[Redditolavoro] la crisi greca
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Fri Jun 17 12:46:02 CEST 2011
http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2011/6/17/FINANZA-Cosi-la-Grecia-puo-diventare-la-nuova-Lehman-Brothers/187049/
FINANZA/ Così la Grecia può diventare la nuova Lehman Brothers
Mauro Bottarelli
venerdì 17 giugno 2011
Con la situazione greca ormai fuori controllo e la Bce, bontà sua, che
finalmente parla di fragilità del sistema europeo a causa della
connessione tra banche e Stati e di rischio di contagio, ci troviamo due
anni dopo a dover affrontare il rischio sistemico che abbiamo bellamente
ignorato dal 2009 a oggi, quando troppi soloni parlavano di peggio ormai
alle spalle, ripresa alle porte e invitavano la gente ad avere fiducia
nella Fed e nella altre Banche centrali, chiamate a rimettere le cose a
posto con salvataggi continui.
Questo, fino a oggi. La crisi greca, purtroppo, è l’inizio della fine di
un sistema, dovuta anche al fatto che la Fed ha stampato carta straccia
per qualche centinaio di miliardi di dollari aggravando la situazione.
Ma, soprattutto, il problema reale è che il debito spazzatura formato da
titoli tossici di vario genere è rimasto nel sistema, nascosto da nuovi,
stravaganti standard di contabilità e la bomba dei derivati resta sempre
innescata, ticchettante e, soprattutto, della medesima entità, ovvero
600 trilioni di dollari.
Il problema è che la prossima crisi non coinvolgerà solo banche
d’affari, ma interi Stati sovrani, Usa compresi, destinati ad andare a
pancia all’aria: quando si uniscono rabbia dei cittadini, bancarotta
governativa e insolvenza sistemica si arriva al fallimento, si arriva
alla Grecia che d’ora in poi sarà meglio chiamare “la Bear Stearns del
debito sovrano”. E vista l’interconnessione Stati-banche nell’Ue, il
contagio si espanderà alla velocità della luce. Quando Bear Stearns
dichiarò di avere qualche problema con alcune sue unità, passarono pochi
mesi e si arrivò al crollo di Lehman Brothers: quindi, visto il livello
di leva presente oggi nel sistema, se la Grecia va a gambe all’aria
oggi, entro la fine dell’anno la nuova ondata di crisi arriverà sulle
sponde degli Usa. E, ricordate, la seconda tranche di crisi potrebbe
essere letale, visto che la prima ha distrutto qualcosa come 11 trilioni
di dollari di ricchezza a livello globale.
Insomma, c’è poco da stare allegri. Voi, almeno. Perché, a dimostrazione
che l’avidità obnubila il giudizio anche di fronte a rischi mortali, a
Wall Street siamo in piena festa: la grande macchina dei sogni è tornata
a impacchettare e vendere a clienti di ceto medio-basso prodotti
strutturati e altri tipi di investimento primariamente designati a un
pubblico benestante e preparato al rischio. Lo scorso anno la vendita di
prodotti strutturati è salita del 46% al record di 49,5 miliardi di
dollari e oggi, alla vigilia del grosso botto greco, la situazione è
decisamente sfuggita di mano, tanto che i regolatori statunitensi -
pigri e distratti quanto quelli europei - hanno lanciato l’allarme, sia
verso le aziende di Wall Street sia per i potenziali clienti destinati a
fare la fine dell’agnello pasquale.
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