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Sat Jan 29 11:45:27 CET 2011



29-1-2011 COMUNICATO STAMPA -

Da anni portiamo avanti un duro lavoro di vertenze e denunce sulle infami 
condizioni di lavoro e sulla decurtazione salariale ed estorsioni, in un 
clima mafioso di ricatti e minacce, dei lavoratori degli appalti e 
subappalti di Marghera di Fincantieri (e non solo, ma anche di numerose 
cooperative fasulle che si giovano di leggi fatte anche dal 
"centrosinistra") - Da molti mesi chiediamo inutilmente alle forze sociali 
di prendere posizione e di darci una mano ad organizzare una conferenza 
sullo schiavismo in fabbrica a Marghera - La risposta dei padroni è di 
ulteriore attacco ai diritti sindacali, di licenziamenti politici, di 
tentare di isolare la sinistra operaia unendo padroni, partiti e sindacati 
confederali a "normalizzare" la realtà anomala dei Cobas e la realtà anomala 
della FIOM. Ora scoppia il bubbone Fincantieri. E' vero che anche un anno fa 
solo la CISL prese posizione a favore delle ns.denunce in una serie di 
articoli usciti sulla "Nuova Venezia", ma furono solo parole.

Sul Gazzettino di Venezia di oggi: "La Cisl entra duro sulla Fiom: 'Basta 
ipocrisie - fanno finta di non vedere lo sfruttamento dei lavoratori nel 
sistema degli appalti di Fincantieri a Marghera" - (intervista a Gianni 
Fanecco, segretario dei metalmeccanici Cisl di Venezia) La CISL di Marghera 
attacca la FIOM (fatalità adesso che c'è la questione dell'accordo FIAT), 
con contenuti in parte esatti (che la situazione in Fincantieri a Marghera 
sia di una gravità tale da fare invidia agli imprenditori che operano in 
Cina) ma strumentalmente per colpire la lotta sui diritti sindacali. La CISL 
dovrebbe ricordarsi che anche nel circondario veneziano non è del tutto 
coerente al rispetto dei diritti sindacali il suo comportamento: esempio 
quanto accaduto nel corso del 2009 alla San Benedetto con il ns.Sindacato. 
Ma non è questo il punto. Se alla CISL stanno a cuore le condizioni dei 
lavoratori degli appalti perché non ha mosso le sue influenti relazioni per 
portare alla cittadinanza la ns.proposta di una conferenza cittadina sullo 
schiavismo in fabbrica ove partecipino i cittadini di Venezia e Mestre e gli 
operai bengalesi e delle altre nazionalità in Fincantieri ? -

A latere dello sciopero dei metalmeccanici, un'altra azione inutile ai fini 
della lotta degli operai. Tre buste esplosive spedite a casa di dirigenti 
della PetroVen. Se ci sono cose che non vanno (e sicuramente è così), 
l'unica strada è costruire un Cobas anche alla PetroVen, solo con i Cobas si 
possono determinare condizioni e lotte di difesa opportune. L'attacco oggi 
deve essere generale alla politica padronale e confederale diretta a colpire 
la Costituzione e lo Statuto dei Lavoratori e a dare riconoscimento alla 
inviolabilità dei diritti sindacali e politici. E deve essere di massa e non 
"di nascosto". Questa nostra posizione la ribadiamo un anno dopo analoghi 
episodi che scimmiottano cose ben più serie avvenute in passato. Le realtà 
cambiano e così le forme di lotta, che però devono essere coerenti allo 
scopo di liberazione dallo sfruttamento, e non un indiretto aiuto a lasciare 
tutto come prima.

Coordinamento provinciale di Venezia di Slai Cobas per il Sindacato di 
Classe.






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