[Redditolavoro] genova 2011 - il procuratore generale Di Noto ha ragione
procomta
ro.red at libero.it
Sun Jul 10 08:47:47 CEST 2011
per questo in genova 2011 dobbiamo richiedere fatti concreti contro
l'impunità di stato e dobbiamo manifestare nei luoghi dei crimini
senza divieti, servizi d'ordine e buoni e cattivi
i buoni che agissero secondo una altra logica sbagliano anche sul terreno
della lotta democratica e di massa
proletari comunisti
10 luglio 2011
G8, la picconata del procuratore Di Noto
"Lo Stato non ha ancora chiesto scusa"Il procuratore generale: "Genova non
dimentica i fatti del 2001. Qualcuno doveva dimettersi. Diaz e Bolzaneto,
che polizia abbiamo? Una commissione parlamentare d'inchiesta avrebbe potuto
capire quali fossero le direttive Gli ufficiali devono evitare che la truppa
si dia al saccheggiodi MARCO PREVE
Il procuratore generale Luciano Di Noto
"Dopo quanto avvenuto alla Diaz e Bolzaneto lo Stato avrebbe dovuto farsene
carico e qualcuno avrebbe dovuto dimettersi. Oltre alla responsabilità
personale, esiste anche quella istituzionale. Davanti a carriere che
progrediscono normalmente, mi viene da pensare che ci troviamo di fronte ad
un ordinamento autoreferenziale". I dieci anni dal G8 corrispondono anche ai
50 anni di magistratura di Luciano Di Noto, procuratore generale che il 14
agosto lascerà il suo ufficio al 12° piano del tribunale.
In questa chiacchierata mattutina interrotta dal consueto viavai di
colleghi, funzionari e impiegati che chiedono consigli e soluzioni, il
procuratore generale Luciano Di Noto, alla vigilia della pensione - manterrà
la presidenza del Garante del contribuente - si conferma uomo delle
istituzioni, privo di etichette se non quella di cittadino. Duro nei
confronti di quella parte di "Stato" che non si è voluta far carico dei
fatti del G8, ma altrettanto severo quando parla dei colleghi che disertano
la cerimonia in ricordo di Francesco Coco, "solo perché ideologicamente non
era vicino a loro".
I conti con i fatti del 2001 non sembrano ancora chiusi.
"Genova è una città che non dimentica, che è fiera del suo passato. Penso a
Balilla, al Risorgimento, al suo 25 Aprile unico in Italia. I fatti del G8
sono accaduti sotto gli occhi di tutti. Episodi spiacevoli come i disordini
di strada e "anomali" come la Diaz e Bolzaneto. Vicende inquietanti".
Per l'irruzione, i falsi e le violenze della scuola Diaz, così come per gli
abusi e le umiliazioni inflitte nel carcere di Bolzaneto, le sentenze di
secondo grado hanno condannato decine di imputati, molti sono alti
funzionari di polizia. Le loro carriere sono andate avanti normalmente, un
medico responsabile di violenze a Bolzaneto ha ottenuto il bonus
produttività dalla Asl3. E' sorpreso?
"Meraviglia che di fronte a fatti così gravi non ci sia stata da parte dello
Stato una presa di coscienza, anche per rispetto nei confronti della città.
Ecco, forse, perché restano dei conti in sospeso. Qualcuno avrebbe dovuto
prendersi la responsabilità istituzionale che è altra cosa rispetto a quella
personale. Di fronte ai racconti di Bolzaneto, se sono vere le
testimonianze, è legittimo chiedersi: "Ma che polizia abbiamo?"".
Abbiamo solo la verità giudiziaria.
"Una commissione parlamentare d'inchiesta avrebbe potuto capire quali
fossero le direttive impartite. Perché in piazza, a caldo, la situazione può
sfuggire di mano, ma non in un'operazione oppure in un carcere, questo no.
Gli ufficiali devono evitare che la truppa si abbandoni al saccheggio".
Cosa si sarebbe aspettato?
"Che qualcuno chiedesse scusa e che chi aveva alte responsabilità si
dimettesse. Ma le sembra possibile che dopo dieci anni non si è riusciti a
capire chi fosse uno dei firmatari dei verbali di arresto della Diaz?".
(09 luglio 2011)
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