELLA RSU E L'AFFISSIONE DEI COMUNICATI 
NELLE BACHECHE SINDACALI DELLO STABILIMENTO

VENERDI' 1° LUGLIO PUBBLICA ASSEMBLEA A POMIGLIANO (SALA OROLOGIO - ORE 10)

INIZIATIVA PENALE DELLO SLAI COBAS, MANIFESTAZIONI IN PROCURA ED APERTURA DI 
UN NUOVO FRONTE GIUDIZIARIO AL TRIBUNALE DI NOLA A TUTELA DEI LAVORATORI 
FIAT

Si è trasformata in una affollata assemblea  la riunione del coordinamento 
provinciale dello Slai cobas svoltasi stamattina a Pomigliano. Volti tesi, 
rabbia e tanta la preoccupazione sui volti degli operai e delle operaie che 
hanno affollato la sala riunioni del sindacato di base (tra loro anche 
iscritti alla Fiom) e che sono intervenuti in relazione alla recente 
richiesta Fiat di altri 2 anni di cassa per "cessazione dell'attività 
produttiva a Pomigliano" mentre crescono i dubbi tra i 305 addetti al 
reparto-confino di Nola cui si prevede a breve il trasferimento-coatto e di 
massa di altri lavoratori in previsione della terziarizzazione a 
ditte-fantasma cui la fiat appalterà il lavoro-sporco dei licenziamenti.

Mentre si aggrava la situazione della crisi in Europa con la prevalenza 
degli osservatori economici e dei media che prospettano la possibile 
incombenza di un rischio-Grecia per l'Italia resta solo Marchionne a far 
finta di "immaginare" l'imminente superamento della crisi ed il risibile 
rilancio di un mercato maturo come per l'auto in grado di assorbire le 
280.000 vetture annue prodotte a Pomigliano, quando la stessa Fiat, nella 
comunicazione inviata nei giorni scorsi ai sindacati, motiva proprio con la 
forte crisi economica in corso la sostanziale fermata produttiva degli 
impianti di questi anni nelle maggiori fabbriche italiane.

La recente e strumentale comunicazione della Fiat relativa alla richiesta di 
altri 2 anni di cassa integrazione per cessazione dell'attività produttiva a 
Pomigliano e ristrutturazione a Nola, con appena il 40% di incerte 
assunzioni vincolate alle future e poco credibili dinamiche di mercato - 
mentre resta elusiva la programmazione produttiva ed occupazionale di FIP - 
e la conseguente e preoccupante incertezza lavorativa per i restanti 3600 
addetti tra fiat ed Ergom sta aprendo <scenari nuovi ed inquietanti> tra i 
lavoratori iscritti alle altre organizzazioni sindacali confederali, inclusa 
la Fiom, che premono  per il raggiungimento di "iniziative comuni" in 
continuità della forte affermazione delle regioni del "NO" tra gli operai 
delle catene di montaggio in occasione del referendum voluto un anno fa da 
Marchionne.

Lo Slai cobas si è detto disponibile ad intraprendere iniziative comuni, se 
sollecitate dalla mobilitazione unitaria dei lavoratori, pur all'interno 
delle forti differenziazioni intercorrenti con altri sindacati quali

la Fiom, ciò anche considerato che "la tenuta sindacale ed operaia contro le 
pretese schiavistiche ed autoritarie della Fiat che si determinerà a 
Pomigliano d'Arco influenzerà la tenuta sindacale ed il futuro di tutte le 
fabbriche del Gruppo e non solo".

Indipendentemente da ciò lo Slai cobas procederà nella messa a punto delle 
prossime e necessarie strategie di mobilitazione sindacale - che saranno 
presentate nella pubblica assemblea a Pomigliano di venerdì 1° luglio, 
sollecitando in questo l'attivazione di tutti i lavoratori indipendentemente 
dalla loro iscrizione o meno a qualsiasi sindacato.

Slai cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate - Pomigliano d'Arco, 24/6/2011 



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